LE “INSOLITE” NOVITÀ DI ABBAZIA DI NOVACELLA

Il fascino di Bressanone, antica città vescovile, lambita dai fiumi Rienza e Isarco, è pari solo alle bellezze storiche e paesaggistiche che la circondano. Costruita nel 901 in posizione strategica sull’antica via di comunicazione che conduceva a Vienna, ha ospitato papi, imperatori e personalità di tutte le epoche, anche l’elefante Soliman. Il pachiderma fece sosta a Bressanone nel 1552, dopo aver attraversato mezza Europa, attirando l’attenzione degli abitanti delle città, che non avevano mai visto un animale di quelle dimensioni, partito da Lisbona, toccando Genova, Trento, Bolzano, alla volta della corte di Vienna, dove Giovanni III, re del Portogallo, ne aveva fatto dono a suo nipote Massimiliano arciduca d’Austria.

A tre chilometri di auto dal centro della cittadina o percorrendo la ciclabile che costeggia l’Isarco, si giunge all’Abbazia di Novacella, un complesso sacro di grande suggestione che al suo interno cela una delle più antiche cantine vitivinicole del mondo, fondata nel 1142 dal vescovo Hartmann e ancora oggi guidata dai monaci, che animano la vita dell’abbazia con attività contemplative, religiose, sociali, culturali. Siamo nella regione vinicola più settentrionale d’Italia dove la cultura vinicola è fortemente radicata e non mancano le esperienze sensoriali da poter vivere per conoscere intimamente il territorio, con pacchetti turistici integrati, tra hotel, vino, architettura, bike, natura, ricorrendo all’efficiente ufficio turistico di Bressanone. Da non perdere le istallazioni luminose e artistiche notturne del Bressanone Water Light Festival, fino al 21 maggio; le escursioni nella natura, scegliendo fra 400 chilometri di sentieri ben segnalati; la Coppa del Mondo d’arrampicata IFSC Boulder, nella palestra Vertikale di Bressanone, dal 9 all’11 giugno; il grande evento enologico Dine, Wine & Music il 2 agosto.

I Reti, primi coloni dell’area, erano già a conoscenza di rudimentali pratiche vitivinicole, con ritrovamenti di semi d’uva nella zona di Bressanone che risalgono all’incirca al 500 a.C., un areale dove sorge l’Abbazia di Novacella, adagiata sui terreni vocati di una conca valliva, che abbracciano pendii di origine glaciale, tra i 600 e i 900 metri, a base di calcaree dolomitico, ardesia e quarzite e insieme alle preziose escursioni termiche notturne, danno vita a vini bianchi dai profumi intensi, fruttati, ricchi di acidità e mineralità, con una particolare persistenza, come Sylvaner, Kerner, Riesling, Grüner Veltliner, Müller Thurgau, Pinot Grigio, Sauvignon Blanc e Gewürztraminer.

Werner Waldboth

Verso Bolzano viceversa, nei terreni acquisiti dall’Abbazia nel 1623, grazie a temperature più elevate e a terreni porfirici, prosperano il Lagrein e la Schiava, mentre nei suoli magri, ghiaiosi e argillosi, dei terreni di Cornaiano, rilevati nel 1938, si originano il Pinot Nero, la Schiava e il Moscato rosa. Una realtà produttiva di alto profilo storicizzata ma dinamica, che nelle scorse settimane ha presentato tre novità: un Sylvaner dai vigneti di Novacella, un Pinot Nero da Cornaiano e un Riesling new entry nella linea Insolitus. “I due vini che provengono da singole vigne, posizionate a Novacella e Cornaiano” spiega Werner Waldboth, direttore vendite di Abbazia di Novacella “sono due veri e propri cru in grado di donare caratteristiche uniche al Sylvaner e al Pinot Nero. Piccole quantità che abbiamo selezionato dopo un attento studio sia in vigna che in cantina”.

Nel Giardino abbaziale, poco oltre i 600 metri di altitudine, con vigne di oltre mezzo secolo, un’esposizione particolarmente favorevole e rese molto basse, nasce il Sylvaner Stiftsgarten 2019. Un vino di notevole grazia e finezza, prodotto in appena 1000 bottiglie, dove la fermentazione e la maturazione hanno luogo per il 70% in barrique e per il 30% in acciaio, con un affinamento di due anni che precede l’imbottigliamento, per protrarsi in vetro ancora 18 mesi. Riguardo invece al Pinot Nero Riserva Vigna Oberhof 2019, prodotto in circa 1500 bottiglie, viene realizzato nel podere Marklhof di Cornaiano, su terreni ghiaiosi-morenici e rilievi tra i 445 e i 455 metri di altezza. Alla fermentazione alcolica in acciaio segue la malolattica in barrique, mentre la maturazione si svolge per 24 mesi in piccole botti, per poi affinare 18 mesi in bottiglia.

“La Linea Insolitus rappresenta il nostro laboratorio di idee, uno spazio dedicato all’innovazione e alla sperimentazione che abbiamo lanciato nel 2020” continua Werner Waldboth, “il Riesling Kabi è il nostro nono vino, possiede un’aromaticità di grande impatto, tipica del vitigno che caratterizza questa nuova etichetta, ispirata ai Riesling di impostazione tedesca, avendo un tenore alcolico molto contenuto, 8,5% e un residuo zuccherino certamente avvertibile in questa fase giovanile. Anche in questo caso la produzione è limitata a sole 2000 bottiglie”.

 

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