FRANCIACORTA: PRESENTATA LA CARTA DEI VIGNETI E UNA NUOVA BRAND IMAGE

Con una raffinata cena di gala tenutasi presso il Relais Franciacorta a cura degli Chef Stefano Cerveni e Riccardo Scalvinoni, il Consorzio Franciacorta ha presentato la sua nuova brand image Franciacorta. Dopo più di 10 anni contraddistinti dalla F merlata racchiusa nel calice, la nuova immagine del marchio segna un momento significativo nella storia e crescita del territorio e del Consorzio, crescita che si estende anche alla valorizzazione della regione vitivinicola.

La Franciacorta guarda al futuro, inaugurando la prima Carta dei Vigneti e delle Zone all’interno della regione. Un passo importante frutto del meticoloso lavoro condotto da Alessandro Masnaghetti, che ha individuato con precisione 134 diverse zone all’interno della denominazione.

La Franciacorta si proietta in avanti con una nuova visione e una chiara identificazione delle sue risorse vitivinicole. Al primo posto in termini di produzione e di posizionamento tra le denominazioni di origine italiane dedicate al metodo classico, con un totale di 19,5 milioni di bottiglie vendute in un anno, Franciacorta raggiunge un successo indiscusso e indiscutibile che non ha impedito ai suoi produttori di guardare oltre, cercando di immaginare e di costruire una Franciacorta anche per le prossime generazioni, guardando al territorio non come a un altro strumento di promozione ma ad una via per rafforzare l’identità della denominazione e aggiungere così nuove sfide.

Dopo tre anni di silenzioso lavoro è stata presentata la prima Carta dei Vigneti e delle Zone della Franciacorta. Nata dall’esperienza di Alessandro Masnaghetti, giornalista e cartografo di fama mondiale, che ha portato alla delimitazione precisa e minuziosa di 134 zone all’interno della denominazione, cercando di trovare il giusto equilibrio tra dettaglio, estensione delle zone, storia e tradizione.  Zone che non portano con sé alcun intento di classificazione, ma che aiutano finalmente a individuare e a valorizzare, all’interno della Franciacorta, delle aree omogenee in termini di paesaggio, storia, toponomastica e dunque – di nuovo – tradizione.

Come sostiene Alessandro Masnaghetti, “la valorizzazione di un vino può e deve infatti passare anche attraverso la valorizzazione della terra, e la valorizzazione della terra non può prescindere dal riconoscimento e dalla regolamentazione di nomi e di luoghi. Tanto più che la Franciacorta ha potuto dare a questo lavoro sul campo delle basi storiche incontestabili”.

 

La Franciacorta, prima in Italia e grazie al lavoro del compianto Paolo Oscar, è riuscita infatti nell’intento di digitalizzare il Catasto Napoleonico relativo alla propria area. Lo stesso catasto che all’inizio del 1800 è stato alla base dell’introduzione ufficiale in Borgogna dei lieux-dits e che in Franciacorta, ha fornito spesso precisi e indispensabili riscontri alla toponomastica utilizzata nella Carta.

La Carta non è tuttavia “soltanto” storia, tradizione e toponomastica. È anche il tentativo – grazie al testo pubblicato sul retro della Carta stessa – di descrivere la Franciacorta in modo semplice quanto efficace, con l’obiettivo di creare finalmente un linguaggio comune nel descrivere la denominazione. Dalla geologia, mettendo da parte tecnicismi spesso difficili da decifrare e focalizzandosi invece sugli aspetti più evidenti e peculiari, al paesaggio, fornendo chiari e precisi riferimenti geografici che permetteranno a tutti di “leggere” la denominazione direttamente sul campo. Perché la Franciacorta merita di essere visita e anche amata.

 

 

franciacorta.wine

 

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