COCCONATO D’ASTI: LA RIVIERA DEL MONFERRATO

Quello del Consorzio Cocconato è tra i migliori esempi di unione e capacità di fare squadra”. Esordisce così Giampiero Gerbi, noto enologo del Piemonte, all’inaugurazione della 21° edizione di CoccoWine promossa da GoWine.

Il neo Consorzio guidato da Adriano Cavallino valorizza produzioni vinicole, apicoltori, ristoranti, strutture ricettive, trasformatori e affinatori di formaggi, salumi, salse e carni, e produttori di nocciole. Il piccolo borgo del paese di Cocconato ricorda a tratti qualche paese ligure, pranzando in qualche ristorante nel centro si possono vedere, dall’alto, scorci dei circa settanta ettari di superfici vitate che lo circondano. Un ambiente costruito su un equilibrio architettonico che si inserisce in un paesaggio oggi incontaminato ma da sempre adibito all’agricoltura. Siamo in una realtà attrattiva già dalla fine del Seicento, con vino, tartufi e robiole, quest’ultime date in dono all’Imperatrice Margherita dAustria durante una sua sosta ad Acqui. Bottiglie, invece, spedite nel 1669 a Gabriele di Savoia: la produzione di vini era, infatti, importante, all’epoca le superfici vitate superavano i 500 ettari per raggiungere gli 800 due secoli dopo. Cocconato attrae poi nobili e illustri personaggi, fra cui il principe Umberto di Savoia. All’inizio degli anni Trenta del secolo scorso l’avvento della ferrovia che unisce Chivasso e Asti, contribuisce ad accrescerne la fama fino ai conflitti mondiali, quando Cocconato rimane un luogo di villeggiatura con le colline, però, a raccontare di un passato virtuoso, che oggi viene animato da una settantina di aziende vinicole e agricoltori.

La spiegazione dell’ottenimento di una Barbera dal profilo strutturale nettamente diverso rispetto a quelle del Nizza, dell’Astigiano e dell’albese, è da ricercare in un mix di fattori già espressi in una citazione dell’800 a firma di Eugenio Rocca, primo cittadino dell’epoca, che nel capitolo del Clima scriveva “…per la sua elevata e felice giacitura, riparato dai venti settentrionali ed al disopra del livello delle nebbie e della brina, ove il caldo ed il freddo non sono mai eccessivi, il clima è forse il più mite di tutti i paesi del circondario, tant’è che le piante di olive che vi sono in questo territorio maturano i loro frutti. Una località che, per suo clima potrebbe diventare una vantaggiosa stazione climatica”.

Posto al centro del Piemonte quella soprannominata come “la Riviera del Monferrato” trovandosi a 500 metri slm gode di un’aria fresca che spira da nord a sud, le viti, principalmente coltivate a Barbera, crescono su suoli di matrice calcarea, marnosa e sabbiosa.

Due le Barbera 2021 più di rilievo, tra quelle assaggiate in occasione della degustazione all’apertura della kermesse annuale CoccoWine: quelle della Cantina Nicola e Poggio Ridente. Due cantine di approccio moderno, posizionate con le loro referenze anche all’estero. La prima opera in 5 ettari aziendali, sviluppati in tre località differenti: nel comune di Cocconato, in frazione Bonvino e in località Roasino; e nel comune di Passerano Marmorito in località La Serra. L’offerta dei fratelli Nicola e Federico è variegata, omaggia tutte le varietà autoctone monferrine (Nebbiolo, Grignolino, Barbera, Freisa e Bonarda) disponibili anche nel ristornate gourmet di Casa. Barbera d’Asti Superiore Docg 2020 è un vino succoso, molto concentrato ed elegante nell’epicentro gustativo; già convincente al naso, per note di frutti ricchi ed espressivi, la conferma del buon livello del vino arriva dopo qualche secondo dalla deglutizione, in cui appare un sottile strato iodato, rinfrescante. Resta un gusto pieno e di buona avvolgenza tale da farsi apprezzare anche in un secondo sorso. Una stilistica giocata sull’eleganza e sull’equilibrio.

Con Poggio Ridente, invece, siamo con una realtà biologica, sempre di Cocconato, che a quasi 500 metri slm produce a fianco della Barbera anche Albarossa e Bonarda ai quali si è aggiunto un nuovo impianto di 3 ettari di nuovi filari di Pinot Nero, Viognier e Riesling. Tredici gli ettari vitati di proprietà divisi in due vigne principali nei versanti opposti del paese. Barbera d’Asti Docg Villa Vallìa 2021 nasce in terre bianche argilloso calcaree, il suo colore luminoso anticipa una freschezza e una gola agile, di buona tensione e persistenza fruttata.

A rendere la visita a Cocconato più interessante anche la mostra fotografica temporanea presso Casa Fasoglio a cura di Davide Benzi, originario di Casale Monferato, classe 1976. Un artista, un cultore dell’immagine, il suo è “bisogno” di raccontare la transizione cronologica nell’elaborazione visiva di immagini crea opere distanti nel tempo e nello spazio, in un costante gioco di Apparenza e Appartenenza. Sovrapposizioni, scomposizioni e specularità in un connubio visivo senza confini temporali”. Per le vie di Cocconato ha estratto geometrie rendendole vive con tinture al vino. Le opere: Vertigini, Percorsi Mentali, Eco, Oltre, Chrono, Il Tempio, Alma, Coscienza.

 

 

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