CASA DI LANGA, CULTURA E NATURA NEL CUORE

Casa di Langa, il resort 5 stelle che affaccia sulle colline dell’Alta Langa, invita i suoi ospiti alla scoperta del territorio, tra castelli e borghi antichi, itinerari letterari nei luoghi di Fenoglio e Pavese, giri in bicicletta tra le vigne e degustazioni di rarità artigiane.

Casa di Langa

Territorio ancora poco esplorato, a tratti quasi selvaggio, con distese boschive che si alternano a vigneti e noccioleti, l’Alta Langa è una destinazione che offre tantissimo e che riesce a soddisfare ogni esigenza del visitatore. Dalla grande tradizione gastronomica, l’Alta Langa annovera prodotti Dop e Slow Food, a partire dai formaggi, come nel caso del Roccaverano Dop, prodotto solo con latte di capra, ma anche eccellenze vitivinicole come il Dolcetto d’Alba e lo spumante Alta Langa, il primo Metodo Classico italiano ottenuto con rifermentazione in bottiglia. Una zona ricca di chiese, borghi, torri e castelli, a partire da quello del borgo di Saliceto, edificato nel XIII secolo per volere dei Marchesi Del Carretto, vero simbolo dell’Alta Langa da cui si gode di una vista che va dall’Appenino Ligure alle Alpi Cozie. Tra i borghi più caratteristici, Bergolo, uno dei più piccoli d’Italia, noto per le sue costruzioni in pietra, o il pittoresco Bossolasco è noto anche come “Il Paese delle Rose”.

La casa di Beppe Fenoglio in Piazza Rossetti ad Alba 

L’Alta Langa è disseminata di borghi medievali e piccoli paesini che hanno fatto da sfondo ai romanzi di due dei letterati più significativi del Novecento, Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. Beppe Fenoglio è nato ad Alba nel 1922, Cesare Pavese nel 1908 a Santo Stefano Belbo (in provincia di Cuneo). Entrambi gli scrittori erano fortemente legati al territorio d’origine, spesso vero protagonista dei loro romanzi. Il primo ha ambientato nelle Langhe opere come “La Malora” e “Il partigiano Johnny”. Ne “La Malora”, ad esempio, Fenoglio narra della cattiva sorte di una famiglia che vive nell’Alta Langa, in una zona che allora descriveva come poco fertile e dura, dove i braccianti facevano fatica ad andare avanti.

La casa natale di Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo

Ne “La Luna e i falò” di Cesare Pavese il paesaggio è quello di Santo Stefano Belbo, con le sue colline e le sue vigne, il luogo dove il protagonista Anguilla ritorna dopo l’emigrazione in America. Le Langhe per Pavese e Fenoglio sono un luogo simbolico, le radici e la vita, la terra amata e a tratti ostile, se non, come nel caso di Cesare Pavese, la rappresentazione stessa dell’amore. Nel poemetto “La terra e la morte” dedicato a Bianca Garufi, scrive: “Anche tu sei collina…/sei la vigna…/sei la terra e la vigna”. Da Casa di Langa in poche decine di chilometri è possibile raggiungere i luoghi dove hanno vissuto Pavese e Fenoglio e dove sono stati ambientati alcuni dei loro scritti. Il resort, inoltre, mette a disposizione dei suoi ospiti guide esperte per itinerari nei borghi alla scoperta degli edifici storici e dei monumenti più rappresentativi della zona, che attraverso le parole raccontano storie antiche e meno antiche di questi luoghi quasi persi nel tempo, dove il passato si respira quasi, attraverso la cultura e le tradizioni locali che si incontrano.

Cantina Enrico Serafino

Tra le opportunità da non perdere, anche i giri in bicicletta lungo i sentieri boschivi o in vespa per i meno sportivi, attraverso le colline della zona, dove brillano al sole le vigne coltivate a Pinot Nero e Chardonnay, destinate a produrre le uve per le cuvée di Spumante Alta Langa. La stessa struttura del resort è circondata dai vigneti dell’azienda sorella di Casa di Langa Enrico Serafino, tra le più blasonate e antiche della denominazione. Così come Vietti, anch’essa azienda sorella, che produce, tra l’altro, Barolo e Barbaresco. Nella sala degustazione di Casa di Langa è possibile, su prenotazione, assaggiare le etichette di Serafino e Vietti, assieme a quelle degli altri produttori presenti in carta, guidati nell’esperienza dal sommelier del Ristorante Fàula, Andrea Cuccureddu.

Tra le esperienze indimenticabili da assaporare sul territorio, quella studiata in esclusiva per Casa di Langa da “Oneonthehill”, che con il suo team offre agli ospiti del resort itinerari unici alla scoperta della biodiversità dell’Alta Langa, con visite ad agricoltori locali ed escursioni nel verde, seguite da degustazioni di formaggi a latte crudo, frutto di allevamento rigenerativo, miele biologico e vini naturali.

Per chi preferisce restare all’interno della proprietà, infine, Casa di Langa offre due percorsi studiati dal giardiniere Luigi Merlo, due passeggiate nella frescura di due boschi distinti nella proprietà, circondati da alberi imponenti e verdi arbusti, allietati dal canto degli uccelli e ammaliati dalla vegetazione spontanea dell’Alta Langa.

Il primo sentiero che si percorre in circa mezz’ora, porta al meraviglioso Bosco dei Ciliegi, mezzo ettaro di pioppi bianchi e grigi, noci e antichi ciliegi piantati tra i 50 e gli 80 anni fa, che in primavera sbocciano per primi, regalando alla vista una distesa di leggiadri fiori bianchi. Qui è possibile avvistare tane di tassi e tracce di caprioli, volpi e altra fauna selvatica della zona, e osservare le innumerevoli specie ornitologiche che qui abitano.

Il secondo percorso, di circa 25 minuti di cammino, arriva in un bosco da fiaba, dove gli imponenti alberi offrono verde riparo e frescura. Un luogo incantato dove passeggiare tra aceri, faggi, castagni, tra gli ormai rari olmi e frassini, un bosco che rappresenta l’Alta Langa e i suoi maestosi alberi, che arrivano fino ai 20 metri d’altezza. E poi viburni, asparagi, arbusti e innumerevoli specie di flora selvatica.

Per una visione del territorio dall’alto, invece, lo staff di Casa di Langa offre la possibilità di prenotare tutto l’anno un volo mozzafiato in mongolfiera. Una prospettiva unica, che regala allo sguardo l’emozione delle colline langarole, dei vigneti che si susseguono con i colori del foliage che cambiano attraverso le stagioni, dal bruno aranciato dell’autunno al bianco scintillante della neve che li ricopre d’inverno, fino al verde intenso della primavera e alla luce brillante dell’estate. L’esperienza in mongolfiera dura circa tre ore e mezza e parte dal campo base a Barolo, dopo un brief con il pilota.

Si vola trasportati dal vento, cavalcando le brezze senza una meta prestabilita, seguiti da terra da un fuoristrada che all’atterraggio riporterà a casa gli ospiti del volo.

 

 

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