BAROLO ARBORINA 2016 MARCO CURTO

Quello dell’Arborina, a La Morra, frazione Annunziata, è sicuramente tra i cru più ricchi e precoci, se si guardano le venature e le diverse formazioni geologiche che lo caratterizzano. Si passa dalle Marne di Sant’Agata Fossili laminate, nella parte alta, a quelle più sabbiose e una sezione in cui appaiono anche le Arenarie di Diano. L’azienda Curto, trai i suoi quattro ettari di vigneto, possiede una piccola parcella esposta a sud nella parte inferiore al confine con un grande protagonista della MeGa, Elio Altare. Con il quale non solo condivide questa magica terra per il Nebbiolo da Barolo ma ne ha ereditato e compreso la filosofia produttiva. Dal 2000 è Nadia Curto, nipote di Elio, a interpretare con grande energia e vitalità questa vigna con due versioni di Barolo che rispecchiano vinificazioni sia d’approccio tradizionale ma anche moderno, come in questa versione che prevede basse rese in vigna, macerazioni brevi e l’impiego di botti piccole.

 

James’ Tasting

Marco Curto Barolo Arborina Docg 2016

95/100

Un protocollo che potrebbe far pensare dunque a un vino molto intenso e forgiato dal legno ma che invece in questa annata 2016, dove la maturazione delle uve è stata pressoché perfetta, diventa un compagno, “una sensazione”, in un tannino pasciuto che amabilmente sottolinea una polpa solare e carnosa. Il sorso è rubicondo e di una freschezza diuturna che si dipana schiettamente manifestando la grandiosità dell’annata e la stoffa di una vigna generosa con le sue uve, e mai paga di mostrarsi. Una delle interpretazioni più efficaci di Nadia che, oltre al suo sorriso contagioso, conquista anche in tavola con questo re dei vini.

 

 

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