RONCO DEI TASSI: AUGURI E … CARBONARA

Ronco dei Tassi festeggia i suoi primi 30 anni e lo fa a Roma, al ristorante Pipero (1 stella Michelin), presentando le sue migliori espressioni vinicole in doppia versione: un’annata recente, la 2018, e una delle annate più vecchie. Molti amici, giornalisti e appassionati presenti, tra cui l’instancabile Luca Gardini, il sommelier più emotivo ed emozionale che ha incantato tutto il palcoscenico con i suoi appassionati monologhi sul vino.

Ristorante Pipero

Ronco dei Tassi nasce nel 1989 quando Fabio Coser e la moglie Daniela decidono di acquistare un podere di circa 9 ettari, di cui 4 a vigneto, nel cuore del Collio Goriziano, nel comune di Cormons. Qui, ad un’altitudine che varia fra i 140 e 250 metri sul livello del mare, ai limiti del Parco naturale di Plessiva, si trova la zona di tutela ambientale ricca di flora spontanea e di numerosa fauna selvatica. Dalla specifica presenza di alcune colonie di tassi che nel periodo in cui l’uva è matura diventano ghiotti consumatori dei grappoli più dolci, e dalla particolare disposizione dei vigneti in terrazze ben esposte denominate “ronchi”, è nato il nome dell’azienda, condotta a oggi dal fondatore con i due figli Matteo ed Enrico.

La vendemmia a Ronco dei Tassi

Oggi l’azienda si sviluppa su una superficie di 50 ettari di cui 23 a vigneto e i rimanenti a bosco. Questo rapporto fra superficie vitata e bosco legata a tecniche colturali rispettose dell’ambiente, consentono di sviluppare una vera viticultura ecosostenibile. Il loro obbiettivo è crescere e migliorare continuamente soprattutto dal punto di vista qualitativo, cercando di mantenere e sviluppare sempre più forti i valori della tradizione e di una terra importante e generosa.

 

Malvasia DOC Collio 2018

Malvasia 2018

Nella grande famiglia delle malvasie, quella istriana, detta anche friulana, occupa una posizione di prestigio, più qualitativa che quantitativa. L’origine di questo vitigno, o meglio della famiglia, è alquanto strana e incerta. Si ritiene siano stati i mercanti veneziani nel 1300, durante il dominio della loro Repubblica, a portare dal Peloponneso e piantare questo vitigno lungo tutto il litorale adriatico, dalla Dalmazia all’Istria fino ad arrivare alle colline carsiche del golfo di Trieste e a quelle eoceniche del Friuli orientale

Il colore è giallo paglierino intenso con leggeri riflessi dorati. Il profumo elegante e leggermente aromatico, con delle note speziate e fruttate. Al palato è intenso, persistente e sapido. Il 2012 sembra un altro vino, vellutato e complesso. Erbe mediterranee, agrumi e delicate note balsamiche lo rendono indimenticabile.

 

Friulano DOC Collio 2018

Friulano 2018

Il suo antico nome, da oltre quattro secoli, è stato “Tocai Friulano”. Vitigno rustico che non aveva nulla a che vedere con la varietà Furmint dalla quale viene prodotto il Tokaj Ungherese, vino bianco dolce, passito. Le leggi comunitarie Europee però hanno obbligato a cambiare totalmente il nome. Da qui la nascita del Friulano che rimane ancor oggi, una delle varietà autoctone più amate e considerate dai viticoltori della Regione DOC.

Il colore è giallo paglierino intenso con leggeri riflessi verdognoli, tipico dell’uva Tocai/Friulano. Al naso è leggermente agrumato, elegante, con alcune note speziate. Al gusto è fresco, sapido e pieno, con una nota di mandorla dolce in finale. Il 2011 è decisamente più intenso, con le note speziate più marcate, ma anche morbido e ampio, un vino che sorprende.

 

Ribolla Gialla IGP 2018

Ribolla gialla 2018

È un vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia. “Ribuele” in friulano, “Rébula” in sloveno, viene coltivata quasi esclusivamente sulla fascia collinare che, iniziando da Tarcento, arriva attraverso il Collio la Slovenia e il Carso, fino in Istria. Cenni della sua coltivazione nella nostra regione, se ne trovano fin dal 1300.

Il colore è giallo paglierino scarico con leggeri riflessi verdognoli. Il profumo è intenso, floreale con note di fiori di acacia, di mela e albicocca. E’ ben bilanciato in bocca, da una ampia complessità di corpo. Buona sapidità che rende il finale lungo, intenso e di grande piacevolezza. Il 2014 si presenta elegante e persistente, con le note fruttate ampliate e una bella sapidità.

 

Picolit 2013

Picolit 2013

E’ il vino più particolare del Friuli, dalle origini misteriose. Picolit in dialetto friulano significa “piccolo” e indica le scarse dimensioni del peduncolo. La sua particolarità sta nel fatto che grazie ad un difetto di impollinazione sui grappoli crescono pochi acini, e di conseguenza sono un concentrato di sapore e di dolcezza.

Il vino ha un colore giallo ambrato profondo, al naso è intenso, fine ed elegante, dai sentori di albicocca e fichi secchi. In bocca è armonico e dolce, ma non stucchevole. Di grande concentrazione e persistenza.

 

Cjarandon 2015 Collio Rosso Riserva

uscita novembre 2019

Un suadente blend di Merlot (60%), Cabernet Sauvignon (30%), Cabernet Franc (10%), ha un colore rosso rubino intenso con leggeri riflessi granati dopo il 4° anno di affinamento.
All’olfatto è ampio, intenso e persistente, con un buon frutto ed una complessità notevole.
In bocca è morbido, pieno e rotondo, intenso e lungo.

 

La carbonara di Pipero

Rassicurante la cucina di Ciro Scamardella, senza troppe sorprese ma con tante certezze, tra cui una cremosa e saporita Carbonara, indubbiamente la più famosa di Roma, servita con il Picolit, abbinamento a dir poco spiazzante. Sorprendente ed equilibrato il connubio tra la sapidità e croccantezza della pasta e la dolcezza e l’aromaticità del vino.

Buon anniversario, Ronco dei Tassi!

 

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