T.E.R.S. SPERGOLA 2019 VENTURINI BALDINI
La riscoperta al centro del pensiero di Venturini Baldini, tenuta e cantina acquistata nel 2015 dai coniugi Julia e Giuseppe Prestia, fondata nel 1976 da Carlo Venturini e Beatrice Baldini e riferimento per vini spumanti dell’Emilia. Trentadue ettari di vigneti di proprietà circondati dagli appennini emiliani e allevati in regime biologico secondo un progetto di grande responsabilità verso la natura per vini territoriali, piacevoli nella loro moderna espressione volutamente rivisitata, senza perdere di vista la ricchezza enologica della tradizione costruita su vitigni storici e autoctoni. Come per la Spergola in T.E.R.S. Colli di Scandiano e di Canossa Spergola Dop, vitigno reggiano antichissimo interessante per la sua poliedricità, valorizzato in questa etichetta come bianco fermo e vinificato in tini di rovere francese, tronco conici. Una macerazione in legno a contatto con le bucce per un anno e ulteriori dodici mesi sulle fecce fini, aggiungono a questa etichetta una personalità fuori dal comune. “I nostri vini della linea T.E.R.S. sono interpreti alti del nostro territorio tramite la scelta di tre vitigni autoctoni e storici della nostra terra e la scelta di tre metodi di vinificazioni innovativi per l’affinamento di queste uve”, spiega Julia Prestia, alla guida della Tenuta. “Farsi interpreti delle mille sfaccettature del territorio e celebrarne il grande patrimonio che è in costante evoluzione e che va esaltato con un approccio innovativo e contemporaneo. È in questa direzione che si muovono queste due nuove etichette, espressione di una genuinità enoica tutta emiliana”.
James’ Tasting
T.E.R.S. SPERGOLA 2019 VENTURINI BALDINI
Colli di Scandiano e di Canossa Spergola Dop
Inglobando la morfologia del territorio, T.E.R.S. Spergola Colli di Scandiano e di Canossa DOP sviluppa un assaggio di tensione e piacere in piena armonia con il terroir. Vino legato alle caratteristiche peculiari dell’area viticola dei Colli di Scandiano e Canossa, offre un naso dal corredo olfattivo ampio, contrassegnato da un sentore di roccia bagnata ed erbe aromatiche. La nota affilata di fiore di limone e zagara e lievi tocchi empireumatici anticipano una bocca rigida e piuttosto asciutta che si svela protagonista di un assaggio qualitativamente elevato, vibrante di acidità. Un sorso preciso nel suo sviluppo energico, che non tralascia di raccontare la grazia di un’aromaticità pregna di freschezza e di un tannino gentile modulato dalla frutta candita e ricordi balsamici.