GARBERHOF: STORIA, CIME E BENESSERE

Anche se oggi Malles in Alta Val Venosta conserva solo cinque delle sette torri che anticamente si stagliavano a difesa del borgo e non ha più le mura, ‘Malles dalle sette torri’, come veniva chiamata fino ad alcuni secoli fa, non ha perso il suo fascino.

A pochi passi dal centro del paese, l’elegante struttura in pietra e legno del Garberhof si erge in posizione dominante in tutta la sua eleganza, guardando verso la valle sottostante e i campanili dell’antico paese di Glorenza, un resort reso ora ancora più confortevole dopo la recente ristrutturazione che avvolge come un anfiteatro il delizioso laghetto biologico balneabile circondato dal prato all’inglese, da ulivi, betulle, aceri, con un sistema di purificazione idrica e recupero dell’acqua che si avvale dell’azione di ghiaia, pietre, ciottoli, insieme a ninfee, papiri, lilium, lenticchie d’acqua, in un perfetto ecosistema. La cittadina di Malles è un viatico per rivivere l’antico passato della valle, basta salire la torre circolare di Fröhlich, quello che rimane dell’omonimo maniero di Malles, risalente al XII sec. di cui si conservano ancora alcuni ruderi, ma che nel diario di Bianca Maria Sforza, era descritto come lussuoso e ricco di stube tirolesi, quando attraversò Malles per raggiungere Innsbruck da Milano. La sommità della torre si raggiunge dopo 164 scalini che ti riportano alle atmosfere cupe e belligeranti dei secoli bui, nei quali lo storico edificio era sede pretoriale dei Vescovi di Coira, che dominavano i venostani, prima di passare la mano ai signori di Fröhlich. Una località ricca di storia, immersa nella natura e nei paesaggi dell’Alta Val Venosta, dove trascorrere qualche giorno, per scoprirne l’illustre passato e visitarne i dintorni, dedicandosi a rigeneranti passeggiate.

Tanti i percorsi da poter scegliere, si può salire in bici o a piedi a Passo Resia o scendere alla vicina Glorenza, un gioiello di architettura medievale che risale a 700 anni fa, ai tempi di Mainardo II di Tirolo, con la cinta muraria ancora intatta, che racchiude case, torri cittadine, piazze, vicoli, portici e piazzette, ancora conservate perfettamente, è la più piccola cittadina delle alpi meridionali e visitarla sarà come tornare indietro nel tempo. Oppure si può percorrere la “Via Claudia Augusta”, una ciclabile storica, un tempo carrozzabile, che l’imperatore Claudio ampliò facendone la prima vera via di accesso attraverso le Alpi, collegando il Danubio al porto fluviale di Ostiglia. Un territorio davvero denso di emergenze naturalistiche, paesaggistiche, storiche, come l’Abbazia di Monte Maria risalente al XII secolo con la sua cripta ricca di affreschi e la pregevole cantina vinicola, che è la più alta d’Europa, non distante dal produttore di marmellate artigianali ‘1760’; la Chiesa di San Benedetto risalente all’800 d.C. circa, con affreschi carolingi del IX secolo; la frazione di Planol (1.600 metri s.l.m.)., da cui si può raggiungere in due ore e mezzo cima Spitzige Lun, un paese dove il sole ha la particolarità di sorgere e tramontare due volte al giorno, scomparendo e riapparendo nascosto dalla vetta; e naturalmente la distilleria Puni, un cubo di design ispirato ai fienili della zona, che contiene un grande alambicco in rame, nel quale con il malto e l’acqua purissima della valle si distillano sopraffini italian whisky, che sono degustabili su appuntamento.

