ARIOSTO SOCIAL CLUB, LA SICILIA A MILANO

Apre a Milano Ariosto Social Club, una nuova meta della convivialità. Un luogo che Paolo Monelli avrebbe descritto “materno e aperitivo”. Ultimo dei grandi inviati, collaboratore del Resto del Carlino, La Stampa, il Corriere della Sera, a suo agio nei teatri di guerra come sulla scena italiana, tra i precursori della critica enogastronomica, non sarebbe rimasto insensibile a questa location adagiata nella Milano tranquilla e residenziale di via Ariosto, non lontana dal Palazzo Sforzesco, dal Cenacolo Vinciano, a pochi passi dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, dall’elegante Corso Magenta, dalla Triennale e dal modernissimo quartiere Citylife.

Esplorando in lungo e in largo l’Italia nascosta degli anni Trenta, conoscendo osti, trattori, vignaioli e artigiani del gusto, Monelli pubblicherà ‘Il Ghiottone errante’, una delle primissime guide gastronomiche del Belpaese. Li incontrerà uno a uno, godendone le prelibatezze e spesso sedendosi a tavola con loro, confermando quella curiosità innata verso il ‘saper fare’ italico delle cose buone che lo aveva sempre attratto, scrivendone con verve e ironia. Il ‘cronista col monocolo’, come veniva soprannominato, capace di affabulare con il suo eloquio colto ed elegante e il gusto della parola «scelta», si sarebbe trovato a suo agio in questo luogo ameno, all’interno di un palazzo liberty di inizio Novecento, ora trasformato in un luogo dove l’atmosfera, l’armonia degli spazi e l’autenticità dei gesti, mettono a proprio agio e inducono a prendersi un po’ di tempo per sé. E anche la cucina di Pino Cuttaia, chef autodidatta che punta tutto sulle sue radici sarebbe piaciuto a Paolo Monelli. Ma Ariosto Social Club non è solo un ristorante.

Pino Cuttaia

Quello che un tempo era un hotel oggi ospita venti appartamenti bilocali e trilocali con ingresso indipendente e complementi d’arredo di grandi firme tra cui Dada, Molteni&C, Vitra, Society Limonta. Un accurato restyling in osservanza ai principi di sostenibilità, messo in campo dallo Studio Colombo e Amodeo, che ha conferito al palazzo Liberty del 1903 e alla corte interna un design contemporaneo, pur valorizzando la storicità degli ambienti. Appartamenti pet friendly, per trascorrere una o più notti, dall’abitabilità ampia e dai dettagli raffinati, ma anche un confortevole e ampio Loft, per organizzare private party, pranzi, cene, meeting di lavoro e presentazioni.

Poi c’è Uovodiseppia Milano, il bistrot firmato dallo chef bistellato Pino Cuttaia. Nel 1935, durante la stesura del volume il Ghiottone Errante, la cucina siciliana aveva richiamato sull’isola Paolo Monelli, entusiasmandolo: “una cucina tanto languida, morbida e accogliente, da diventare paradiso dei bambini e dei vecchi” e anche l’illustratore Novello, che era in viaggio con lui, davanti ad essa, non mancherà di “commuoversi, replicare, triplicare, moltiplicare gli assaggi”, come mai aveva fatto nelle precedenti tappe di quel viaggio gastronomico. Una cucina di cui Cuttaia è autorevole interprete, nel suo ristorante 2 stelle Michelin di Licata (Ragusa) e a Uovodiseppia Milano, un contesto elegante e sobrio, con una cucina a vista e un team giovane ed entusiasta. Qui la filosofia dello chef siciliano si esprime iconica, esplorando la grande tradizione culinaria dell’isola, pur intersecando la cucina del Nord, in una proposta che riporta ai ricordi di casa e segue il respiro delle stagioni, a partire da botaniche, frutta, ortaggi, fino al rigoglioso universo ittico e ai suoi atavici ritmi. Uovodiseppia Milano è un progetto che nasce dall’incontro tra Pino Cuttaia e l’imprenditore alberghiero Emanuele Vitrano, entrambi siciliani, un’unione di intenti che confluisce con successo in Ariosto Social Club, il raffinato aparthotel con ristorante e centro wellness.

