VALDO SPUMANTI, STORIA DI RADICAMENTO IN UN TERRITORIO

Una passione per le bollicine che nasce a Valdobbiadene nel lontano 1926: questa è la storia di tre generazioni cresciuta e rafforzatasi sotto i denominatori comuni della dedizione per il territorio e dello spirito imprenditoriale. Al centro, il Prosecco Superiore e il territorio di Valdobbiadene. Valdo Spumanti è tutto questo, la storia d’intuito e saggezza di una famiglia e nello stesso tempo un’eredità di valori che prende vita novant’anni fa con Albano Bolla. Nata con il nome di Società Anonima Vini Italiani Superiori, è divenuta Valdo nel 1941: competenze, sfide e impegno, esperienza e perfezione. L’intervista al presidente Pierluigi Bolla.

 

Pierluigi Bolla

Presidente Bolla, Valdo è un’azienda che ha attraversato quasi 100 anni di storia. Ricorda un anno tanto difficile come il 2020?

Certamente, e ne ho un ricordo molto netto perché l’ho vissuto in prima persona. L’anno del metanolo: era il 1986. Era un decennio in cui si stava compiendo il grande successo del vino italiano nel mondo con un’importante penetrazione di Soave, Valpolicella, Bardolino, Amarone, Pinot Grigio, Barbera, Chianti Classico e Lambrusco, nel mercato statunitense. In quel tempo ero già presidente del marchio Bolla, la nostra azienda di famiglia. Ho vissuto in prima persona lo stato di confusione e d’incertezza in cui noi imprenditori eravamo sprofondati. Stava avvenendo una tragedia che aveva portato la morte per alcuni, ma anche una intensa campagna denigratoria del vino italiano molto complessa da gestire, culminata con il blocco delle esportazioni verso tutto il mercato statunitense. Un mercato che per molti di noi rappresentava il 70% del fatturato. Sei mesi tragici che, per fortuna, si risolsero rapidamente. Niente a che a vedere con la pandemia in corso, un’esperienza diversa ma comunque molto forte. Fu un fatto che tuttavia segnò in modo positivo l’enologia italiana. Fu l’epifania di una nuova viticoltura, il rinascimento del vino italiano, la nascita di un nuovo vino.

 

Best Producer Sparkling Wine Trophy 2020 e 8° posto nella classifica inglese “Global Wine Brand Power Index Wine Intelligence. Riscontri e successi che confermano la grande qualità del lavoro di Valdo Spumanti. Dal punto di vista commerciale come si è concluso l’anno appena passato?

Un anno caratterizzato da diversi effetti: progetti realizzati negli anni precedenti si sono felicemente concatenati al momento attuale favorendo situazioni positive e non prevedibili. Penso alla multicanalità che Valdo ha avviato negli anni ’90, investendo importanti risorse per costruire due linee di prodotto: una per la grande distribuzione, italiana ed europea, una per la vendita al dettaglio. Nel 2020 quando tutto il mondo della ristorazione entrava in una crisi profonda, e con esso tutte le aziende esposte solo al settore Horeca, Valdo, con una posizione da leader nella grande distribuzione, pur risentendo in maniera importante delle difficoltà ha tratto vantaggi crescendo in mondo significativo. Una decisione di vent’anni fa che oggi ci ha permesso di guardare da un punto di vista privilegiato, a un anno di perdite importanti per molti.

 

La multicanalità nelle vendite. Quali sono le modalità che Valdo Spumanti ha maggiormente sviluppato e come si configura l’e-commerce?

Adesso che il mondo sta cambiando e, con esso le sue regole, Valdo Spumanti ha scelto di sviluppare ulteriormente l’e-commerce con un progetto di collegamento internazionale di tutte le attività dirette e indirette, rafforzando la multicanalità con altri prodotti. Il progetto riguarda tutta Italia ma anche l’Europa attraverso il canale preferenziale dei provider e le società più importanti in termini di e-commerce. Con gennaio 2021 abbiamo iniziato da Italia e Germania; seguirà Austria, Polonia e Francia, con un focus particolare sull’Europa.

