CICCIO SULTANO E W ROME: LA SICILIA A ROMA
Nel rione romano Ludovisi, tra Villa Borghese e Via Veneto, al civico 28 di Via Liguria c’è un nuovissimo albergo, il W Rome della catena Marriott Hotels. In quelle strade che nei favolosi anni sessanta hanno raccontato la Dolce Vita di una Roma romantica e passionale finalmente è arrivato un nuovo modo di fare accoglienza. Gli ambienti, sin dall’entrata, appaiono caratterizzati da un’impronta lussuosa ma informale, elegante ma disinvolta, capace di cogliere quella mondanità spensierata di una volta.
Nel cuore di questo hotel di lusso, tra l’attenzione per la tradizione e la necessità di dar voce alle attese del mercato, nasce Giano, una sorta di piccolo e autentico scrigno siciliano. L’idea è di Ciccio Sultano, patron del Duomo di Ragusa, 2 stelle Michelin.

Ciccio Sultano
Al Giano si respira un’atmosfera d’altri tempi, elegante e spigliata come quella dei favolosi anni sessanta. Le maniere della sala sono il fiore all’occhiello di questo savoir faire, presente sia nello staff del bar che nel team dell’accoglienza. Lo Chef, quello della cucina educata, ha voluto riscrivere le regole della ristorazione capitolina. Ha portato, fra queste gentili mura, un suo antico convincimento: creare una nuova sensibilità gastronomica con un’anima pop, se volete, pregna di tradizione e di cuore, insomma di quella solarità tutta siciliana.
A pensarci bene, poi, il fatto che abbia pensato a Giano, al dio romano bifronte non dev’essere stato casuale. Ciccio Sultano con la sua lunga esperienza ha ben compreso che a Roma mancava una ristorazione “sicilianizzante” così come l’avrebbe intesa Brunetto Latini, capace di far coesistere l’anima popolare con l’anima aristocratica, l’anima tipicamente borghese con quella strettamente tradizionale. Una ristorazione che guardi al futuro senza distogliere lo sguardo da un passato addirittura millenario.
A riprova di ciò, semmai ce ne fosse stato bisogno, Giano vive anche di un “Giardino Clandestino”. Una sorta di spazio comune, proprio nel cuore della struttura, che può accogliere in totale tranquillità i clienti sia per un aperitivo sia per un pranzo domenicale con amici o familiari. Una sorta di zona franca, sempre glamour, dove è possibile passare qualche ora con cibo buonissimo e grande musica dal vivo.
All’interno, invece, ci sono sale arredate in grande eleganza, uno stile minimal ma mai banale. L’aspetto pop lo si ritrova anche nella mise. I tavoli non hanno un allestimento classico ma solo posate e bicchieri a confermare quell’impostazione alquanto informale che non è mai ordinaria. L’equipe di sala cura con maniacale attenzione ogni aspetto rendendo così questo approccio assolutamente in linea con l’idea dello Chef.
Ad affiancare Ciccio ci sono i suoi due antichi scudieri, Nicola Zamperetti per la cucina e il super premiato Pastry Chef Fabrizio Fiorani per i dolci. Non può sfuggire all’avventore la grande varietà di proposte, non ultime quelle rappresentate dalle preparazioni in griglia. Tutte con l’idea di condivisione, di partecipazione al tavolo di tutti commensali.

Nicola Zamperetti
Da non perdere ci sono sicuramente il polpo, il carpaccio di cernia bianca, le sarde a beccafico, i paninetti con le panelle, la caponata, il pollo disossato ripieno di erbe aromatiche e l’arancina travestita da supplì. Degno di nota anche lo sfincione prettamente palermitano.

Pollo Ruspante
Sono due, però, i piatti veramente imperdibili. La ventresca di tonno brasata, presentata come una carne, capace di regalare emozioni di pieno appagamento sensoriale e il piatto che ha fatto storia presso il Duomo di Ragusa, lo storico spaghetto Taratata (il nome evoca lo squillo di tromba della battaglia che si svolse a Scicli fra Normanni e Mori nel 1091) con bottarga, limone, mollica di pane abbrustolita, la dialettale muddica atturrata, e carpaccio di cernia.

Ventresca di tonno brasata
Per i dolci tanta opulenza, anche qui uno su tutti, il cannolo doppia ricotta. E poi, quasi a voler portare il commensale indietro nel tempo, la proposta simpaticamente colorata e giocosa del distributore delle palline con sorpresa. Come da bambini si mette un soldo e si ottiene la magica miscela di aromi e frutta secca con cui condire uno strepitoso gelato alla crema.

Cannolo del Sultano
Qualora vi restasse un’irrefrenabile voglia dolce, l’appuntamento è alla boutique Zucchero. Lo spazio allestito in una bellissima sala ad angolo è colmo dei golosissimi dolci ideati e firmati da Fabrizio Fiorani. Dunque a Roma, in pieno centro, arriva finalmente una proposta di cucina di assoluta qualità, con una personalità e un carattere tutti siciliani, in un ambiente fruibile da tutti, sia per modalità sia per costi. Tutto questo, in attesa dell’Otto Rooftop Bar, la terrazza mozzafiato attualmente in allestimento.