LE MACCHIOLE, ARTE E VINO

Il luogo è emblematico, racconta di poesia e creatività, di natura e sostenibilità, di colori e sensazioni. Siamo a Castagneto Carducci, parte fondante della Costa degli Etruschi, nel cuore della parte nord della Maremma Toscana. A pochi chilometri ci sono Bolgheri e il suo castello: tra questi luoghi, tante vigne che hanno reso questo distretto famoso nel mondo.

Se il binomio vino e arte è da tempo più che presente soprattutto in Toscana, qui nella terra del Carducci quest’ idea prende ancor più significato e Cinzia Merli, titolare dell’azienda Le Macchiole, ne ha nel cuore una tutta sua, viva ed emozionale, perfettamente rispondente alle note che caratterizzano questo territorio. È così che immagina un’arte visiva come sintesi capace di raccogliere le sfumature che arrivano dalla poesia e dalla creatività. Da qui la decisione di portare la Street Art in cantina. Dopo il murale firmato da Ozmo, che racconta della famiglia e dell’azienda, quest’anno, in piena primavera, sulla parte di muro perimetrale più lunga è apparso un nuovo affresco.

Il murale di Ozmo

Questa volta a firmare il dipinto c’è Tellas. La sua arte è tutta figlia delle aspre terre sarde, nelle quali ha inizio la sua ricerca artistica. La sua capacità di trasformare lo spazio e le forme che lo circondano attraverso una visione intima, presenta all’osservatore una rielaborazione pittorica estremamente lucida ed espressiva. I colori, le sfumature e la prospettiva con cui porta lo scorcio di vigna nel murale sono veramente suggestivi. Cinzia e i suoi figli Elia e Mattia hanno immediatamente creduto nelle modalità espressive dell’artista: “Di lui ci hanno subito colpito i colori e i temi prevalentemente legati alla natura; lo abbiamo trovato molto affine all’attenzione che anche noi rivolgiamo sempre più verso la sostenibilità a 360° con la massima attenzione per ciò che ci circonda”.

Il murale di Tellas

Donna forte e determinata, Cinzia ha dovuto imporsi in un mondo di uomini, spesso energici e ostinati, portando avanti la sua idea di vino, elegante e raffinato, in un contesto produttivo sempre all’avanguardia. E, dal murales, tutto questo si percepisce pienamente. Viticoltura e territorio, natura e sperimentazione, ambiente e tempo sono tutti elementi correlati, da sempre punti fondanti dell’attività di Le Macchiole: l’attenzione alla sostenibilità, per ridurre l’impatto delle attività agricole sulla natura attraverso pratiche complesse e mirate, ebbe inizio nel 2002.

Cinzia Merli

Negli anni, racconta l’enologo Luca Rettondini, l’azienda ha sempre tenuto in massima considerazione i processi maggiormente adatti a preservare i vigneti, sfruttando il meno possibile i terreni con pratiche biologiche e biodinamiche. È divenuto fondamentale, inoltre, introdurre elementi naturali, per rendere equilibrio all’ecosistema. Altri aspetti in continua quotidiana evoluzione sono quelli che Elia e Mattia Campolmi, la seconda generazione, stanno seguendo da qualche anno e che rappresentano la chiusura del cerchio sul tema della sostenibilità. Tra essi c’è, ad esempio, il packaging, realizzato in legno e in carta, e un minor peso delle bottiglie. L’approvvigionamento energetico inoltre si baserà esclusivamente su fonti rinnovabili e pannelli fotovoltaici aziendali.

A testimonianza di questo arrivano due racconti di storie di vita straordinarie. Il primo è quello di Rita Salvadori: artista innamorata del colore e della cucina nel 2001 fonda un’azienda agricola, Peperita. L’idea è quella di coltivare un frutto piccante e colorato per il quale nutre un vero e proprio amore sconfinato, il peperoncino. Dai primi esperimenti, circa 600 piante, Rita è arrivata oggi a coltivare circa 30000 piante di cui lei stessa seleziona i semi. Ma non solo frutto fresco o essiccato, in azienda le 22 varietà prodotte (dal più dolce al più piccante al mondo) si trasformano in paté, confetture e condimenti capaci di valorizzare al meglio profumi e sapori tipici della varietà selezionata.

Rita Salvadori

Un territorio, un prodotto raccontati dal lavoro duro di una donna creativa che ama l’arte e ama il bello. L’arte e il bello sono aspetti essenziali anche per il secondo racconto, l’ultima tappa di questo straordinario tour. Questo è un mondo forse romantico, sentimentale, ma capace di donare emozioni e meraviglie altrettanto nitide e profonde.

Siamo nella storica sartoria Arte e Moda che Florin Cristea e sua moglie Marianna ha ricevuto in dono dai fratelli Giulio e Antonio Morganti. Era il 1913, forse anche prima, quando questa bottega d’arte apriva i battenti al pubblico lungo Via Vittorio Emanuele II a Castagneto. Tutto è come allora, Florin ha custodito con amorevole cura ogni cosa a testimoniare che in quei due ambienti il tempo è un valore assoluto. I tessuti, i colori dei rocchetti, i mille bottoni in osso o madreperla fanno da corollario al tavolo di lavoro su cui primeggiano le gigantesche forbici da sarto. È per me un mondo fatato, dove sopraggiungono sensazioni e ricordi con mio padre, con le sue stoffe e con gli scampoli per i miei pantaloni knickerbocker o alla zuava.

Marianna e Florin Cristea

Dal 1995, dunque, nella bottega c’è la loro vita, lo stile e l’amore che Florin e Marianna mettono ogni giorno in quel che fanno, così forte da far innamorare tante persone compreso Mick Jagger che ogni anno, da quando per caso vi entrò la prima volta, si rifornisce immancabilmente. La signora Merli ha seguito e segue la sua famiglia, i suoi vini, la sua idea di arte. Segue la sua Castagneto con ferma determinazione e indubbia eleganza.

 

DEGUSTAZIONE

 

MESSORIO 2018

Il Messorio è la sfida più importante del compianto patron Eugenio Campolmi. Nel 1994 infatti immagina un vino che di grande personalità capace di imporsi tra i migliori merlot del mondo. Quella del 2018 è un’annata appena tardiva che ha richiesto dapprima una energica azione di cimatura per poi passare a una mirata cernita dei grappoli migliori. Rosso rubino pieno, regala note di fumo e di speziato, di frutta rossa e viola appassita. All’assaggio è potente e caldo, l’acidità è decisa ed elegante come è elegante il tannino. Chiude con sentori di china. Grande persistenza.

 

SCRIO 2018

Syrah di notevole eleganza trasmette pienamente il concetto mutuato dal termine toscano di derivazione, “puro, schietto, integro”. Appare rosso scuro con sentori di spezie. Al palato si presenta con note più giovani di ciliegia sotto spirito e prugna, poi torna la speziatura. È fresco e di buona beva seppur giovane. Lunga persistenza con elegante tannino in evoluzione.

 

PALEO 2018

Questo vino nasce nel 1989, come classico taglio bordolese.  Diventerà un Cabernet Franc in purezza nel 2001. Il nome ricorda un’erba spontanea della costa toscana. Il colore è rubino brillante e al naso si presenta con sentori di frutta rossa (marasca) che rapidamente virano verso note di caffè e the verde. In bocca è giovane, frutta rossa e note erbacee di grande eleganza. Il finale raccoglie una buona sensazione di freschezza con terziari in evoluzione (cacao e spezie).

 

lemacchiole.it