PODERE IL CASTELLACCIO, EQUILIBRIO E IDENTITÁ
Ogni calice di vino disegna la storia della sua cantina: la si percepisce nel colore, nel profumo, nel palato. Quello del Podere Il Castellaccio racconta una personalità ben distinta ma mai invadente e, in ogni referenza, un notevole equilibrio, un’armonia mai scontata. Del resto siamo a Castagneto Carducci, nel cuore di Bolgheri; da queste parti non sono certo in pochi ad occuparsi di buon vino, ed è quindi quasi un saggio obbligo crearsi una propria identità, per distinguersi dai competitors, tutti, o quasi, di livello.
Ed è quello che fa Alessandro Scappini, la terza generazione di vignaioli che dagli inizi degli anni ’60 produce vini di qualità. Inizia tutto con nonno Luigi che, dopo aver cercato i cloni delle antiche uve locali Pugnitello, Foglia Tonda e Sangiovese nella zona del Chianti impianta i primi ettari da cui tutto ha inizio. Nel tempo la proprietà passa al figlio Roberto fino ad arrivare al 2009 quando Alessandro, il nipote, fonda l’attuale Podere Il Castellaccio per un’idea vinicola virtuosa che lo induce a porsi sul mercato “in direzione ostinata e contraria”. Quasi scontato infatti, in virtù della notorietà enologica della zona di Bolgheri, percorrere la facile strada dell’affermazione, più difficile, quasi spregiudicato, scegliere un cammino controcorrente, quello di recuperare gli antichi vitigni autoctoni del nonno e puntare sula diversificazione.

Alessandro Scappini
È datata 2011 la prima annata di Dinostro 2011 IGT Toscana: è il debutto in società di un Sangiovese in purezza che già porta una firma di forte personalità della cantina toscana, fatta di complessità per naso e palato e, nel contempo, esuberanza mai eccessiva. Sperimentare e valorizzare il patrimonio dei vitigni autoctoni: da questo desiderio di Alessandro ecco il blend delle uve Sangiovese, Pugnitello e Foglia Tonda, che si enfatizza delle originali note di Valénte IGT Toscana, per chi scrive forse il più completo, armonico ed elegante vino della tenuta, per un equilibrio e una persistenza in bocca rari e profumati. Diversi i vigneti della proprietà, biologica dal 2020: da quelli ubicati lungo la via Bolgherese nasce Orio Bolgheri DOC, tradizionale taglio bordolese Cabernet Franc, Merlot e Syrah, intenso, complesso e piacevole.
Le uve Cabernet Franc in purezza e una limitata quantità di grappoli di antiche viti di Pugnitello, quasi un’unione di passato e presente, rappresentano invece Il Castellaccio Bolgheri DOC Superiore, esempio evidente di una forma di viticultura eroica, così definita da Alessandro; ne è protagonista il cavallo, antica passione del proprietario del podere, che svolge mansioni di aratura ed erpicatura preservando le viti e permettendo un’ossigenazione ideale del terreno. Ma è il Pugnitello, insieme agli altri autoctoni, a rappresentare la cifra distintiva della cantina, comunque sempre orientata a un mix equilibrato tra innovazione e tradizione: la ricerca costante, unita alla vision decisamente intraprendente, capace e creativa del management porta alla realizzazione, a partire dal 2015, di un vino del tutto nuovo, Somatico IGT Toscana, da uve Pugnitello in purezza, per un palato ampio, pieno e profondo.
Cinque etichette differenti ma tra loro direttamente imparentate: è l’eleganza di un originale garbo che non conosce eccessi né facili sirene ammaliatrici come, nel poker, il colore servito, cinque carte dello stesso seme e medesima cromia rare, forse più affascinanti della scala reale.