ISOLE E OLENA: LA VERTICALE DI CEPPARELLO
A poco più di due anni dall’acquisizione della Cantina Isole e Olena da parte del gruppo francese EPI nulla è cambiato rispetto alla volontà, dichiarata in fase di acquisizione, di rispettare la storia che Paolo De Marchi a costruito attorno a questi due borghi del Chianti classico. E primo fra tutti il Cepparello, il secondo Sangiovese al 100% prodotto in Chianti Classico che, fin dalla sua prima annata nel 1980, è stato un vino da selezione e non da mono vigneto. Selezione delle migliori uve provenienti dai differenti vigneti di proprietà e ubicati intorno ai due borghi e circondati da bosco.

Isole e Olena
Nessun vigneto di Isole e Olena entra in contatto diretto con altre proprietà ma ognuno è contornato, isolato, protetto dal bosco che completa un ecosistema nel quale ai 56 ettari di vigna si aggiungono 16 di uliveti. I 42 ettari dedicati al Sangiovese hanno varie esposizioni e altitudini, tra i 350 e i 500 metri; anche i terreni sono differenti: nei pressi di Olena prevale il galestro e il calcare, mentre nei pressi di Isole prevale l’alberese e vi sono maggiori quantità di argilla.

Emanuele Reolon
La grande fortuna dell’enologo che deve produrre il Cepparello è la possibilità di scegliere, di anno in anno, solo le uve migliori selezionando le singole parcelle. La lista finale di cosa entrerà nel blend arriva dopo una serie di scremature successive: tra luglio agosto vi è una prima selezione delle parcelle in base ai parametri di maturazione dell’uva, un secondo vaglio arriva in fase vendemmiare a cui ne segue un altro dopo la fermentazione alcolica; la scelta definitiva dei vini da utilizzare per la produzione del Cepparello arriva solo dopo un anno di legno. Mediamente sono una trentina le differenti particelle da cui provengono le uve che vanno a comporre il taglio definitivo.

Cantina
Una verticale, che ha spaziato su un arco temporale di due decenni, ha mostrato e dimostrato quello che il Cepparello ha rappresentato dal suo inizio a oggi per la Toscana tutta. La grande intuizione di Paolo De Marchi che ha creduto alla potenzialità del Sangiovese lavorato in purezza. La degustazione ha confermato la coerenza stilistica del Cepparello pur con le debite differenze determinate dall’andamento climatico e, negli anni più recenti, dalla modifica nell’utilizzo dei legni in maturazione.
In anteprima l’assaggio di Cepparello 2022: colore rubino, frutta matura rossa al naso ancora un po’ contratto, ha buona persistenza della sua grande giovinezza sottolineata anche da un tannino ancora ben evidente e da una energica freschezza.
DEGUSTAZIONE VERTICALE
CEPPARELLO
Toscana Igt
2021
A causa dell’andamento climatico, si è assistito a una importante riduzione della produzione che però non ha influito sulla qualità delle uve arrivate a maturazione ottimale. Rosso rubino; spiccati sentori di frutta dolce rossa, di fiori, per un profilo olfattivo elegante, fine e complesso. Al sorso grande freschezza con un tannino vivo, buona la persistenza, sottile e delicata. Una nota alcolica ancora da integrare lascia comprendere la gioventù del vino che mostra una grande potenzialità di tenuta al tempo.
2020
Annata secca e fresca caratterizzata da piogge nel periodo della maturazione delle uve; il bel tempo del periodo della vendemmia ha portato a risultati eccellenti in termini qualitativi. Il colore volge verso il rubino intenso e l’olfatto verso la frutta matura, sotto spirito e in confettura con un accenno balsamico. Piacevole il tannino pieno ed elegante che porta a una bocca scorrevole sebbene sottile e non particolarmente persistente.
2019
Un inverno relativamente secco è stato seguito da piogge nella seconda metà della primavera che hanno contribuito, insieme a un’estate poco piovosa, a portare le uve in perfette condizioni per la vendemmia. Le note di frutta rossa si fanno strada tra i fiori e i sentori di cioccolato e di orzo tostato. Il tannino è evidente anche se maturo e morbido; buona la persistenza con una nota golosa di frutta; presenza alcolica più marcata. Un vino fedele all’annata.
2016
Temperature ottimali durante la primavera nell’estate hanno portato allora raccolta due abbondanti e sane. Il colore e ancora rubino soltanto da riflessi granati, settori scuri di sottobosco di frutta nera anticipano un palato sottile e di maggior equilibrio seppure con note di una leggera evoluzione.
2015
Un’annata fresca e un settembre perfetto dal punto di vista climatico hanno consentito di arrivare a una maturazione di buon livello seppure ritardata. Un vino che al naso si presenta cupo, nero, caratterizzato da spezie, da frutto maturo, da tostature e da una vena di cuoio. All’assaggio ottima presenza tannica che lo rende un vino verticale, teso e con ritorni di frutta sotto spirito.
2014
Dal punto di vista meteorologico, un’annata travagliata ma un miglioramento sul finale ha permesso alle uve di arrivare a corretta maturazione. Il colore granato è ancora solcato da qualche riflesso rubino, l’olfatto è sottile, guidato da fiori e frutta nera. Ottima eleganza e persistenza con piacevoli ritorni finali di spezie. Un vino succoso, longilineo e dalla notevole acidità.
2010
Annata mediamente fredda con temperature altalenanti con vendemmia tardiva ma con uva di qualità ottimale. Un vino dal colore granato e dalla grande eleganza olfattiva, sottile e raccolta. Particolarmente espressivo al palato caratterizzato da eccellente vitalità conferita da una equilibrata freschezza che conferisce grande energia, armonia ed equilibrio. Affascinante e di eccellente qualità.
2005
Avvio d’annata ritardato, estate con periodi caldi e altri freschi, poca pioggia fino al periodo della vendemmia che è stata di conseguenza ritardata. Dal colore granato di discreta fittezza, apre al naso delicato ed elegante, emergono le spezie, uno sbuffo balsamico e accenni di legno. Anche al sorso si conferma elegante, persistente e dal tannino delicato ed equilibrato con un finale di liquirizia. Un vino dai toni scuri all’apice del suo percorso.