ISA MAZZOCCHI, MICHELIN CHEF DONNA 2021 BY VEUVE CLICQUOT

È Isa Mazzocchi, cuoca del Ristorante La Palta (1 stella Michelin) a Bilegno, Val Tidone, la nuova vincitrice del Premio Michelin Chef Donna 2021 by Veuve Clicquot. Per gli ispettori della Michelin la sua cucina è locale, innovativa, femminile e circolare rispetto al territorio. Classe 1968, femminista, credente e ribelle, dando spazio alla campagna, all’orto e ai piatti della tradizione, Isa ha scelto la cucina per contraddistinguersi in una terra piacentina governata da donne e mani meravigliose. “La mia cucina è femminile, poco leziosa e di struttura” afferma Isa Mazzocchi “femminile perché formatasi su una storia matriarcale di gesti materni ma di struttura indentificati e ancorati ai nostri luoghi”. La sua bravura è quella che emerge nel suo ristorante di Bilegno, una manciata di anime in provincia di Piacenza: piatti chiari, concreti, definiti. Alla base la volontà di fare sistema, di valorizzare l’esperienza senza mai dimenticare le proprie radici, facendo tesoro dei buoni sentimenti. Chi siamo, da dove veniamo, cosa mangiamo.

La Palta, rimanda all’appalto, in dialetto la palta, la licenza dei sali e dei tabacchi. Un nome mantenuto per volontà del padre e portato avanti con orgoglio, assecondando le usanze dei piccoli paesi di provincia. Cresce assieme alla sorella Monica nell’osteria dei genitori. “A Bilegno non c’erano tanti svaghi, stavi con le mamme e le zie, le sciùre del paese. Si raccoglievano erbe spontanee, si facevano conserve, si cucinava sempre perché in campagna c’è sempre tanto da fare. Non c’era internet, qui non arrivava nulla e io aspettavo con ansia i week-end quando mia zia Tina mi portava da Milano dei ritagli di giornale. All’epoca si parlava al massimo di Gualtiero Marchesi”. Nell’Istituto di Salsomaggiore Terme le si aprì un mondo. “Georges Cogny mi ha tolto definitivamente le fette di salame dagli occhi: al di là della collina c’era un mondo di gastronomia gourmet”. In cucina così conosce nuovi ingredienti, tecniche francesi e piatti elaborati. “La tecnica e lo studio sono la base per la mia idea di cucina, ma le mie radici mi riportano con i piedi per terra”.

Nata in una famiglia di donne dove si è sempre dato un valore alla concretezza e per nulla all’apparire all’interno di un sistema, si affida alla professionalità come unico valore da far proprio. E sono proprio le donne al centro del pensiero della Maison Veuve Clicquot che da oltre quarant’anni riconosce e valorizza a livello mondiale la parità di genere in ambito manageriale e imprenditoriale, battendosi perché tutte le donne possano affermarsi e contribuire al progresso dell’alta cucina, dell’economia e della società tutta. Accendere i riflettori sulla presenza femminile nel settore della ristorazione ha quindi un elevato valore sociale, soprattutto oggi, durante una pandemia che ha colpito duramente un intero settore e a cui servono nuovi modelli di sviluppo, nuove idee e nuove energie. Perché le donne nella ristorazione, a differenza di altri settori, sono tante, ma come in molti altri settori faticano comunque a fare carriera. Oggi, la Maison Veuve Clicquot desidera affermare il proprio impegno e incoraggiare le future generazioni di donne ad ambire al comando. I modelli di comportamento sono fondamentali per rendere una donna capace di avere una visione del proprio futuro e fare il salto nel mondo dell’imprenditoria. Tuttavia, i modelli non bastano più. Oggi più che mai le donne hanno bisogno non soltanto di ispirazione, ma di assistenza e sostegno reali. Reinventare il modo in cui le persone considerano le donne imprenditrici, fornire nuovi punti di riferimento alle generazioni emergenti.

Femminista convinta, Isa non ha paura ad affermare di volere uguaglianza e parità. “La Isa Mazzocchi è noi. Senza mia sorella e mio marito non esisterei. E non è una debolezza, è un punto di forza”. La Palta è proprio così, un po’ casa, un po’ bottega e famiglia che grazie a Isa, Monica e Roberto è diventato un “metodo” di lavoro. Il “sistema ristorante” qui è stato completamente rivoluzionato fino a codificare il “metodo La Palta” con orari che permettono a tutto il team di conciliare vita privata e lavoro, dedicando a entrambi gli ambiti il giusto spazio. Un menù in continua evoluzione senza signature dish ma solo piatti nuovi in un’alternanza di creatività semplicemente ben fatta.

 

 

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