CA’ DI DIO: LA CASA VENEZIANA

A Venezia c’è un nuovo luxury hotel per vivere l’incanto che questa città emana: è Ca’ di Dio, quarta struttura della collezione Vretreats, firmata da Patricia Urquiola, che ha curato il progetto di interior design e la direzione artistica, unendo nell’antica dimora le due anime della città: rigore e raffinatezza, simboli di bellezza e di una nuova idea di ospitalità. In VRetreats, brand di VOIhotels, ogni hotel ha la sua personalità, che lo rende unico rispetto agli altri, con un’identità ricca di storia, arte e cultura italiana.

Ca’ di Dio è situato nel sestiere Castello lungo la Riva degli Schiavoni, e affonda le sue radici nel 1200, era infatti un antico rifugio per pellegrini e donne in difficoltà che, dopo cinquecento anni dall’intervento di Jacopo Sansovino, oggi rinasce attraverso l’architetto e interior designer di fama internazionale Patricia Urquiola.

L’edificio è stato preso in gestione da Alpitour World nel 2019 e per donargli nuova linfa e luce è stato realizzato un investimento di 25 milioni di euro. “È un progetto in cui Alpitour World ha creduto fortemente” afferma Gabriele Burgio, Presidente e AD del Gruppo “Un investimento che abbiamo portato avanti, senza rallentare, nonostante il difficile periodo. Come prima realtà italiana nel mondo dei viaggi e dell’ospitalità, abbiamo il dovere morale di sostenere il turismo e spenderci in prima battuta per il nostro Paese.”

Ca’ di Dio dispone di 66 camere, di cui 57 suite e 9 deluxe: la maggior parte affacciano sulla laguna, con vista sull’isola di San Giorgio e sul Rio Ca’ di Dio. Sono caratterizzate da dettagli che si inseriscono perfettamente nel contesto veneziano ma rivisto in chiave contemporanea, con raffinate boiserie di tessuto e legno che incorniciano le finestre per evidenziare la relazione tra interno ed esterno e lampade di vetro soffiato di Murano disegnate su misura e incorporate nelle testate del letto. Così come nella lobby, in origine la chiesa e uno degli ambienti più rappresentativi dell’intero albergo, dove diventano protagonisti, dal soffitto a doppia altezza, i 14.000 cristalli in vetro di Murano che danno vita alle tre vele del prezioso lampadario.

“Come progettista, lavoro sempre verso una poetica inclusiva, rendendo il committente parte attiva del progetto, così da dare un carattere unico a ogni hotel” spiega l’architetto e interior designer, Patricia Urquiola “La visione con VRetreats è stata fin da subito concorde sul risultato finale: Venezia doveva essere il nucleo da cui tutto avrebbe avuto origine. L’attenzione nella scelta dei materiali, l’importanza del genius loci sono elementi fondamentali per me. Abbiamo fatto un grande lavoro di ricerca per esaltare la personalità di Ca’ di Dio, senza stravolgerne il passato, ma reinterpretandolo in chiave contemporanea.”

Ca’ di Dio appare come un’intima e ospitale “casa veneziana” con tre giardini ricavati dalle tre corti, oasi di pace dove ritrovarsi con sé stessi e con l’ambiente circostante.
Ogni spazio presenta una ricercatezza di materiali caratterizzata da preziosi tessuti, vetri, pietre e marmi, lavorati nel rispetto delle tradizioni locali.

Sono due i ristoranti della struttura: Essentia, situato nella corte interna, luogo ideale in cui rilassarsi e gustare, in ogni momento della giornata, snack leggeri e deliziosi; e Vero, affacciato sulla riva, con vista sulla laguna veneziana e sull’Isola di San Giorgio Maggiore, che propone una cucina sofisticata con piatti gourmet che traggono ispirazione dalle ricette del territorio, rivisitate in chiave contemporanea, nel rispetto della stagionalità delle materie prime, molte delle quali sono offerte dall’orto privato della corte interna.

La sostenibilità occupa un posto di rilievo nel progetto di ristrutturazione, attraverso  investimenti realizzati per dotare la struttura di sistemi ed infrastrutture in grado di limitare l’impatto ambientale. Inoltre grazie anche all’utilizzo dell’acqua della laguna per la climatizzazione sarà possibile ridurre i consumi energetici del 20%, oltre a ridurre di circa 110t le emissioni di CO2 ogni anno. Un valore che si unisce ai molti dettagli che rendono Ca’ di Dio un hotel unico sul panorama veneziano. “Ca’ di Dio racchiude quello che io chiamo ‘venessentia’ “ spiega Christophe Mercier, Direttore dell’hotel “ossia il fascino, l’atmosfera e l’essenza più intima di Venezia. Vorrei che ogni ospite si sentisse come a casa, nel cuore della città, ma in una zona protetta dai flussi turistici più frenetici: siamo accanto alla Biennale, con una vista incredibile su San Giorgio e un plateatico generoso. Più di 400 finestre, due altane e tre giardini: Ca’ di Dio è davvero una porta sulla bellezza e in costante dialogo con una delle città più belle del mondo.”

 

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