LA LANGA DI MARCO PARUSSO

Quella delle Langhe è una grande terra, ricca di storia e di costumi. Solo cinquant’anni fa, però, era ancora un territorio ad esclusiva economia agricola. Cibo e vino vivevano delle tradizioni contadine che regolavano anche molte delle dinamiche relazionali. Poi la grande determinazione e il saper fare di un manipolo di “visionari” fondatori dell’Associazione Langa in portò consapevolezza, innovazione, ricerca e qualità nelle aziende vitivinicole tanto da trasformare prodotti cromosomicamente vocati in eccellenze mondiali. Questo, in sintesi, ci è venuto a raccontare Marco Parusso attraverso i suoi prodotti e la sua storia personale e familiare.

Marco Parusso

L’azienda è tra le più blasonate in quel di Monforte d’Alba. La produzione che arriva a circa 150.000 bottiglie, principalmente Nebbiolo, deriva da un totale di poco più di 28 ettari, tutti magistralmente curati affinché ogni vigna possa dare un vino che rappresenti esclusivamente quel terreno e quel territorio. Ecco, quindi, il Barolo Mariondino da Castiglione (storicamente di famiglia), da Bussia, il Barolo delle vigne più a nord e quello di Mosconi più a sud: microclimi e terreno assai diversi e caratterizzanti. Marco è uomo deciso e di grandi capacità tecniche. In vigna s’interviene con trattamenti chimici solo se assolutamente necessari. Nel quotidiano la singola vite, in difficoltà per magrezza del terreno, viene fertilizzata con un miscuglio puro e non acido di sostanze organiche (animali e vegetali).

In questi quarant’anni di attività Marco ha fatto tesoro di esperienze e confronti tanto da elaborare una ricetta di vinificazione tutta sua che parte dal riposo concesso ai grappoli appena recisi proprio per liberarli dallo stress derivante dalla repentina separazione dalla pianta e dal loro ciclo vitale. Operazione che giova sensibilmente alla qualità dei tannini, che in questo modo perdono aggressività fin da subito.

Inoltre, in cantina, attraverso grandi e moderni rotomaceratori che lavorano a ciclo continuo si concede maggior quantità di ossigeno in fase pre-fermentativa. In questo modo la fermentazione avviene in tempi minori e a temperatura decisamente più bassa di quella consueta. Ma l’azione dell’ossigeno diventa protagonista anche nella fase di macerazione, caratterizzata dalla presenza dei raspi, che prosegue poi in barrique per un lungo periodo (circa 24 mesi) in cui il vino resta a contatto con le fecce garantendo carattere e potenziale.

Il sistema adottato è decisamente percepibile attraverso il prodotto che risulta vivo, giovane ma mai scomposto. I vini in assaggio, tutti da uve Nebbiolo, risalgono alla vendemmia più recente in commercio e presentano tannini estremamente eleganti e vellutati seppur esuberanti per giovinezza, un modello di Barolo di classe e complessità, capace di far convivere spessore e facilità di beva.

 

DEGUSTAZIONE

 

Metodo Classico Extra Brut 2017

Grande eleganza con un perlage fine che sale con buona persistenza in un mondo color oro rosa. Al naso è impossibile non percepire l’utilizzo del mosto fiore che si trasforma in note dolci e petali di rosa. Al gusto è secco e cremoso, con note di arancia quasi candita. Spumante di grande struttura.

 

Metodo Classico Extra Brut 100 mesi 2012

Perlage più costante e ravvicinato. Il color rosa delicato è più intenso con una tonalità lievemente ambrata. Al naso arrivano note di rosa e frutta dolce candita che all’assaggio mutano in uva passa e miele. Freschezza degna di un grande spumante.

 

Langhe Sauvignon Rovella 2010

Le vigne hanno tutte oltre 20 anni di età e sono ubicate tra Monforte e Castiglione Falletto. Dopo una pressatura soffice, il mosto affronta la fermentazione alcolica e quella malolattica maturando a contatto con i suoi lieviti, per poi rimanere in bottiglia per l’affinamento alla temperatura controllata di 15°. È di un brillante giallo paglierino, decisamente carico. Al naso si presenta con un bouquet ricco, uva spina e agrume candito, con fiori gialli di mimosa e ginestra. Al palato risulta elegante, fresco e pieno con note agrumate di pompelmo e bergamotto decisamente persistenti. Finale aromatico di zafferano.

 

Barolo Perarmando 2018

Siamo all’esaltazione delle vigne situate a Monforte d’Alba: si presenta con un colore rosso rubino che vira verso il granato. Al naso si percepiscono le note tipiche del nebbiolo, ciliegia matura e frutti neri di bosco. Poi rosa canina e terziari di spezie e tostatura. All’assaggio è già un gran vino, equilibrato con tannino fine e vellutato.

 

Barolo Mariondino 2018

Proviene dalle vigne più a sud e risulta decisamente fascinoso sin dal primo contatto olfattivo. Giungono nitide note di spezie brune e cioccolata anticipate da una percezione chiara di ciliegia, mora e mirtillo. L’assaggio è importante fatto di note di frutta rossa matura per poi mutare continuamente fino a lasciare una sensazione di tannino dolce, di gran finezza e decisamente persistente.

 

Barolo Mosconi 2018

Con Mosconi si entra in un’altra percezione, in un contatto decisamente diverso. La luce non tradisce una sfumatura decisamente granata. Al naso c’è sottobosco, rosmarino, salvia e piccoli frutti neri. È potente all’assaggio, con un tannino decisamente piacevole che arriva su persistenti sensazioni di frutti di bosco come a dar continuità a quanto già percepito all’olfatto.

 

Barolo Bussia

 

2018

Bussia 2018 non nasconde classe e struttura pur manifestando la sua giovanissima età. Colore e naso sono quelli di un fuoriclasse. Tornano le note caratterizzanti di un grande Barolo, frutti neri (lampone e mirtillo su tutti), rosa canina e note aulenti che passano dal balsamico al cioccolato, fino al caffè appena tostato. Al gusto dichiara tutta la sua gioventù ma è già irresistibile con un tannino elegantissimo.

2015

Il colore è quello dell’annata più giovane, stessa tonalità e stessa luminosità. Al naso ci giunge frutta nera come prugna e amarena. Poi, in una persistenza olfattiva interminabile, arrivano note speziate, terra e cuoio. In bocca il tannino è magico, elegante e suadente seppur ancora in evoluzione.

 

Barolo Bussia riserva Vigna Rocche 2013

Al naso arriva un susseguirsi di sentori che vanno dalle bacche selvatiche, alle spezie tostate e alla frutta rossa come ciliegia e lampone. Percezioni di frutta che ritroviamo all’assaggio con altrettanta chiarezza. Poi una nota fresca anticipa una sfumatura di mineralità che introduce un tannino raffinato, espressivo, che ci racconta di una morbidezza propria dell’ossigenazione, del contatto con i raspi e di quella lunga macerazione così tanto volute dal produttore.

 

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