Vale davvero la pena di prendersi qualche giorno per conoscere l’alta Val Venosta, qui l’aria è frizzante, la natura è rigogliosa e i panorami sono di grande suggestione. La vista dai balconi e dalla terrazza del Garberhof si apre verso le affascinanti cime del Gruppo dell’Ortles, delle Alpi Venoste e delle imponenti vette del Gruppo del Sesvenna, è più in là nascosti dalle cime, Solda, Prato allo Stelvio, Trafoi, mete che inducono a indossare gli scarponcini e ad esplorare, ma in caso le condizioni meteo fossero avverse, c’è altrettanto da fare all’interno del resort, una perla dell’ospitalità venostana, guidata con competenza e passione dal Klaus Pobitzer. L’importante ristrutturazione è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione dell’architetto Thomas Rampp, che ha dato all’edificio una nuova veste architettonica nel rispetto dell’ambiente e si è conclusa nel dicembre 2022. Ispirandosi all’innovativo concetto di ‘Silent Luxury’, ora gli spazi sono ancora più ampi e confortevoli, l’Hotel 4 stelle lusso, a conduzione familiare, a 1.000 metri di altitudine dispone di un vigneto con le varietà autoctone Souvignier Gris, Solaris e Muscaris, che quest’anno hanno fruttato la prima vendemmia, il giardino è stato interamente ripensato, mentre nell’area wellness c’è sempre l’Hamam tra i più grandi d’Italia e si utilizza una linea specifica di prodotti cosmetici a base di albicocca, antica cultivar dell’Alto Adige e frutto simbolo di Malles, a cui in paese, viene dedicato ogni anno un grande evento.

Il resort, aperto alla fine degli anni 70 dalla Famiglia Pobitzer e inaugurato nel 1981, con un’offerta attuale di 20 camere, 20 suite e due chalet, rivela la sua vocazione wellness, con un area di 2200 mq interamente rinnovata con materiali naturali locali, come argilla, larice, legno di abete rosso, rovere, dove potersi rilassare e prendersi cura di sé, spaziando dalla zona esterna con vasca ad acqua fredda, alla piscina interna ed esterna riscaldata panoramica, all’area fitness e alla zona beauty per massaggi e trattamenti con la linea cosmetica a base di albicocca Prunus armeniaca, mentre alle sei diverse aree dell’Hamam, che comprendono per il rituale di purificazione, biosauna, sauna finlandese panoramica e docce emozionali, si aggiunge ora una nuova spaziosa sala relax, con accesso al rigoglioso giardino.

La sostenibilità è tra le priorità della famiglia Pobitzer, che nel restyling della facciata rivolta a sud, ha utilizzato la sabbiatura di legno perché possa essere maggiormente in armonia con il contesto alpino limitrofo e possa isolare sensibilmente dall’esterno, riducendo sia il calore percepito che i consumi. Nella progettazione del resort fin dall’inizio l’ambiente è stata una priorità, a due anni dall’inaugurazione, il Garberhof, fu tra i primi in Val Venosta a puntare sul cippato per il riscaldamento naturale di tutti gli ambienti, a cui si è aggiunto il fotovoltaico che oggi assolve al 25% ma già si pensa a un nuovo impianto per arrivare al 50%, insieme a luci a basso impiego, a sistemi intelligenti di consumo consapevole dell’energia e a una tecnologia che filtra e ricicla  l’acqua delle piscine per impiegarla nell’irrigazione del giardino. L’obiettivo nei prossimi tre anni è quello di ottenere le principali certificazioni ambientali e arrivare ad essere sostenibili energeticamente, fino al 90%.

Nel ristorante Pobitzer, guidato dallo chef Christian Lechthaler, si possono esplorare le tipicità altoatesine, con una proposta territoriale a cui Klaus Pobitzer ha sempre tenuto molto, fin da quando seguiva direttamente la cucina, ispirandone la filosofia stagionale e local, con ricette tipiche e uno sguardo alla cucina mediterranea e all’impiego delle erbe e degli ortaggi dell’orto. Ma anche dal punto di vista della mixology il Lounge Bar 1981, con le nuove sale, offre un’esperienza non convenzionale, da vivere grazie a bartender esperti e a proposte ad alto tasso di creatività, che attingono a una selezione di 70 etichette di gin, incluso il Felix Luis, distillato in esclusiva per la proprietà, con le albicocche della zona.

 

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