DAVIDE FREGONESE, TRA BAROLO ED ETNA
Un nuovo inizio che ha scelto per dare vita alla sua grande passione; il dono della semplicità nel raccontarsi. Davide Fregonese vuole fare vino dopo avere imparato negli anni ad apprezzarlo, a berlo, a condividerlo. Un background completamente diverso e un interesse che lo coinvolge con passione, nella inconsapevole ricerca di una vita alternativa.

Davide Fregonese
Una laurea in Ingegneria industriale e molti anni trascorsi tra Inghilterra e Stati Uniti completamente dediti alla finanza, poi l’eco delle origini, il natio Piemonte che riaffiora come una possibilità per uscire dall’assett class e costruire nuovi scenari di vita. Madre pugliese e terre di famiglia dove si trascorrevano l’estati, padre veneto e una cultura piacevolmente contadina che voleva il vino sempre in tavola, per lo più vino sfuso. Le Langhe e i progetti vinicoli diventano un pensiero sempre più costante, insieme alla voglia di cimentarsi in nuovi ambiti, decisamente sconosciuti, mentre si accosta sempre di più a vini pregiati, a calici di Barolo, di Barbaresco e grandi nomi francesi.

Serralunga
Pochi e precisi desideri: un fazzoletto di vigna per fare vino e l’azienda agricola Bugia Nen da mettere in piedi, proprio lui che come si racconta, in fondo in vigna non sa neanche da che parte iniziare. La scelta di affidarsi a due grandi amici, Luigi Vico e Davide Rosso, in una ricerca impegnativa durata dieci anni e confluita nell’acquisto di pochi ettari di terra, due vigneti nel comune di Serralunga D’Alba. “Da buon piemontese volevo un barolo intenso e un terroir felice come quello di Serralunga”. Due cru, Cerretta 0,75 ettari di cui 0,5 atti a diventare Barolo e 0,25 ettari per il Langhe Nebbiolo. Infine la fortuna di poter acquistare 0,5 ettari a Prapò, uno dei pochi cru ancora non molto presenti sul mercato, per questo ancor più interessante.

Serralunga
“Sono entrato in questo mondo del fare vino direttamente con scarpe e calzoni” ci racconta Davide Fregonese “visto dal punto di vista del consumatore è molto bello ma come ogni altro settore imprenditoriale presenta tutte le criticità. Per questo mi sono affidato alla competenza di Davide Rosso dell’azienda Giovanni Rosso in Serralunga D’Alba, profondo conoscitore del territorio al quale ho affidato lo svolgimento delle pratiche agronomiche ed enologiche seguite interamente dalla sua squadra”. Una sfida iniziata ufficialmente nel 2014, giunta alla sesta vendemmia e vissuta sempre con grande emozione. Una simbiosi, la loro, davvero autentica e un progetto sposato nella sua interezza: dalla vigna alle maturazioni, alla cantina, con la certezza di poter contare su competenze forti.

Etna
La soddisfazione di riconoscimenti importanti da parte della critica enologica, la voglia di andare oltre, ancora insieme, questa volta sull’Etna. Una joint venture con Davide Rosso a Castiglione di Sicilia, contrada Montedolce / Solicchiata, in una delle zone tra le più vocate per produrre rossi etnei con la stessa passione e secondo le modalità di un approccio al mondo agricolo che preservi il territorio. Scelte dettate dal cuore, da desideri di paesaggi e prospettive diverse, mantenendo questa filosofia “barolista” di lunghi affinamenti e nitida eleganza.

Etna
Tredici ettari, cinque vitati di cui quattro a vigne di Nerello Mascalese allevate ad alberello e uno a Carricante; altri due ettari e mezzo in fase di avviamento.
Poche, pochissime bottiglie per Langhe Doc Rosso, vino d’esordio ottenuto da uve Nebbiolo e altre varietà del territorio. La prima annata prodotta è la 2014, come per il Barolo Docg Cerretta e il Barolo Docg Prapò. “Anche l’etichetta mi appartiene” conclude Davide “ho cercato qualcosa che rappresentasse il mio spirito e le correnti Futuriste e Metafisiche degli anni ’20 e ’30 del secolo scorso. Una scala che porta a una bottiglia in ombra, un’ascesa fatta per gradi che sale un passo alla volta verso qualcosa di non totalmente svelato, a un vino che vuole essere semplicemente capito”.
Barolo Docg Cerretta 2014
92/100
Posto proprio sul crinale tra le formazioni di Lequio e le Marne di Sant’Agata, è l’espressione più comprensibile, più diretta, più gentile che fa della sua grazia la sua firma, il timbro di riconoscimento. Fermenta per quindici giorni in vasche di cemento, affina fino a trenta mesi in botti di rovere da 15 ettolitri. Rosso granato vivace e brillante che apre ad un naso teso e ricco di sfumature floreali, con sentori di viola e rosa tipiche del varietale. Finale caldo di prugne scure, liquirizia, sottobosco, radici e fiori secchi.
Barolo Docg Prapò 2014
94/100
È il cru di soli otto ettari in Serralunga D’Alba divisi tra cinque produttori. Davide Fregonese ne possiede mezzo ettaro. Un Barolo deciso e introspettivo che ha bisogno di essere atteso per svelare l’ampiezza del bouquet, la potenza del sorso, la sua prolungata lunghezza. Una spinta fresca di mineralità e scorza di arancia, piccoli frutti rossi, mirtilli e more, accompagnano un elegante nota balsamica, la grafite e soffi di cacao.
Etna Rosso Doc Riserva 2016
94/100
Annata d’esordio, certamente un buon inizio visto il millesimo particolarmente fortunato. L’Etna di Davide Fregonese ricerca l’eleganza che ama del Piemonte, optando per vinificazioni che sappiano concedere bellezza e finezza. Il Nerello Mascalese in unione con altri vitigni del territorio racconta con ancora più intensità il territorio, le sensazioni spiccatamente minerali e sapide dei suoli vulcanici, la spinta fresca di rabarbaro, pierre a fusil, resina, legni orientali e viola appassita.