La cucina della Capannina

Ai confini della provincia di Ravenna, praticamente lontano da tutto, Casalborsetti, conserva un’anima marinara e un fascino tutto speciale. Meta balneare più settentrionale fra i Lidi ravennati, rimane distante dalle località della costa più frequentate dal turismo di massa, ma nel corso degli anni ha saputo ricavarsi uno spazio, per chi ama le destinazioni autentiche e poco battute.

Ristorante La Capannina, il pesce e la cucina

Il nome della località rievoca la figura di Giovanni Borsetti, originario di Goro, un sottobrigadiere doganale, nato nel 1828, impegnato nel contrasto al contrabbando e calzolaio del paese, molto amato dai pescatori e dagli abitanti della zona, che nel 1917 l’amministrazione comunale volle ricordare intitolandogli il piccolo borgo. Case basse, il Porto canale e qualche insegna prevalentemente rivolta al turismo estivo accolgono chi arriva, per spiaggiarsi al sole, per una passeggiata sulla battigia e in pineta, oppure per lasciarsi guidare in una suggestiva escursione in barca alle Valli circostanti, dense di vegetazione ed emergenze naturalistiche, come i fenicotteri rosa, magari sostando nelle torri di avvistamento in legno circondate dal silenzio dei canneti, per qualche ora di bird watching.

E quando arriva l’ora di cena, ecco un buon motivo per prolungare la sosta. Il ristorante La Capannina, un’inaspettata oasi gourmet che merita il viaggio, con un interessante cucina creativa di mare. Un locale aperto nel 2012, da Milko Bertagna, insieme allo chef Irvin Zannoni, e al maitre e sommelier Pietro Raggi, negli ambienti che ospitavano il ristorante “La botte”, dell’istrionico Vitaliano, per lunghi anni locale di riferimento della zona.

L’attenta ristrutturazione, curata un anno e mezzo fa dalla proprietà e da un interior design, ha reso ancor più gradevole il locale, circa quaranta posti con un arredo luminoso, le luci calibrate e alle pareti, una raffinata carta da parati inglese, che raffigura tante varietà di colorati pesci, creando un piacevole e accattivante effetto acquario. Il gruppo di lavoro è decisamente affiatato, con la cucina, fin dall’apertura, nelle mani di Irvin Zannoni, chef autodidatta con lunghe esperienze accanto a Giancarlo Perbelllini, e una filosofia ispirata al territorio, con il pescato del mattino, esecuzioni precise e tecniche di ieri e di oggi, che alternano metodologie più attuali a preparazioni che lasciano alla materia prima la centralità del piatto e prediligono la padella al sottovuoto.

Bruschetta di alici marinate
Anguilla, aceto di pesche e crostino del suo fegato
Antipasto al vapore, olio e limone
Calamaretti spillo dell'Adriatico grigliati con maionese al wasabi
Crudo di ricciola
Maccheroni ripieni di carote e zenzero con ricci di mare

Sala e Cantina, sono il regno di Pietro Raggi, maitre e sommelier, che prima di arrivare nel 2012, (un mese dopo l’inaugurazione), è stato per cinque anni all’Enoteca di Parigi, locale top della capitale francese, con una cantina composta da trentamila bottiglie e importanti selezioni di vini italiani, che a Vinitaly 2005 venne premiata come miglior carta di vino italiano all’estero.

Proponiamo una carta vini non estrema – ci spiega il maitre e sommelier Pietro Raggiche contempla al suo interno anche vini “naturali”, biologici e biodinamici, ma senza preclusioni. Quando stappo una bottiglia, deve lasciarmi soddisfatto, al di là dei metodi produttivi utilizzati. Una cantina dinamica, sempre in movimento, con 120 referenze, in prevalenza bianchi fermi, bollicine, qualche rosato e perché no qualche rosso, che storicamente in Romagna era bevuto quasi sempre con il pesce. L’intento di non creare falsi miti in carta, ci ha fatto scegliere di metterli ognuno accanto all’altro, in ordine alfabetico divisi per regione, senza distinguerne il metodo produttivo, lasciando al sommelier la parte della narrazione”.

Club sandwich di anguilla affumicata
Bottoni ripieni di taccole, mantecati al burro affumicato, vongole e pomodoro
Ostrica Beia maraa con yogurt al rafano e lattuga
Risotto mantecato al burro acido, acciughe del Cantabrico, rosmarino e limone
Scampo nostrano alla plancha, caprino, liquirizia e spuma di sedano
Seppia sporca piselli e cialda di pomodoro

Oltre alla carta, i Menù degustazione sono tre, proposti in relazione al pescato, plateau 5 crudi a 35€, o grand plateau dieci crudi a 65€, e il menù Irvin che prevede crudo, antipasto, primo, secondo, pre dessert e dessert, a 65€. Straordinari il Fiore di carota selvatica fritto con mandorla salata; la Cialda di riso, salmone affumicato e rafano; la Tartar di cefalo dorato, acqua di pomodoro giallo e olio al kaffir lime. Di grande piacevolezza lo Scampo crudo, limone basilico e caprino; innovativo e goloso il Club sandwich di anguilla; lo Scorfano alla plancha, zuppetta di scoglio e rucola; la Sogliola alla mugnaia; opulenti i Ravioli di tordo, gamberi rossi e ribes; e per finire la Granita di pomodoro e cannella e i Capperi, limone e olive.

Sgombro marinato e bruciato, estratto di cipolla rossa romagnola, soia e rabarbaro
Sogliola alla mugnaia
Spigola “burro e salvia” e bietoline

Tra i vini il Magnum Franciacorta extra brut Docg di Faccoli; il Veneto Primaversa Igt 2015 di Monteversa; lo Champagne brut nature di Drappier; il Magnum Langhe bianco Binel Doc 2011 di Germano Ettore; il Vino bianco non filtrato Bamboo Road 2015 di Stefano Legnani; il Chkhaveri amber dry 2012 di Zurab Topuridze; il Magnum Marche bianco Gli Eremi Igt 2014 de La Distesa; il Venezia Giulia pinot grigio Igt 2015 di Ronco Severo; il Magnum Venezia Giulia Vitovska Igt 2011 di Zidarich; il Marsala vintage vergine riserva 1980 di Francesco Intorcia Heritage.

Photo credits: Lido Vannucchi

 

La Capannina
Via Casalborsetti 181 – Casalborsetti (RA)
Tel. 0544-445071

www.lacapanninacasalborsetti.it

Chiuso domenica sera e lunedì