Il nome ‘uovodiseppia’ nasce da un piatto che ho creato interpretando una ricetta particolarmente legata alla nostra tradizione siciliana: la seppia ripiena” racconta Pino Cuttaia “Ho scelto di interpretarla senza snaturarla, proteggendone il manto bianco tipico della seppia all’interno di un uovo. Dentro al guscio d’uovo ho messo il ripieno della tradizione e ho scoperto che modellando la seppia all’interno di questo guscio riuscivo a ricreare la forma e la consistenza di un uovo. Il guizzo creativo è un istante e quell’istante volevo immortalarlo perché poi quell’energia scompare! Con l’entusiasmo di un bambino, volevo che fosse proprio un bambino a immaginare come fosse l’uovo di seppia e così ho chiamato mio figlio Angelo che ha disegnato l’uovo di seppia, quello che poi Maurizio Ermellin ha stilizzato dando vita al logo”.

Malgrado la distanza che separa Milano da Licata, la presenza dello chef siciliano è assidua e non è difficile incontrarlo ai fornelli e ai tavoli: “Salgo nella città meneghina una volta al mese per una settimana e spesso anche di più, voglio dedicare più tempo a questo luogo perché non voglio che ci sia distanza tra Milano e Licata. La mia presenza da Uovodiseppia Milano è importante, tengo molto che i miei collaboratori possano partecipare alla creazione dei piatti così da raccontarsi come tutti i cuochi dovrebbero poter fare” conclude Cuttaia. La sua cucina è un’esperienza immersiva, con il geniale Merluzzo all’affumicatura di pigna. Racconta: “da bambini i nostri genitori ci facevamo affumicare la pigna per estrarre il pinolo, un ricordo d’infanzia sostenibile, perchè bruciando la pigna non bruci il legno dell’albero. La patata è sotto forma di spuma, il pomodoro proviene da un estratto di pomodoro essiccato a cui aggiungo l’origano e il pepe”.

Merluzzo all’affumicatura di pigna

Poi il Macco di fave e seppia, di cui spiega: “Il macco si mangia per la festa di San Giuseppe, è una crema dal colore giallo grazie al finocchietto selvatico, contiene la clorofilla che da il colore verde della fava novella, la seppia centrifugata che da morbidezza all’interno e le chips di crostini di pane”. E ancora, la Spatola alla beccafico con caponata croccante: “il Beccafico è un bellissimo uccello ghiotto di fichi e la sarda a beccafico che nella versione originale si preparava usando le code dei pesci, gli assomiglia. L’uccello che si nutre di fico, richiama alla grassezza della sarda che si preparava durante la Quaresima quando la carne non si poteva mangiare e al suo posto si metteva l’uovo.” Il Baccalà di carciofi nasce dal fatto che “nella cucina povera non c’era il pesce. Il carciofo lo facevano diventare pesce e l’aglio gli dava il profumo del mare. Nella pizza alla marinara non c’è il pesce, l’aglio diventa mare. L’aglio è incredibile perché se cucinato in camicia diventa terra. Io voglio evocare la vongola, la vongola è terra non mare perché vive sotto terra (sotto la terra del mare). Per evocare la terra uso il pepe, il pepe è terra. Grazie all’alchimia tra aglio, pepe e carciofo io tiro fuori il mare. La cremina viene fatta con lo stelo del carciofo, la patata e il cipollotto perché carciofi e cipollotti sono della stessa stagione. In questo piatto abbiamo una stagionalità che è simbiosi tra gli ingredienti”.

Macco di fave e seppia

Infine l’Uovo in camicia impanato, come fosse carne: “Un piatto dei ricordi, di quando la mamma faceva le cotolette e rimanevano l’uovo e la mollicata, a cui si aggiungeva prezzemolo, formaggio, aglio, olio e noi bambini litigavamo per questa pietanza”. Ariosto Social Club, un po’ Hotel, un po’ ristorante, un po’ boutique sostenibile grazie all’estro di Valeria Benatti, e un po’ esperienza wellness, con Edoardo Vicini e Stefano Airaghi, co-fondatori di Infinitiness, una scuola di formazione con percorsi di training e di coaching sportivo e motivazionale. Programmi wellness personalizzati che guidano al raggiungimento dei propri obiettivi, ponendo l’allenamento come stile di vita, attraverso un approccio olistico che mira al raggiungimento del benessere del corpo e della mente. I coach in ambiente indoor, outdoor e nature, aiutano a far emergere la versione migliore di sè stessi, con lezioni individuali di 45 minuti. Tre sale attrezzate, un’area SPA, tisaneria, sauna, bagni di vapore, cascata di ghiaccio e spazio relax per un’esperienza di benessere unica.

 

ariostosocialclub.com