IRMA PAULON. AGAIA
“Mi sono chiesta perché mai uno spazio all’aperto non possa essere concettualmente concepito, oltre che come luogo di natura, anche come sfondo reale o virtuale per l’arte appunto. Arte, concetto per me quanto mai difficile da definire a parole. Non bastano le definizioni o i tentativi spesso vani di inquadrare un’idea che per me non ha confine fisico né limite concettuale. Arte in una stanza, in una casa, in un museo, in una galleria; luoghi “adatti” all’arte o forse solo luoghi in cui siamo abituati a vedere arte. Ma spesso anche luoghi in cui distratti non riusciamo più a “vedere”. Arte da toccare, da attraversare, con cui interagire, da ascoltare come suoni, da intuire; stimolo per la mente e intrigo per i sensi. Arte nella natura da vivere in tutte le stagioni e che viva in tutte le stagioni, anche attraverso ad opere che non sono frutto della natura ma di un uomo che con la natura ha dialogato. Arte nella natura che ci invita ad affidarci ai mutamenti, “a non trattenere” ma “a lasciare andare” e per comprendere che la vita stessa è una continua trasformazione. Arte nella natura, che sarà la natura stessa a completare il lavoro, plasmandola e mutandola nel tempo”. (Irma Paulon)
La nuova opera artistica di Irma Paulon, intitolata AGaia, è pronta a prendere posto in un luogo bellissimo e di grande suggestione: il Podere La Gualda Vecchia nei pressi di Pisa, tra la Costa degli Etruschi e le Colline Metallifere. L’apertura al pubblico sarà l’1 e il 2 giugno, in occasione dell’evento Appuntamento in giardino per la valorizzazione dei più belli giardini italiani e che si svolgerà in contemporanea in oltre venti Paesi europei. Il progetto diventa una comunicazione continua tra il viaggiatore e il luogo, un ponte tra le parti. Spesso si è distratti, non si riesce più a vedere. Allora, l’intento è osservare con gli occhi e con il cuore. L’opera proposta ha una visione direzionale e concreta che invita ad espandere visione e coscienza. “In questa installazione – racconta l’artista – è racchiusa una parte di me stessa. Il primo concetto che voglio far trasparire è il forte legame che ho con la natura. Perché la natura ispira, contagia, placa, crea e ci regala spettacoli mozzafiato. Perché è il nostro bene più prezioso e, se la natura e la coscienza non riescono a convivere, il più delle volte la responsabilità è della coscienza. Diventa quindi fondamentale guardare la terra e il creato come un dono e non come un profitto, restituendo a loro la nostra essenza come forma di riconoscenza e gratitudine“. L’urgenza dell’opera deriva dal connettere e dal provare a riconnettere le persone con la Natura, con la consapevolezza del suo funzionamento e della sua bellezza con il concetto di sviluppo etico-sostenibile. Dividere ciò che è buono da ciò che è cattivo, per poi trasformare, diventa fondamentale affinché della natura possa goderne anche chi verrà, anche quanti faranno parte delle generazioni future. Oltre alla passione, servono coraggio e forza di volontà al fine di acquisire questa nuova consapevolezza sempre più urgente nel nostro tempo. AGaia è formata da un colino-setaccio che serve a colare, passare, filtrare, dunque a depurare e dividere il buono dal cattivo, il bene dal male per sublimare essenza ed essenzialità a Madre Terra come riconoscenza e gratitudine. La lancia rossa è simbolo della passione, ponte tra cielo e terra, forza accentratrice e magnetica di vita, movimento eterno e senza tempo. Il materiale lavorato per quest’opera è il ferro. “Lavorare con Irma Paulon, artista straordinaria, – dice Bruna Carvalho – su un’installazione site-specific che concettualizza la relazione tra gli esseri umani e la natura è stata una scelta deliberata, radicata nella mia costante ricerca della Bellezza. Bellezza, come la intendeva Sant’Agostino: grazia, equilibrio e armonia nel senso più ampio. È quel tipo di Bellezza che può salvare il mondo, quella che si trova intrinsecamente nella Natura stessa. Ho scelto di entrare in contatto con Irma perché sono rimasta profondamente colpita dall’aura di estrema eleganza che trasmetteva attraverso il suo lavoro e il suo essere, un’eleganza sinonimo appunto di grazia. Ho incontrato Irma Paulon ‘per caso’, ma sappiamo che nulla accade ‘per caso’. Era destino perché, in più di un’occasione, abbiamo visto quanto profondamente intrecciate siano le nostre anime. Ci comprendiamo immediatamente, coltiviamo gli stessi valori fondamentali e lavoriamo con la stessa passione e autenticità”.
Irma Paulon, originaria del Polesine in Veneto, dal 2003 si interessa alle tecniche e forme dell’arte applicata mediante l’utilizzo di: legno, perle di vetro veneziane, metallo, plexiglass, pietre dure, pigmenti colorati, specchi e materiali di recupero. L’indagine sui materiali accende la passione e l’intrinseco desiderio di modificarli e assemblarli con uno stile personalissimo. Protagonista dei lavori è la resina ecosostenibile, fluida e misteriosa nella composizione, quale enigmatica energia. Nel 2008 si confronta con la sperimentazione di installazioni polimateriche da inserire in armonia in contesti naturali quali: parchi e giardini di Asolo e in prestigiosi luoghi veneziani. Dal 2015 inizia a collaborare con l’azienda Maso Martis e dà il via a progetti site-specific da interni ed esterni. Nel 2017 viene scelta da Amorim Cork Italia, azienda leader nel mondo del sughero, per la realizzazione dell’opera “La Forza”, creata con la corteccia di quercia da sughero vergine, materiale che utilizzerà in seguito in buona parte delle sue opere. A partire dal 2019 produce installazioni-sculture Post-Modern l’utilizzo di metalli pesanti quali ferro e acciaio, divengono parte integrante dei suoi studi, affiancati ai materiali succitati. Molteplici sono i rimandi ed i significati dell’indagine artistica sulla materia, così come il coraggio di analizzarne in profondità le verità ed i simboli arcaici e nel contempo di far emergere l’essenza genuina che fa sentire nel profondo quel senso di un’appartenenza al Tutto, oramai smarrito. La sua peculiare sensibilità la conduce, quale naturale vocazione, al desiderio di rivitalizzare e riqualificare con consapevolezza luoghi variegati e paesaggi di natura. Un campo, quest’ultimo, dove ha saputo ben presto affermare il suo stilema caratteristico. Nel 2022 viene scelta per realizzare progetti site-specific presso: Gruppo Lunelli, installazioni open air “Quel che resta quando passa il vento”, per Bisol 1542; Spazio Thetis Venezia, installazione open air “Piani di Esistenza”; Fattoria La Maliosa, installazioni diffuse open air “Terre Numinose”. Agli inizi del 2023, approda in America con opere polimateriche, tra queste una dal titolo “Riverbero veneziano” viene inserita anche nel sito della Sotheby’s. (Giancarlo Bonomo Critico d’Arte e Curatore).
irmapaulon.com
Cover: Irma Paulon, AGaia (dettaglio)