CHIUSA, STORIA E SAPORI DELL’ALTO ADIGE

Nel cuore dell’Alto Adige – Südtirol, il territorio di Chiusa, conosciuto in tedesco come Klausen, insieme ai suoi dintorni costituiti dai paesi di Barbiano, Velturno e Villandro, si rivela un luogo dal fascino senza tempo, ricco di storie da raccontare e con il profumo della Primavera, che sa davvero di rinascita.

La stagione sciistica è ormai del tutto compromessa ma è proprio in primavera che questa regione di piaceri e di sapori è in grado di sorprendere e far tornare in equilibrio corpo e spirito, grazie a ritmi lenti e paesaggi dolci. Si rivela una meta alternativa, sicura e, nonostante la facile raggiungibilità, fuori dalle rotte classiche, per una pausa rigenerante che aiuti a recuperare realmente benessere ed energia disconnettendosi da tutto grazie anche al clima mite, alla cultura, agli ottimi cibi e alla calorosa ospitalità.

Panorama su Chiusa, annoverato fra i Borghi più belli d’Italia – Credits Photo Alex Filz

Una sosta golosa in una malga baciati dal tiepido sole di primavera, un brindisi al festival del vino bianco, una piacevole passeggiata tra le pittoresche vie di uno dei Borghi più belli d’Italia: sono tante le attività che si possono praticare con la bella stagione nel territorio di Chiusa, luogo autentico e dal fascino senza tempo, che rappresenta il vero cuore dell’Alto Adige – Südtirol. Facile da raggiungere, Chiusa è situata a pochi chilometri dall’autostrada del Brennero, in Valle Isarco, nel cuore dell’Alto Adige, a una decina di chilometri a sud di Bressanone e conta circa 5.200 abitanti. Il territorio comunale comprende le frazioni di Verdignes-Pardello e Lazfons, che si trovano su un’altura a ovest di Chiusa, e Gudon, sul lato opposto, all’ingresso della Val di Funes.

Simbolo del territorio di Chiusa è il Monastero di Sabiona, sito sul monte omonimo, un’abbazia benedettina che da secoli domina la città: è uno dei più antichi monumenti cristiani della regione. Nella cosiddetta “Acropoli del Tirolo”, tra antiche chiese affrescate e cappelle barocche, pregano ancora oggi le suore di clausura invisibili e silenziose. Chi desidera riconnettersi con la natura e riossigenarsi dopo mesi di confinamento domestico, può trovare in questi luoghi l’ambiente perfetto per ritrovare il proprio equilibrio, ricongiungendo cuore e mente. Caratteristici dei dintorni di Chiusa sono i pendii soleggiati, punteggiati di vigneti e castagneti e, più in alto, i boschi di larici e i pascoli alpini, luoghi ideali per passeggiate rigeneranti.

Il borgo di Chiusa visto dai suoi dintorni – Credits Photo Alex Filz

La Primavera, in Alto Adige, segna anche la riapertura delle malghe, celebrate dall’evento Primavera in malga, dove verrà offerta la possibilità di pranzare o di fare merenda al sole dopo una camminata attraverso gli alpeggi e i boschi. Fra i tanti luoghi perfetti per vivere questa speciale ricorrenza vi sono lAlpe di Villandro e Velturno/Lazfons, che vantano alcuni degli alpeggi più estesi dell’Alto Adige; tra i tanti sentieri, il più caratteristico è forse quello dedicato al pino mugo, con tabelloni e distilleria, vasca Kneipp e sedie a sdraio in legno sul Lago dei Morti dove le famiglie possono trascorrere piacevoli momenti.

Adagiata sulle sponde del fiume Isarco, Chiusa è conosciuta anche come “città degli artisti”, un luogo ricco di storia, arte e cultura, immortalato già sul finire del 1.400 dal pittore rinascimentale tedesco Albrecht Dürer, che vi soggiornò durante il suo viaggio in Italia. Nominato nel 2002 dall’omonima associazione come uno dei Borghi più belli d’Italia per non aver rinnegato la sua antica anima, Chiusa ha un centro storico pittoresco e incredibilmente affascinante: vicoli stretti, graziose casette che si alternano a sontuosi palazzi, alberghi e botteghe con le tipiche insegne in ferro battuto. Un luogo dove passeggiare e perdersi, prendere un caffè con una fetta di strudel e osservare i dettagli di un passato autentico che qui ha lasciato il segno sotto forma di tesori artistici e architetture che si fondono con il paesaggio.

Castello Gernstein – Credits Photo Helmuth Rier

Proprio a Chiusa, dal 28 maggio al 6 giugno 2021, è in programma il celebre Festival del vino bianco della Valle Isarco Sabiona 21, per celebrare il pregiato nettare proveniente dai vigneti che si estendono tra Novacella e Chiusa, fino al sud della Valle Isarco. Il Festival sarà affiancato da speciali settimane culinarie, grazie alle quali si potranno scoprire le specialità del territorio di Chiusa e dei suoi dintorni, vero e proprio paradiso di sapori nonché un’area vitivinicola di grande prestigio dove provare i vini bianchi a base dei vitigni autoctoni Sylvaner, Kerner e Müller Thurgau.

Per chi volesse soggiornare a Chiusa, suggeriamo due hotel, il Briol e il Schmuckhof. Il primo, situato a Barbiano a 1.310 metri di altitudine, è una struttura in perfetto stile Bauhaus progettata dall’artista Hubert Lanzinger e datata 1928, che incontrerà il gusto degli amanti del vintage puristico. Piuttosto spartano all’interno, ha mantenuto tutto intatto e originale. Sembra un’aquila pronta a spiccare il volo sulla sottostante Valle Isarco ma basta spostare lo sguardo per ammirare la Val Gardena e le Dolomiti sul lato opposto. Circondato unicamente da prati e da boschi, il Briol è immerso nel silenzio ed è raggiungibile solamente a piedi, con il fuoristrada o un taxi autorizzato. A disposizione degli ospiti una piscina rotonda riempita di acqua di sorgente e un’incantevole sauna immersa nel bosco. Nella struttura non ci sono televisori, ma non manca il wi-fi. Diciannove le camere, dotate di bacinella per viso e mani, con bagni condivisi. La riapertura dell’hotel è prevista per il 1 maggio 2021, con l’inaugurazione il mese successivo di altre 10 camere dotate di bagno privato.

Hotel Briol, a Barbiano (1.310 m.s.l.m.)

Caratteristico e centralissimo è invece l’Hotel Schmuckhof. Accogliente, ospitale, caldo ma soprattutto situato in posizione strategica. Il Schmuckhof si trova infatti a pochi passi dal centro storico di Chiusa, proprio ai piedi del Monastero di Sabiona. A disposizione degli ospiti 15 camere recentemente rinnovate con tutti i comfort. Perfetto come punto di partenza per escursioni (dietro l’hotel si accede al sentiero per Sabiona) o per vivere appieno il centro storico. Il ristorante e pizzeria Torgglkeller fa parte della struttura: grazie all’ambiente rustico e autentico ha conservato intatto il suo fascino di un tempo in un contesto architettonico suggestivo. Qui si può gustare un’ottima cucina tipicamente Altoatesina in una delle accoglienti botti da vino allestite appositamente, seppur sia qui servita anche un’ottima birra artigianale.

Sala della pizzeria Torgglkeller, dentro l’Hotel Schmuckhof

 

klausen.it

briol.it

schmuckhof.it