BUNKER DI ROMA, “SALVEZZA GOURMET”
Roma è una grande piazza in fermento. Alcune zone muovono crescente interesse dal punto di vista enogastronomico grazie alle dinamiche propositive di giovani che attraverso il loro lavoro vogliono raccontare qualcosa di nuovo, di intrigante e di buono. E’ indiscutibile che il centro storico abbia sempre un fascino particolare per le nuove proposte gastronomiche. I vicoli, i palazzi e l’atmosfera aiutano tantissimo chi vuole lanciare un nuovo messaggio, una nuova idea.
In Via del Boccaccio, al civico 24, proprio dietro il palazzo de Il Messaggero, tra Via Rasella e Via degli Avignonesi, di recente è partita la sfida del Bunker – Kitchen Club, locale di forte carattere, capeggiato da Nicholas Amici. In un intricato intreccio di stradine e locali che scendono da Piazza Barberini per arrivare a Fontana di Trevi, come ai tempi della “Dolce Vita”, seminascosto, quasi a testimoniare il perché del suo nome, questo club racchiude uno stile affatto banale o scontato. Il bancone che accoglie il cliente dopo qualche gradino in discesa ti accompagna in un ambiente dominato da toni di grigio e di nero. Dietro, come in penombra, si apre una cucina (quasi tutta a vista) in cui spicca uno splendido barbecue.
Il concetto è proprio quello di far sentire l’avventore membro di un club, forse di una confraternita del gusto, che si riunisce quasi clandestinamente. Ecco perché ai tavoli, in legno e metallo con mise en place curata ed essenziale, arriva una proposta fuori da ogni schema. Non ci sono precise e rigorose suddivisioni tra tipologie di pietanze. Ogni piatto, che lo scelga il cliente o che sia contenuto nel percorso immaginato dallo Chef, è un assaggio a se stante servito in più elementi perché possa essere condiviso con gli altri commensali. La grande esperienza che lo Chef ha maturato in giro per il mondo si percepisce immediatamente in forma nitida persino dal nome mai banale dato ad ogni piatto.

Nicholas Amici
Nicholas Amici è di Roma, classe 1989. Viene da una famiglia romana che gli ha trasmesso l’amore per la cucina romana e per le tradizioni della nostra città. Giovanissimo lascia la nostra l’Italia e si avventura dapprima in Spagna dove incontra grandissimi Chef del calibro di David Munoz e Javier Goya a Madrid e Ricard Camarena a Valencia.
Dopo la lunga e articolata “scorribanda spagnola” approda a Londra dove incontra il portoghese e Nuno Mendes con cui amplia ulteriormente la sua visione di cucina globale. Ma la vera grande sensibilità che oggi trasferisce nelle sue ricette la acquisisce grazie al contatto avuto con le tante, diversissime brigate multietniche composte da persone provenienti da ogni parte del mondo. Il quotidiano confronto con tradizioni, stili e tecniche così diverse l’ha aiutato a imparare a costruire e a gestire un suo stile personale fortemente identificativo delle esperienze vissute. Tra l’altro, in questo percorso “globalizzante”, è cresciuta sempre più forte in lui la necessità di scoprire, di ricercare, materie prime e forme che fossero in grado di abbattere possibili pregiudizi a favore della convivialità e delle emozioni.
Questo suo stile, infatti, lo porta a sostenere che il suo maggiore desiderio è quello di regalare sorrisi e gioia al cliente che dovrà sentirsi come su una giostra di sapori capace di farlo divertire. Questa giostra è Bunker attraverso il quale Nicholas ambisce a incuriosire Roma e il pubblico romano e a presentarsi come il promotore del fun dining. Quindi, il suo motto “il cibo è gioia, aggregazione e divertimento” trova perfetta coincidenza con i piatti del suo menù.

Parigi Bangkok con scalo a Madrid
Parigi Bangkok con scalo a Madrid è una meravigliosa ostrica servita con galanga, curry rosso, mela e sesamo nero. Indimenticabile. Piatto da assaggiare obbligatoriamente. Poi, brillante e suadente, arriva il Nem. Non è la criptovaluta (magari lo diventasse) ma un gambero rosso crudo (con la sua testa guarnita, da mordere) accompagnato da zenzero, cipollotto e aioli alla menta. Da mangiarne a dozzine.

Fish & Chicks
Il piatto più rappresentativo della filosofia del Bunker è probabilmente il Fish & Chicks. Un sottile filetto crudo di ricciola da prendere con un rettangolino di pelle di pollo croccante passando attraverso una striscia di leche de tigre. A completamento un pizzico di salsa di pomodoro bruciato. Già dalla presentazione si percepisce la grande voglia di giocare con consistenze, profumi e colori.
Alla fine di questo viaggio del gusto, come in un circo dei sapori, non può mancare il gran finale. Quasi come fosse una provocazione si materializza una proposta che tanto assomiglia al classico Fiore di Zucca fritto ripieno. Tutto lo fa credere, dalla doratura della pastella alla posizione ben pensata al centro del piatto. Ma non sempre quel che sembra lo è veramente, si tratta di un dessert da urlo. Il fiore c’è, con tanto di pastella perfettamente dorata ma nel cuore c’è un ripieno di ricotta di bufala che tanto ricorda la cassata siciliana. Poi, a completare, mostarda, cioccolata e un’orzata con taccole. Varrebbe da solo la visita al Bunker.
Ottima anche l’impostazione della carta dei vini e di ogni altro prodotto alcolico in mescita. Un plauso particolare anche Elisa Consolo che accompagna lo Chef con indiscutibile bravura.
bunkerkitchenclub.com
Cover: Alberto Blasetti