DARIO PANDOLFO, PURA ESSENZA DI SICILIA
Sceglie ancora la Sicilia, sceglie ancora di rifondare i sapori identitari dell’isola continente gastronomico del Mediterraneo, ristabilendo legami autentici con l’artigianalità e l’espressività delle stagioni in perpetua evoluzione: per la sua nuova impresa, l’executive chef Dario Pandolfo sceglie l’eden di Cefalù, Palermo, incastonato tra gli scogli della baia di Capo Kalura ed il Parco delle Madonie.

Dario Pandolfo
L’arcipelago delle isole Eolie all’orizzonte e la verticalità balsamica delle montagne alle spalle che lo lega indissolubilmente alla scelta etica di sostenibilità, maturata ai tempi della collaborazione professionale con Norbert Niederkofler. La cucina nella visione dello chef ha il potenziale artistico per sostenere lo sviluppo di una microeconomia territoriale e lo sfruttamento eco-compatibile delle risorse.
L’estate 2022 vedrà Dario Pandolfo alla direzione dei ristoranti dell’Hotel Le Calette, esegeta di una proposta che scandisce esigenze di gusto e suggestioni eclettiche e complementari, per soddisfare la clientela internazionale e gli esigenti habitué.

Merluzzo, latticello, acqua di cozze, caviar lime e prezzemolo

Ricciola, agrumi e ricotta

Dentice, vino bianco, cetriolo e menta
La trama dei menù è ispirata dalla maturità acquisita, celebrativa degli ingredienti di ricerca di prossimità – dai grani autoctoni alle essenze spontanee, dalle carni modicane e dei Nebrodi, ai frutti tropicali del parco botanico – tecnicamente strutturata e vivace di accenti mediorientali e mitteleuropei, che lo chef istoria di estemporanei esercizi di stile.
Supportato da una giovanissima e motivata brigata di cucina e dalla maestria carismatica di Paolo Bertero in sala, Dario Pandolfo manda a tavola opere di armoniosa complessità sensoriale, coniuga estetica a brio gustativo, rivelando audacia e compiutezza stilistica.

Carota, panna acida e finocchietto selvatico

Cous Cous trapanese

Spaghetto al pomodoro in bianco, gamberi di nassa
Frivolezza golosa ed onirica esemplarità di partiture descrivono il benvenuto dello Chef, mitili, crostacei e texture sfrigolanti anticipano lo svolgersi dei due menù degustazione proposti al ristorante Cala Luna; à la carte è possibile farsi ammaliare dalla letteratura del gusto siciliano delle proposte del giorno, il miglior cous cous trapanese ed il suo caleidoscopio di pescato o le pepite auree che reinventano le braciole messinesi, da soli valgono la sosta.

Controfiletto di manzo , carbone vegetale e terrina di pomodoro verde

Agnello in verde
Viaggi e peregrinazioni alla scoperta delle unicità siciliane vengono enunciati portata dopo portata. Da una battuta di pesca alle Eolie nacque la celebrazione dei gamberi di nassa delle Isole, crostacei di una dolcezza minerale conturbante, che primeggiano nella trilogia umami di acqua di pomodoro e ricci di mare. Spaghetti brillantemente al dente come raramente accade in Sicilia, impreziositi dall’estratto a freddo delle teste di gambero e dall’ombra officinale del timo.
L’agnello in verde vibra di espressionismo visuale e contaminazioni fusion, nell’enfasi di hummus di legumi verdi e tandoori. Nel controfiletto di manzo lo chef espone un dualismo tantrico con la terrina laminare di pomodoro verde e definisce una carnalità vegetale di emblematica apologia.

Pistacchio, arancia e pane perso
Celebrando l’alimento mediterraneo antiossidante per antonomasia, lo chef Pandolfo manda a tavola un sospiro di Olio Extra Vergine d’Oliva come messaggio augurale di pace, nell’idillio dei fiori d’ulivo a definire un momento di memorabile poesia che si apprezza nel parco botanico dell’hotel Le Calette.
L’heritage della famiglia Micciché, da tre generazioni, viene divulgato attraverso un’ospitalità ricercata e su misura del viaggiatore, che viene accolto nella familiarità siciliana brillante di professionalità.
Cefalù è una meta imprescindibile dei tour d’oriente ed occidente di trinacria, sito d’interesse naturalistico e culturale UNESCO e dell’itinerario arabo-normanno, porto di partenza per l’arcipelago eoliano e porta d’accesso al parco delle Madonie.