RUCHÈ, SPIRITO DI SQUADRA E GRANDI RISULTATI
In Piemonte, nella provincia di Asti, tra le colline Patrimonio Unesco di Langhe, Roero e Monferrato, si trova Castagnole Monferrato, territorio del Ruchè. È qui che lo spirito di squadra, volto a valorizzare la perla enologica del grande autoctono Ruchè, sta riscuotendo notevoli successi, frutti della forte identità, della sinergia di progetti comuni che vincono sull’interesse del singolo. Sebbene sia una denominazione piccola e unica, riconosciuta solo di recente, i produttori ne stanno riportando alla luce la storia di luoghi legati a doppio filo a varietà come Barbera e Grignolino.
L’Associazione di tutela, nata nel 2000 per volontà di alcuni amici produttori e ufficializzatasi solo nel 2015, cerca di portare all’ascolto di un nuovo mondo di appassionati questo vitigno varietale, riconoscibile, caratterizzante. Circa 1 milione di bottiglie prodotte e “traguardi che, come commenta Luca Ferraris, Presidente neo rieletto “sono stati per noi fondamentali perché hanno portato il nostro vino ad entrare nell’Olimpo dei migliori vini d’Italia, ovvero quelli riconosciuti con la Docg, vertice della piramide della qualità. La tipologia Riserva, risultato più recente, permette a chi lo desidera di produrre un vino più complesso, capace di affinare per lungo tempo e acquisire valore alla stregua degli altri grandi fratelli piemontesi”. Sono 21 invece le aziende che rappresentano il 90% della denominazione, circoscritte nei comuni astigiani di Castagnole Monferrato, Montemagno, Grana, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi. Il Ruchè, meravigliosamente parte di quel patrimonio italiano da riscoprire, è un mondo che offre un vero valore aggiunto all’identità piemontese e non solo: “al mondo non esiste un altro vitigno come il Ruchè, varietà semi aromatica il cui carattere inconfondibile è contraddistinto dal sentore di rosa e dalle spezie”.
Un vitigno dalla storia affascinante legata, come spesso accade, alla vita contadina e in particolare alla vita del parroco illuminato Don Giacomo Cauda che, negli anni ’70, riscoprì fortuitamente questo vitigno ormai nell’oblio. Nei suoi due ettari di dote parrocchiale ne aveva rinvenuti alcuni filari, alternati a Barbera e Grignolino. Le ipotesi sulle sue origini sono certamente antecedenti ai recenti fatti: sembrerebbe che nel Medioevo il Ruchè venisse allevato da una comunità di monaci cistercensi presso la chiesetta benedettina di “San Rocco”. Ciò che si sa è che, nel Novecento, il vitigno Ruchè fu dimenticato, abbandonato proprio per la sua vigoria vegetativa a vantaggio di altre varietà molto più semplici da coltivare. La produzione di Don Cauda incoraggiò i viticoltori a recuperarlo come irrinunciabile prodotto della terra piemontese.
Nel 2010 l’arrivo della Docg il cui disciplinare prevede un minimo del 90% di Ruchè, il saldo uve a bacca rossa autorizzate (Barbera o Brachetto). L’introduzione della tipologia Riserva, con un affinamento di almeno 24 mesi, è del 2020. Grazie ad alcune ricerche condotte nel 2016 dal gruppo di lavoro del CNR sul genoma della vite mediante marcatori molecolari, si è stabilito che non è un vitigno aromatico ma un incrocio tra Malvasia aromatica di Parma e la Croatina: ricco di componenti aromatiche e tanniche che si equilibrano reciprocamente liberando aromi intensi di rosa, viola e rotundone. Versatile, dell’annata o di lungo invecchiamento, lascia ampie possibilità di interpretazione a favore della fantasia o del piacere dei produttori, “ha un corpo perfetto e un equilibrio di aromi, sapori e profumi unici” affermava il parroco, “degustato con moderazione libera lo spirito e apre la mente…”. Uno spirito di squadra che ha permesso, in pochi anni, di ottenere risultati importanti per l’immagine ed il mercato del prodotto in Italia e all’Estero. Tra i risultati più recenti, l’ingresso di questo vino nei mercati di monopolio del Nord Europa.
DEGUSTAZIONE
Bosco Oltrevalle
Ruchè di Castagnole Monferrato Docg 2019
L’azienda agricola Tommaso Bosco produce l’etichetta Oltrevalle, da uve Ruchè in purezza, secondo una vinificazione e un affinamento che rispetta l’inclinazione del vitigno: la semplicità dei tini d’acciaio. Aroma e palato rimangono così semplicemente ancorati alla loro tipicità, al varietale, in un sorso modulato da freschezza e florealità. Il corpo è elegantemente ricco di struttura, superbamente verticale.
Bava
Ruchè di Castagnole Monferrato Docg 2018
Il vino del parroco, 100% Ruchè dai Vigneti del Presidente, su suoli calcarei ad un’altitudine di 200 metri, è elegante, speziato, morbido bilanciato. L’ennesima meravigliosa espressione di questo autoctono sviluppato intorno alla sua identità, favorendo tutta la sua essenza.
Caldera Prevost
Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG 2019
Maturazione in vasche d’acciaio per questa espressione di Ruchè che rimane secca, speziata, morbida, armonica. Celebra la tipicità con il suo ricco bouquet di viola e piccole bacche di frutti rossi. Caldo e avvolgente ha un’anima speziata racchiusa in una trama serrata e giustamente tannica.
Cantina Sociale di Castagnole Monferrato Selezione Terre dei Roggeri
Ruchè di Castagnole Monferrato Docg 2019
Dal podere Terre dei Roggeri e una vinificazione in solo acciaio, il Ruchè della Cantina Sociale di Castagnole si afferma per corpo e struttura. I profumi tipici della rosa sovrastano con moderna eleganza la prugna scura e le spezie dolci. Il bouquet, inconfondibile, accompagna la beva materica composta in una trama tannica pronta e definita.
Prediomagno
Ruchè di Castagnole Monferrato Docg 2018
Emanuela Novello e il marito Giovanni raccontano in un calice di Ruchè Prediomagno l’inizio di un nuovo viaggio, di un cammino tra le vigne seguendo i colori rosso rubino della tradizione piemontese. Un calice rosso rubino che celebra la florealità, il varietale, le bacche di ginepro e le spezie dolci. Ampio, elegante, strutturato.
Cantine Sant’Agata Pro Nobis
Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG 2016
I migliori grappoli di Ruchè, vinificati in purezza in piccole botti di legno, diventano un’espressione aromatica coinvolgente. L’eleganza dei profumi intreccia un gusto fresco, intenso, sapido e minerale. Tannino pronto ed evoluto in un corpo dalla trama coesa, dritta e definita.
ilruche.it