LONGINO & CARDENAL, CIBO E SOSTENIBILITÀ

Il claim della convention 2024 di Longino & Cardenal, punto di riferimento per la selezione e distribuzione di alimenti riservati alla ristorazione di qualità, è stato svelato lo scorso due febbraio negli imponenti e affascinanti ambienti del settecentesco Santuario di Rho: cibo e sostenibilità sono sia le parole chiave sia l’attuale mission, almeno in parte. In parte perché se l’azienda propone ai professionisti del food cibi rari e preziosi è allo stesso tempo attenta a recepire, e fare suoi, i mutamenti e le necessità legati all’ambiente e al pianeta.

Riccardo Uleri

Sostenibilità ed estrema qualità sono quindi i valori fondanti di Longino & Cardenal, nelle parole del suo amministratore delegato e socio di maggioranza Riccardo Uleri: “Sono da sempre convinto che qualità e sostenibilità siano due elementi che non possono vivere l’uno separato dall’altro. Solo un animale trattato con cura, alimentato in modo sano, libero di muoversi potrà poi offrire un prodotto buono, che sia la sua carne o un qualsiasi prodotto derivato. È dal rispetto dell’ambiente e degli animali che si deve partire per ottenere le materie prime che definiamo rare e preziose, perché sostenibilità fa rima con qualità. È mettendo in luce questo indiscutibile principio che vogliamo ripartire quest’anno, per dare valore all’esperienza della cucina e della degustazione.

Come sempre, protagonista assoluta è stata la materia prima, ancora una volta al centro del catalogo di Longino & Cardenal 2024, per un viaggio nei sapori del mondo. Da un lato accoglie i nuovi partner, come l’australiana Brolos per le aragoste selvagge e la belga Jordà, con i suoi innovativi croccanti e crumble; dall’altro, conferma i compagni di viaggio storici con un ampliamento della gamma proposta, come le tartare di tonno della spagnola Fuentes, la nuova razza bovina di Vacum, anch’essa proveniente dallo stesso paese, i carpacci della siciliana Don Gambero, azienda interna al gruppo Longino fino ai filetti di orata e branzino dell’iberica Lubimar.

Un’esaustiva convention che ha trovato la sua massima espressione nella cena, momento top e particolarmente significativo in cui i prodotti sono stati raccontati attraverso proposte create da grandi chef. Il sipario si è alzato con Giorgio Guglielmetti, con il suo piatto a base di tartare di tonno rosso Fuentes e croccante al wasabi di Jordà, successivamente Natale Giunta ha presentato i carpacci di Don Gambero, mentre Rodrigo Lima ha proposto i suoi tagliolini all’aglio nero Umami mantecati all’essenza di gambero.

I secondi hanno visto Sergio Mei cucinare l’aragosta australiana di Brolos, Giuseppe Iannotti il branzino del delta di Lubimar e Pol Garcia la Chuleta de Cazurra di Vacum. Ad accompagnare la cena gourmet, i vini e lo champagne selezionati dal partner Longino & Cardenal, Velier.

 

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