FIUMICINO: IL MONDO A DUE FACCE DI FOLLIS
Fiumicino, a pochi chilometri da Roma, è nota grazie all’aeroporto internazionale e per le classiche trattorie di mare, ma è anche un territorio con una grande storia alle spalle, frequentato sin dall’antichità, un porto di Roma collegato alla città dalla via Portuense per il volere degli imperatori Claudio e poi Traiano. Dalle parti dell’Isola Sacra, invece, è stata scoperta una necropoli con molteplici sepolture e mosaici ben conservati. Oggi Fiumicino sta diventando una piazza gastronomica sempre più interessante. Oltre gli storici ristoranti come Bastianelli e Gina al Porto, oltre i due noti stellati come Pascucci al Porticciolo e Il Tino, stanno aprendo delle nuove realtà capaci di soddisfare il cliente più sofisticato. L’esempio più recente è Follis, impronta internazionale, anima mediterranea.

Follis by Living
Arredi bianchi all’esterno e tanto verde intorno danno subito l’impressione di un locale chic in stile Ibiza. Le calde luci dorate all’interno, un elegante bancone bar dalle linee verticali, comode sedute che predispongono non solo ad un drink veloce, ma anche al consumo di un pasto, creano una netta sensazione di un posto alla moda. L’occhio cade sui tavoli intorno al banco, sulle ampie vetrate che fanno filtrare la luce dall’esterno, sulla sala-veranda creata per godere di un pranzo smart o una cena in relax. Dalla cucina escono i vassoi con gli astici alla catalana e gli spaghetti con le vongole e bottarga, c’è una cantina a vista, piena di vini e Champagne, ma Follis non finisce di stupire. Dietro la cantina c’è un’altra sala, completamente diversa. Sobria, elegante, con i grandi tavoli di vetro adagiati sui tronchi di quercia intrecciati, con curiose sculture di legno a forma di mostri marini, musica lounge di sottofondo. Un locale con uno chef e due anime, quindi.

Follis slowly
Innanzitutto, Follis è il nome latino di una moneta romana, e rappresenta quindi le due facce del ristorante, chiamate appunto ‘living’ e ‘slowly’. Questo progetto, che definire ambizioso sarebbe riduttivo, è stato creato dai tre soci: Mattia Molica, Francesco Matteucci e Marco Tosti. Nel 2019 iniziano a delineare un’idea di concept in cui riunire le loro attività, tutte diverse, dal gourmet al bistrot, dalla cucina immediata a quella ricercata, dal tempo scandito in lenti momenti da assaporare a quello più veloce. E così nasce Follis, con le sue due anime, diverse e complementari, distribuite in ben 600 metri quadrati, dove lo stile Art Déco si insinua tra gli spazi interni e quelli esterni del piccolo patio oltre a quelli su strada. Sfumature oro incontrano i toni caldi color terra bruciata.

Daniel Celso
Il concept di Follis ha l’obiettivo di esaltare il territorio, le sue materie prime, la sua storia e la sua cultura gastronomica, contaminata dalle esperienze dello chef Daniel Celso con le sue due anime della cucina, e della sua brigata. Le origini dello chef sono un mix tra Sicilia, Sardegna, Umbria e Marche, e le sue non potevano che essere impronte di tradizioni tanto marcate quanto opposte, con alle spalle esperienze di cucina tradizionale e quelle più ricercate da Cristina Bowerman (Glass Hostaria) e poi da Lele Usai (Il Tino). Infine, l’esperienza da Con.tro Bistrot, un progetto che poi lo ha portato fino a Fiumicino dove ha potuto finalmente fondere le sue due anime, essendo affiancato quotidianamente da ben 12 cuochi, tutti under 30, e dai due Sous Chef.

Follis Living, crudi
Dunque, Follis Living è uno spazio in cui il tempo scorre veloce e la proposta della cucina è in versione “smart”. Piatti semplici ed immediati che arrivano direttamente dal mare: Crudi, Ssauté di cozze, Spaghetti alle vongole, Fritture di pesce, Grigliate del pescato del giorno, Mazzancolle alla catalana, Insalata di mare.
Ad accompagnare i piatti della cucina di Daniel Celso i cocktail sono perfetti. La drink list a cura della Bar Manager Samantha Parente, spalleggiata da quattro barman e barlady, è composta da 12 cocktail di cui 2 analcolici e si suddivide in 5 categorie, tutte ispirate all’amore e alle sue fasi: Chimica – Desiderio – Passione – Seduzione – Orgasmo.

Follis bar
La spettacolare cantina di Follis, invece, comprende ben 540 etichette tra rossi, bianchi, rosati e bollicine tra Italia e il resto del mondo. È proprio la cantina e il bar, il bere bene insomma, a far da collante tra le due zone.

Follis slowly, Orto di primavera “La Vignarola”
In Follis Slowly il tempo scorre lento e ogni piatto si degusta prendendosi tutto il tempo necessario. Il menù si apre con l’Exordium (un anello di congiunzione tra cocktail bar e cucina), per un benvenuto dello Chef in accompagnamento a un drink. Un menù che presenta rivisitazioni di piatti della tradizione e delle sue origini, un menù per così dire “di una terra bagnata dal mare”. Volendo, si può anche scegliere uno dei due menù degustazione, Maris e Terrae o Confido, un percorso di 7 portate a sorpresa in cui ci si affida completamente allo Chef. Ordinando à la carte ci sono alcuni “imperdibili” da assaggiare Orto di primavera “La Vignarola”, una elegante composizione di verdure primaverili e tuorlo d’uovo marinato.

Follis slowly, Il Sogno di una mazzancolla
Ha la sapidità e la freschezza del mare Il Sogno di una mazzancolla, una linguina con il battuto di mazzancolle crude, latte di nocciola, zenzero e cedro verde. Uno splendido omaggio alle origini sarde dello chef sono i Culurgiones ripieni di stracotto di asino, e serviti con cubetti di asparagi croccanti. Tenerissimo il Capretto con cacio, uova e asparagi, con una dorata costoletta panata e fritta.

Follis slowly, Pane e Olio
Molto bello e insolito il predessert Pane e Olio, una sottile cialda a forma di un ramo di albero su una sabbia di olio evo, né dolce né salato, ma meravigliosamente appagante.

Follis slowly, Ovetto al tartufo
Infine, un divertente piatto-gioco veramente piacevole e fresco, Ovetto al tartufo, dove l’albume è di robiola, il tuorlo è di carota, il tartufo di cioccolato bianco..

Follis cantina
È consigliabile di affidarsi alle scelte del sommelier per gli abbinamenti dei piatti, sono tutti precisi ed equilibrati, che garantiscono delle piccole sorprese anche con le portate più difficili come la Vignarola che contiene ben due ingredienti insidiosi, carciofo e uovo. La proposta di un Riesling molto sapido e salino, da una spiccata acidità, è azzeccatissima.
Il pane, la focaccia e i grissini sono fatti in casa e in più, nel corso della cena, lo chef si diverte a proporre alcuni divertenti intermezzi come Pollo con le patate in versione vegetariana o un Bao con tonno marinato e un bicchierino Vermouth.
Photo credits Andrea di Lorenzo