 

 

Per Valdo Spumanti, l’Italia rimane un mercato fondamentale, cresce il Regno Unito nonostante la Brexit, va molto bene la Russia. Come vede il mercato asiatico e in particolar modo il Giappone?

Negli ultimi anni il mercato giapponese ci sta dando molte soddisfazioni. Ci sono ottime premesse per incrementare la nostra posizione soprattutto con quelle linee di prodotto che abbiamo sviluppato negli ultimi anni per il mondo Horeca come Rive San Pietro di Barbozza DOCG Brut Nature o Valdo Numero 10, iconiche etichette dalle eccellenti caratteristiche organolettiche, realizzate con tecnologie innovative che rappresentano la più raffinata espressione di Valdo Spumanti. Il Giappone è una grande opportunità dove il mercato di bollicine pregiate, che Valdo interpreta in chiave contemporanea, sta crescendo in modo considerevole. Non solo quindi commodity e prezzo.

 

Valdo Prosecco Bio DOC miglior spumante biologico, medaglia d’oro MUNDUS VINI BIOFACH e il premio Best Organic Sparkling Wine 2021: la sostenibilità un progetto lungo oltre vent’anni.

Un percorso lungo e complesso che ci ha portati da una sostenibilità generica ad una sostenibilità specifica, attraversando ogni singolo momento produttivo fino ad integrarsi nell’attività complessiva dell’azienda. Ci siamo concentrati su specifici prodotti ma soprattutto ci siamo dati un’impostazione culturale attraverso un preciso codice etico e un vademecum di sostenibilità, indirizzo strategico dei prossimi anni per quanto riguarda il processo industriale e il processo produttivo agricolo della coltivazione dell’uva. Attraverso i nostri agronomi cerchiamo di condurre l’attività vinicola verso l’innovazione, sempre di più in linea con il concetto di biologico, di sostenibilità, di attenzione per l’ambiente, di rispetto per il territorio ma senza perdere di vista la qualità. Un passaggio culturale che quotidianamente l’azienda trasmette a tutti coloro che interagiscono con essa, conferitori o fornitori. Stiamo inoltre lavorando a nuovi progetti come la nuova linea gardesana Garda Bio, nuova Doc per la quale vogliamo sviluppare un’intera gamma di etichette biologiche. Fondamentale, a livello d’impostazione e di governance, il coinvolgimento di tutti. Un percorso attraverso il quale è necessario prendere coscienza della responsabilità che ognuno di noi ha nell’esercizio del proprio ruolo, con l’obiettivo di favorire il recupero ambientale del nostro pianeta.

 

Valdo Spumanti e Champagne Nicolas Feuillatte, un binomio inconsueto.

Il successo del Prosecco ci ha portati a tradurre l’idea di antagonismo che si era creata tra la bollicina di Valdobbiadene e lo Champagne in una sinergia espressa su binari paralleli. Nessuna sfida dunque, nessun percorso da rivali ma un binomio che ha creato collaborazioni distributive e culturali, attribuendo a ciascuno il proprio ruolo, gratificando entrambe del proprio valore e del proprio successo. Nicolas Feuillatte è un brand molto forte, un’azienda per la quale abbiamo iniziato un ottimo lavoro di riposizionamento e nuove collaborazioni commerciali. Come il Valdo Prosecco Bar di Mosca che ospita contemporaneamente il Prosecco Superiore di Valdobbiadene e Champagne Nicolas Feuillatte.

 

 

L’impegno di Valdo per il 2021?

Tra le priorità c’è la volontà d’implementare e potenziare l‘organizzazione interna come tutta l’attività e-commerce, sia diretta che indiretta. Naturalmente continueremo nel programma d’investimenti produttivi, un progetto quadriennale (2018-2022) per un valore di 4 milioni di euro, sospeso temporaneamente nel 2020. Siamo ripartiti molto bene soprattutto sui mercati internazionali, Russia e Giappone. In America, un mercato da sempre percentualmente importante rispetto ai volumi realizzati, vorremmo potenziare la nostra rete distributiva. Un programma d’impegni perfettamente allineato a chi, da sempre, sa guardare molto lontano.

 

 

valdo.com