TASTE 2025, TUTTI GLI ASSAGGI PIÙ INTERESSANTI
Dai grandi classici come salumi e formaggi fino a chicche come le chiocciole, i cracker alle alghe, le materie prime plant based o la porchetta in tubetto: a pochi giorni dalla fine di Taste 2025, la diciottesima edizione del salone del gusto andato in scena alla Fortezza da Basso di Firenze, vale la pena mettere insieme le tendenze gastronomiche più interessanti e selezionare ciò che più ha colpito il palato degli addetti ai lavori. Tra le novità messe in mostra dalle 750 aziende presenti in fiera, infatti, è possibile identificare almeno un paio di macro-tendenze: tra i banchi d’assaggio hanno destato particolare curiosità l’attenzione crescente al mondo no alcohol, legato a un sempre più marcato interesse verso il mondo dell’aperitivo all’italiana.
Nel primo caso, merita un cenno lo Sparkling tea Amantè: sembra un prosecco ma non lo è, e rappresenta una nuova frontiera nel mondo delle bevande analcoliche biologiche d’alta gamma. Nato dall’incontro tra il miglior tè nero e le erbe di montagna dell’Alto Adige, è il risultato di un processo di fermentazione naturale che ne esalta l’equilibrio tra dolcezza e acidità, donandogli una profondità aromatica unica. Realizzato con ingredienti 100% naturali, senza zuccheri aggiunti né aromi artificiali, si pone come alternativa alla tradizionale bollicina.
Sulla stessa linea no alcohol si pone la linea di drink analcolici di Alpex, ispirati ai grandi classici: lo Spritz, dal carattere agrumato e dal finale piacevolmente amaro, il Gin Tonic dal profumo intenso di bacche di ginepro e un retrogusto amaricante, fino a Hugo, che ripropone le note delicate dei fiori di sambuco, richiamando le atmosfere dell’Alto Adige. Dal canto suo, l’azienda veneta Melovita ha portato a Taste una serie di bevande a base di succo biologico di melagrana pensate sia per essere degustate col frutto in purezza sia per connubi analcolici: è il caso della versione con cardamomo, da accompagnare a formaggi leggeri e verdure, o quella con cannella, indicato invece per dessert speziati e piccola pasticceria.
Al Taste, accanto al no alcohol è spesso presente il mondo dell’aperitivo all’italiana: ne sono testimonianza – tra le altre novità – gli snack di piadina Il Panaro aromatizzati, evoluzione della “crescia sfogliata” di Urbino, così come le versioni salate dei classici biscotti Krumiri, originari del Monferrato. La storica azienda Corino 1764 ha portato a Taste la linea AperiKrumì, in cui i biscotti sono di volta in volta accompagnati da acciughe, formaggio grana, cipolle caramellate, pomodoro e origano, oppure gorgonzola.
E se il toscano Biscottificio Vannino presenta una linea di biscotti “zodiacali” ispirati ai quattro elementi naturali – Terra, Aria, Acqua e Fuoco – che collegano ogni segno alle sue caratteristiche culinarie, la piemontese KelpEat porta in tavola il cibo del futuro, con prodotti a base di alghe che combinano gusto, salute e sostenibilità. Già richiesti dagli chef stellati, i cracker di alga Ulva, Dulse e Kelp sono ricchi di vitamina B12, iodio, fibre e minerali essenziali.
Sul fronte dei packaging, invece, il salone fiorentino ha visto il debutto di Alma De Lux, con la titolare Luisa che nel laboratorio di liquori a San Giorgio a Cremano (Napoli) sperimenta ricette, giocando con equilibri e materie prime alla ricerca di sapori insoliti, senza compromessi sulla qualità. Ciò che rende speciali liquori come Midnight (liquirizia, cacao, menta e arancia) o Zenzibar (zenzero, menta e limoni di Sorrento) sono le bottiglie, pezzi d’arte decorati a mano.
Sceglie invece la via della bellezza sostenibile la pugliese Olio Pujje nella Murgia tarantina: le sue etichette – che richiamano una ninfa marina (Anfitrite), la dea della terra (Rea) e il dio della luce (Helios) – sono anche in versione “Bag in Tube”. Una confezione da tre litri, con tappo salva goccia, consente di ricaricare la bottiglia garantendo una conservazione ottimale e un risparmio euro/litro pari a circa il 40%.
Da non dimenticare anche il paté di porchetta… in tubetto, creato da Contessa 1522 a Città di Castello, in Umbria: viene usata solo carne di maiale femmina, disossata e insaporita con sale, pepe e finocchio, senza aggiunta di aglio e fegato. Ogni pezzo viene massaggiato a mano, lasciato riposare in condizioni controllate di temperatura e umidità, prima di essere cotto per oltre sette ore, ottenendo una crosta croccante e dorata. Il risultato è una carne morbida e scioglievole, quasi balsamica.
Contenitore insolito anche per la pastiera napoletana, che la Latteria San Salvatore 1988 porta a Taste sotto forma di vasetto di terracotta: un tributo alla tradizione partenopea che sorprende per l’equilibrio tra i sentori di grano cotto, ricotta e scorza d’arancia, reinterpretati con la delicatezza del latte di bufala. Sul tema packaging, infine, menzione speciale per le bottiglie del liquorificio toscano Morelli, usate per lanciare una linea di rum ispirata alle ricette di famiglia originali del 1913, recuperate dagli archivi storici e rivisitate per adattarsi ai gusti contemporanei. Tra le 4 referenze spicca il Ponce al rum alla toscana, che prevede la miscelazione di rum distillato, zucchero e aromi naturali. Tra le altre curiosità viste tra gli stand, i salumi di mare e di pesce rigorosamente plant based di Uao, la versione a forma di campana della tradizionale torta Caprese, opera della storica Pasticceria De Vivo (Pompei), il cui design si ispira alla forma del campanile della celebre Piazzetta di Capri. E ancora: il pecorino con polline di Castagno, omaggio del caseificio toscano Busti ai profumi autentici, e la linea di maionesi vegane della cilentana Casa Iuorio, nelle varianti con zucchina, melanzana, carciofo, peperoni e broccoli.