CARALINA, LA “MIRABILE” VISIONE DI GAETANO ASCONE

È da ricercare nel piacere, nella celebrazione sensoriale, nella spiritualità artistica la compiutezza di un’opera d’arte: a questo si ispira la sinergia celebrativa tra l’heritage Fornasetti e il Mandarin Oriental Milano. Un sodalizio elettivo che aggiunge un nuovo elemento ispirato all’eredità artistica di Piero Fornasetti. Dopo aver curato l’interior design dell’unica suite Fornasetti al mondo e l’iconografia del Duomo nell’omonima riservata saletta del ristorante Seta, il direttore artistico dell’atelier di design fondato negli anni Quaranta a Milano, Barnaba Fornasetti, ha voluto omaggiare le divagazioni emblematiche di un’icona, Lina Cavalieri. La cantante lirica musa di Fornasetti, l’incarnazione dell’enigma dell’espressività di un volto che stilizza ogni emozione. Stupore, incanto e allusiva ironia condensate in un drink destinato a diventare un signature del Mandarin Garden. Guglielmo Miriello e Gaetano Ascone hanno dato alla loro direzione artistica, l’edonistica ricerca di evocative esperienze di viaggio, istoriate attraverso l’incisività della letteratura mixology che da sempre sottolinea le loro formulazioni.

CaraLina

CaraLina è il cocktail ispirato a Lina Cavalieri, alchemica allure che Gaetano Ascone ha ritratto attorno alle sofisticate atmosfere che traslano Milano nelle caratterizzazioni del Campari, Mezcal, Barolo Chinato, Ancho Reyes, tra sentori fumé e di spezie dolci, tamarindo e nuances umbratili di sandalo e cacao. Una sfoglia di cioccolato fondente, infranta al momento della degustazione, svela le nitide allitterazioni dei distillati, bilanciati con seducente maestria, specchiandosi nel tumbler iconografico.

Gaetano Ascone

Drink che ha anticipato la nuova carta dei cocktail Mirabilia, l’immaginifica ambientazione dei nuovi formulati nei giardini onirici del mondo, dove architetture botaniche, paesaggi, atmosfere e desiderio vengono distillati nella memorabilità di ogni sorso. Escape è dedicato al giardino segreto nel cuore elegante di Milano, al Mandarin Garden, la patria dell’aperitivo italiano, luogo di partenza per le suggestioni esotiche. Gin, ratafià alla ciliegia, blend di vermouth aromatizzati al pino e bitter Campari al lampone. Majorelle si ispira ai giardini della villa il pittore francese Jacques Majorelle, che si stabilì nella medina di Marrakech, atmosfere evocate dal bitter alla menta e cordiale al limone marocchino, agli agrumi mediterranei Aquabianca, al blu della spirulina e alla vodka all’eucalipto. Arrivando al Sudafrica con Port Elizabeth e all’eden del Darjeeling Margarets Hope, profumato al patchouli e vetiver.

La Paz

La Paz è il giardino delle cascate che incorniciano la lussureggiante flora e fauna costaricane, il drink ammalia con le vibrazioni di bitter alla vaniglia e pepe jamaicano, Brugal 1888 infuso al cacao, liquore al cacao e datteri ed eterei rimandi di passion fruit e lime. Giungendo in Arizona con Desert Bloom, dipingendo il Desert Botanical Garden, con sentori di cardamomo nero, ananas, tintura di Habanero chocolate, Mezcal e Burbon al sesamo, per definire poi il misticismo zen di Harmony Elixir e finire in Indonesia con Island Essence, tra rimandi alla Compagnia delle Indie e ai viaggi delle spezie che ci riportano in Europa, al Mandarin Garden di Milano.

Il prossimo ventisei novembre, la Saletta Duomo del ristorante Seta sarà teatro di un esclusivo pairing tra le portate del menù dell’executive chef Antonio Guida e i whisky The Macallan, un evento ideato per dare enfasi all’autunno, tra le proposte di abbinamento single malt e miscelati alla cacciagione.

 

 

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