DIEVOLE, L’AUTUNNO SI TINGE DI VERDE

L’autunno si tinge di verde, è tempo di olio nuovo”. Già, l’olio è il frutto delle secolari tradizioni di tutte le civiltà sorte nel bacino del Mediterraneo e l’EVO, l’olio della salute, ne rappresenta la sua evoluzione. A Dievole, nel Chianti Classico in quel di Castelnuovo Berardenga, sanno bene, infatti, che l’ambiente, l’economia e la tutela della salute sono i punti cardine dell’olivicoltura italiana. E sin dalla sua fondazione, l’azienda ha sempre messo rispettato con acume e lungimiranza i criteri di uno sviluppo adeguato riassumibili in questo modo: scelta dell’ambiente, preparazione del terreno, scelta della cultivar, tipo di pianta, sesto di pianto, forma di allevamento, meccanizzazione delle operazioni di potatura e raccolta. Il tutto per permettere all’oro verde di rimanere fragrante, come appena franto, il più a lungo possibile.

Per la produzione di Olio DOP Chianti Classico e Olio Toscano IGP, Dievole continua a svolgere un lavoro di impostazione e collaborazione con altri produttori toscani, al fine di valorizzare le specifiche competenze territoriali, di acquisire la consapevolezza di poter raggiungere standard qualitativi il più elevati possibili e, soprattutto, di divenire i custodi delle tradizioni locali.

Dievole, Uliveto Toccastelle

Non è un caso quindi che Dievole sia uno dei punti di riferimento dell’olio extravergine di oliva di qualità in Italia e forse non è neppure un’altra coincidenza che, attraverso il progetto “Primo Raccolto”, ovvero elaborazione di evo sia monocultivar che blend con l’opportunità di scegliere la data di produzione in maniera tale da poterla dedicare ad un evento o una ricorrenza specifica, essa stessa sia apprezzata e riconosciuta in tutto il mondo. Sì certamente, un’impresa olivicola dalla spiccata personalità che non soltanto offre al consumatore un valore di filiera (tipicità, sicurezza, origine e servizio), ma che si distingue per frutti della terra dal profilo organolettico intrigante, in termini soprattutto di freschezza, con netto richiamo al frutto delle cultivar utilizzate.

La raccolta 2020 delle olive in Toscana si sta rivelando eccellente in entrambi i versanti: nello specifico si parla di un aumento quasi del 30% rispetto al 2019 con 14mila tonnellate e qualità da vendere. Le condizioni si stanno rivelando ottime per quanto l’invaiatura della drupa, ossia il viraggio di colore dal verde chiaro al rosso violaceo, evitando in questo modo il nero della completa maturazione. Confortati dalla notevole idratazione del frutto, dalle buone temperature atmosferiche e dagli esigui danni della mosca (la quale ha fatto timidamente una sua presenza nel mese di luglio in particolare sul litorale maremmano), l’ottimismo regna sovrano soprattutto per quanto riguarda la zona maggiormente vocata del senese.

La sorprendente novità dell’annata però viene dalla Puglia ed è la cultivar Favolosa, un blend tra le varietà frantoio e ascolana tenera che eccelle per il rapido accrescimento in campo, la sua precocità e l’elevata tolleranza alla xylella, risultato di un incrocio studiato per diversi anni dal professor Giuseppe Fontanazza, già direttore del Dipartimento di Scienza Bio-Agroalimentare del Cnr. L’etichetta ’20 è un olio elegante, di un bellissimo colore verde intenso, una fragranza aromatica più che apprezzabile, con richiami vegetali di erba fresca, carciofo, cenni di agrume e mallo della mandorla verde. Al palato conferma queste note evidenti di vivacità, vigore e persistenza, senza la minima aggressività, capace di esaltare le qualità di svariati cibi con gentilezza e classe. Un evo, infine, dalla non ordinaria capacità di conservazione, che promette dunque grandi soddisfazioni per l’avvenire.

 

 

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