LA PETTEGOLA: NUOVA IMMAGINE, STESSA ESSENZA

Come ormai tradizione, La Pettegola, il vermentino di Banfi, si veste per la settima volta, nella sua edizione limitata, con un’etichetta d’autore. Se Banfi è soprattutto il Brunello di Montalcino, La Pettegola è il vino che non ti aspetti da un’azienda storica fondata nel 1978 dai fratelli Mariani. Nasce dai vigneti di Bolgheri e della Costa Toscana, da uve vermentino in purezza.  È un vino che guarda al futuro ma con i piedi ben piantati nella tradizione. È un vino che coinvolge tutti i cinque sensi, come spiega Rodolfo Maralli, presidente e direttore Sales & Marketing Worldwide Banfi. Oltre, evidentemente all’olfatto e al gusto, La Pettegola coinvolge anche la vista per le sue etichette d’autore realizzate anche, e qui entra in gioco il tatto, con materiali o tecniche particolari. La realtà aumentata poi riesce a coinvolgere anche l’udito.

Emiliano Ponzi

Quest’anno è toccato a Emiliano Ponzi l’onere e l’onore di raccontare attraverso un’immagine lo spirito di La Pettegola, la sua vera essenza. L’artista, nato a Reggio Emilia ma di base a New York, ha interpretato La Pettegola come una voce, una confidenza sussurrata da un orecchio all’altro, all’infinito. In un mondo dove il telefonino ha soppiantato le conversazioni di persona, dove tutto sembra dover passare attraverso uno schermo, l’artista ha voluto riprendere la tradizione della trasmissione orale, del chiacchiericcio, del bisbiglio. Il tutto si svolge sotto lo sguardo curioso e un po’ beffardo della vera pettegola, l’uccellino che dà il nome al vermentino di Banfi, che quest’anno appare in tre posizioni diverse all’interno dell’illustrazione: tre edizioni limitate in una. I colori sono quelli del magenta, i cui dettagli sfumano proprio come le parole sussurrate tra un soggetto e l’altro. Con la realtà aumentata l’etichetta prende vita. “Il primo soggetto riceve il pettegolezzo e lo riferisce al secondo, in un loop infinito”, dice Ponzi, che continua: “Mi piace pensare che ogni persona ritratta nel mio artwork venga a conoscenza non tanto di un gossip, quanto di una confidenza intima sussurrata all’orecchio, magari dopo un paio di bicchieri di Vermentino. Ed è proprio la pettegola, quella vera, a cinguettarla per prima. Il vermentino La Pettegola è stato prodotto per la prima volta nel 2012; a partire dal 2018 prevede un’edizione limitata (ventimila bottiglie per la 2024) firmata, ogni anno, da artisti e designer di fama internazionale. La prima è stata disegnata da Alessandro Baronciani, nel 2019 è stata la volta di Ale Giorgini, a cui sono seguiti Riccardo Guasco nel 2020, Elena Salmistraro nel 2021, i Van Orton per l’edizione 2022 e Noma Bar per la 2023.

La Pettegola 2023, Toscana Igt, è un Vermentino in purezza vinificato in acciaio e maturato per tre mesi sulle fecce fini. L’annata 2023 ha visto un inverno mite, con temperature leggermente superiori alla media; l’inizio di aprile è stato caratterizzato da episodi di ritorno al freddo. In maggio e a giugno le precipitazioni sono state estremamente abbondanti, poi l’andamento climatico ha avuto un radicale cambiamento con temperature elevate. Settembre ha registrato temperature sopra la media e assenza quasi totale di piogge. L’elevata ventilazione delle vigne ha permesso comunque di mantenere profumi e acidità. La Pettegola è un vino dal colore giallo paglierino che spicca immediatamente per la sua aromaticità e la vivace freschezza. Al naso si ritrovano intensi sentori agrumati a cui seguono note di erbe aromatiche, timo e salvia, e ancora frutta a pasta gialla e fiori di sambuco. All’assaggio emerge la buona struttura che risulta ben equilibrata dalla freschezza. Ottima la persistenza che chiude sulle note del frutto.

 

 

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