LAMOLE DI LAMOLE, LA “LAMA” DEL CHIANTI
Salendo a Lamole, è come essere accompagnati dalla bellezza che questo territorio esprime. Si concede gradualmente, fino a manifestarsi in tutta la sua magnificenza all’arrivo della sua piazza principale. È proprio qui, dal 1993, il gruppo vitivinicolo Santa Margherita opera quotidianamente al mantenimento e alla valorizzazione di una delle sottozone più seducenti di tutta la denominazione del Chianti Classico, grazie ad un lavoro di squadra impeccabile coordinato dall’umile e preparatissimo Andrea Daldin.
Lamole significa “lame” di terra che marcano il profilo in maniera spietata e che si manifestano in calanchi disegnati dall’azione degli agenti atmosferici nel corso dei millenni. La conseguente interpretazione dinamico-ambientale si traduce, tanto per cominciare, in un’assidua ventilazione, in un’elevata escursione termica ed un’invidiabile esposizione delle piante alla luce. Poi, prosegue con il terreno di origine eocenica generatosi per emersione, rappresentato dal macigno toscano, tra intervalli di galestro (argillosi) con inserti scistosi e quarziferi e anche di alberese (calcarei), con singolare drenaggio e profusione di elementi nutritivi e minerali. Infine, si distende con i terrazzamenti, ovvero esemplari muretti a secco realizzati con pietre locali che riflettono la luce diurna per un’espansione della fotosintesi clorofilliana e accumulo del calore da restituire nella notte. In estrema ratio, esempio superbo di architettura combinata tra natura e uomo, pari alla sua straordinaria vocazione vinicola.
Un Chianti (Classico) riservato, di altura, dove prospera la ginestra ma soprattutto il giaggiolo, il giglio di Firenze, quello dal grosso rizoma strisciante, ramificato e oltremodo fragrante, artefice di quell’essenza che pare fosse la preferita da Caterina de’ Medici.
Santa Margherita nella sua veste di Lamole di Lamole ha semplicemente recuperato un ennesimo capolavoro degli antichi romani, i quali portarono in tale sommità le coltivazioni della vite e dell’olivo, individuando, quindi, nella perfetta esposizione e insolazione, il luogo ideale per le attività agricole.
DEGUSTAZIONE
Lamole di Lamole Chianti Classico 2018
92/100
Vino dai profumi floreali con note soavi di chiodi di garofano e mentuccia. La bocca è molto verticale, ricca di succo e leggiadra. Un bell’esempio di tipicità e classe.
Lamole di Lamole Chianti Classico Riserva 2017
93/100
Nettare dalla personalità spiccata, poiché regala tutte le sfumature del territorio; ottima maturità di frutto, talvolta accompagnata da note ematiche e terrose. Il palato è estremamente piacevole, ampio, dal finale alquanto fresco e asciutto.
Lamole di Lamole Chianti Classico Riserva 1993
96/100
Vino sontuoso, in uno stato di ottima grazia. Grande equilibrio, anzi grandissimo, così come la profondità. Ancora grintoso, per acidità viva e frutto caparbio.
Lamole di Lamole Chianti Classico Riserva 1982
97/100
Una versione magnifica, terrosa e viscerale; ha affilature e complessità notevolissimi; tannini vellutati, slancio e profondità. Ragguardevole e impressionante la sua capacità di tenuta e quindi di invecchiamento.