BERTANI: STORIA DELL’AMARONE, MODERNITÀ DELLA VALPANTENA
L’aveva intuito molto tempo fa, l’azienda Bertani. Il potenziale di quello spicchio di valle che oggi rimbalza fra le pagine della storia vitivinicola con il nome di Valpantena era evidente agli occhi di chi fondò l’azienda. I due fratelli Giovan Battista e Gaetano scelsero di porre qui, sui suoli calcarei della Valpantena, le fondamenta della loro realtà, che sarebbe presto salita alla ribalta guadagnandosi l’immortalità con la paternità dell’Amarone, l’iconico Amarone della Valpolicella.
Oggi, 164 anni dopo la posa della prima pietra, Bertani rende omaggio a quella sua Valpantena dedicando ad essa una linea produttiva apposita, che nasce da quei suoli fini e matura nelle cantine Bertani.
La linea Valpantena si compone, ad oggi, di quattro etichette: il Valpolicella Valpantena, il Valpolicella Valpantena Ripasso, l’Amarone della Valpolicella Valpantena e il Recioto Valpantena.
Se il primo, nella sua annata 2020, porta il calco del frutto, il secondo – millesimo 2019 – apre a una complessità in cui le medesime note fruttate giocano con quelle terrose e con quelle agrumate, rincorrendosi in un bouquet elegante e stratificato. L’Amarone Valpantena è invece figlio dell’anno 2018 e si veste di una frutta più dolce, con la sontuosità delle spezie e la carezzevole presenza della struttura; doti, queste, che trovano la loro massima fioritura nel Recioto. Eppure, fra tutti questi vini esiste un filo rosso, una trama ricorrente scolpita indelebilmente nel sorso di tutti e quattro: la sapidità.
Le movenze rese docili e sinuose dal frutto, con la complicità di un tannino mansueto per natura nelle varietà di uve impiegate – Corvina e Rondinella, con una piccola quota di Merlot nel Ripasso e nel Recioto – scivolano addirittura in secondo piano nella definizione della stoffa. La salinità vivida assume il protagonismo, qui, trainando la beva. Nasce dal carbonato di calcio presente abbondantemente nei terreni della Valpolicella e marca i vini che ne sgorgano con un’orma indelebile.
Si tratta di una linea sottile, che disegna lo stile Bertani. Uno stile che si ritrova nella modernità dei suoi vini di oggi e nella classe smisurata dei suoi vini di ieri, persino quelli dell’altro ieri, negli anni 60. La gamma cronologica degli Amaroni di Bertani ritrae lo scorrimento delle annate, ognuna con il suo timbro, ognuna con le sue ineluttabili peculiarità. La Valpolicella vive su una ricchezza di suoli eterogenei, capaci di viaggiare dalla prevalenza calcarea a quella argillosa, dalla presenza di manganese a quella delle rocce basaltiche. Una terra quindi predisposta alle variazioni millimetriche, alle diversificazioni determinate dalle altitudini, dai venti, dalle esposizioni, dai pendii e dalle profondità in cui le radici affondano.
L’Amarone Bertani è un simbolo. Non solo per la zona, ma per l’Italia vitivinicola intera. Ha dettato un modello, ha elaborato il suo stile, ha protetto la sua storia con la gelosia che si riserva alle cose preziose e destinate a pochi. Nulla come una verticale potrebbe rivelarne meglio i segreti nascosti e mettere in risalto la sua intesa con il tempo. Ci si imbatte nell’emozione di un nettare vivo, di un passato ancora esistente, di qualcosa che spazza via per un attimo la razionale successione del tempo, scombinando le carte e regalando l’opportunità rara di cedere alla meraviglia.
DEGUSTAZIONE
AMARONE DELLA VALPOLICELLA CLASSICO 1967
96/100
Difficile parlare di questo vino, esattamente come accade per tutte quelle cose che si sintetizzano in un’emozione, ammutolendo tutto il resto. Il profumo si apre come un libro, delle cui pagine antiche questo vino ricorda l’odore indelebile. Il frutto si presenta in tutte le mille sfaccettature disegnate dal tempo. Il cacao, il caffè, il tabacco, il caramello, e ancora una traccia agrumata che vira sulle note dello yuzu e del tamarindo. Il sorso è straordinariamente salato. Una salinità vivace, che rimane l’unica parte ribelle, veemente, irruente di questa bocca leggiadra, elegantissima.
AMARONE DELLA VALPOLICELLA CLASSICO 1975
94/100
A fronte di un’annata estremamente piovosa, questo Amarone millesimo 1975 è riuscito a stupire tutti. La sua complessità è scura, è criptica. Il tabacco, qui, è intenso, fitto, così come la spezia che ricorda il bastoncino di liquirizia. Nel tempo della sua apertura lascia sfuggire una nota ancora vivace di frutto, un frutto acidulo e fresco. La bocca porta i medesimi tratti di freschezza, con una leggera persistenza del tannino. Intrigante, senza dubbio.
AMARONE DELLA VALPOLICELLA CLASSICO 1981
92/100
Naso che si divide tra il caramello e le note tostate, aprendosi in una trama dolce e terrosa di cioccolato, mallo di noce, carruba e una leggerissima punta erbacea. La bocca si connota di equilibrio e di ottimo corpo. La densità di materia regala morbidezza, per poi sfumare su una traccia finemente amaricante che chiude il sorso con grande pulizia.
AMARONE DELLA VALPOLICELLA CLASSICO 1998
95/100
La classicità del naso mostra tutto lo charme della sua tipologia, facendosi carico di essa come un portabandiera. Lo spessore del profumo si colora ancora con la dolcezza del frutto, con l’eleganza del fiore e con una variegata speziatura. Il sorso è pieno, carnoso, spesso come il naso seppur alleggerito da una sapidità tesa, finissima. Persiste su una scia di cioccolato e di una leggera pressione tannica.
AMARONE DELLA VALPOLICELLA CLASSICO 2001
91/100
La terra, la castagna e il caffè dipingono un bouquet scuro e possente, dove affiora un frutto ancora fresco e una nota mentolata finemente persistente. La bocca è beverina, fresca e, ancora una volta, sapida. L’equilibrio e la freschezza lo definiscono.
AMARONE DELLA VALPOLICELLA CLASSICO 2012
93/100
La giovinezza di questo Amarone promette bene. Fa presagire l’evoluzione complessa di una speziatura ricca e un animo complesso. Come una parentela, la sapidità emerge in tutta la sua maestosità, presupposto quale è di eleganza e classe indomita.