CIOCCOLATO RIVELATO, ROSSANA BETTINI

Quando proprio la giornata non decolla e l’umore è nero, non rimane che il cioccolato. Uno ‘stupefacente’ per i momenti duri, un comfort food con pochi rivali, ma anche un alleato della nostra salute, in troppi casi demonizzato, che a ben guardare scopriamo essere ricco di magnesio, ferro, manganese, antiossidanti, con effetti benefici sulla circolazione, sulla pressione sanguigna, sul colesterolo buono e cattivo, ma contribuisce anche al miglioramento delle funzioni cognitive e attenua il rischio cardiovascolare. Insomma è buono e fa bene. E piace agli scrittori. Certo non è il solo prodotto che fa venire l’acquolina a chi di professione scrive – ricordate L’isola del tesoro? Nel corso del romanzo l’autore Robert Louis Stevenson ricorre al Parmigiano, conservato nella tabacchiera di uno dei protagonisti per dare conforto a un naufrago. E non sono da meno i blinis di Dostoevskij, le celeberrime madeleine di Proust, il clafoutis grand-mère alla maniera di Virginia Woolf. Una rispettabile classifica nella quale il cioccolato vince a mani basse, rappresentando senz’altro il prodotto più goloso in circolazione. Difficile immaginare la nostra vita senza. Che esistenza grigia sarebbe senza boeri, gianduiotti, cremini, baci, praline, barrette, tavolette? Come sarebbe piatta la vetrina di una pasticceria senza cioccolato e triste il menu di una sala da the senza cioccolata calda; possiamo immaginare la grande pasticceria internazionale fare a meno delle più famose torte mai create, scolpite nell’immaginario di tutti noi? Come sarebbe banale il nostro futuro senza la viennese Sacher, la tedesca Foresta nera, l’ungherese Dobos, il francesissimo soufflé al cioccolato, gli iberici Churros, il Babka ebraico, la modenese Barozzi, i Brownies e i Cookies statunitensi, l’italica Zuppa inglese e i Kladdkaka svedesi. La letteratura sta al cioccolato come la crema sta alla pasticceria, ed è presente ad ogni piè sospinto. Gli scrittori sanno bene quanto sia seduttivo questo ingrediente antichissimo, probabilmente di retaggio Maya.

Carlo Goldoni ne scrive ne ‘La bottega del caffè’; Giacomo Casanova lo cita in più di 100 occasioni nella sua autobiografia; Alessandro Manzoni induce Gertrude a sorbire “una chicchera di cioccolata” per ridestarsi; Charles Dickens ci riferisce quanto la cioccolata fosse in voga nell’aristocrazia di metà Ottocento. James Joyce ci rivela la sua predilezione per i biscotti e la cioccolata, in “Gente di Dublino”. Jack Kerouac in “I vagabondi del Dharma”, inneggia a una tavoletta grossa di cioccolata che possa salvargli l’anima. Fino a Joanne Harris nel libro “Chocolat”, che sogna di mangiare cioccolatini e di rotolarsi nella cioccolata.

È un affare serio anche per il Belpaese, il cioccolato. Nel 2021 l’Italia ne ha prodotto circa 377.858 tonnellate, per un valore di 5.130,5 miliardi di euro e un consumo pro-capite di oltre 2 kg., e durante la Pandemia le vendite sono aumentate, registrando un incremento del 10,7%. C’è un mondo che si cela dietro al cioccolato, a cui Rossana Bettini ha dedicato anni di studio, che si sono concretizzati in una prima pubblicazione nel 2017 e una seconda nel 2022, con prefazione di Angela Missoni, premessa di Luigi Odello, immagini di Fabio De Visintini e la foto di copertina di Maurizio Galimberti.

Rossana Bettini, panel leader sensorialista con un master in analisi sensoriale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, scrive di cibo, vino e costume, ha una sua agenzia di comunicazione e insegna Educazione del Gusto. Nel 2021 è stata eletta presidente dell’Istituto Internazionale Chocolier, con l’obiettivo di creare un corpo di assaggiatori al servizio del cioccolato, valorizzarne le eccellenze e orientare gli appassionati verso consumi di qualità.

Il cioccolato fin dalla sua scoperta è stato accompagnato da falsi miti e da errate credenze, che Rossana Bettini nel suo secondo lavoro letterario – dal titolo, appunto, Cioccolato rivelato. Il cibo degli dei tra verità e falsi miti – mette in discussione, cercando di fare ordine nell’estesissima storiografia che riguarda il cibo degli dei, ma anche riversando nel volume nuove informazioni sulla coltivazione e gli effetti benefici della tavoletta, ponendo l’accento su come riconoscere il cioccolato ‘buono’, grazie a un accurato codice sensoriale per la degustazione del Cioccolato e ad efficaci consigli su quali vini e liquori abbinare.

Che cos’ha mai di così straordinario il cioccolato? Per i Maya era un magico elisir, gli aztechi lo usavano come merce di scambio, secondo gli studiosi allunga la vita ed è spesso considerato il cibo degli dei: ma lo è davvero? “Cioccolato rivelato è una guida contemporanea per affinare e riscoprire il nostro gusto, perché – ci dice Rossana Bettini – se il cioccolato è di qualità, non soddisfa soltanto la nostra gola, ma ci fa anche bene. Un volume da consultare quando vorremmo capire meglio che cosa stiamo acquistando o mangiando, per imparare a riconoscere un prodotto buono ed etico e per sfatare tutti quei miti che da sempre gravano sul cioccolato, rendendocelo nemico: dalla coltivazione alle tecniche di lavorazione, dagli abbinamenti enologici più sfiziosi e audaci alle nuove tendenze gourmet”. Un volume che non c’era e che è bello sfogliare, dopo averlo letto ne sapremo davvero di più.

 

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