“DA FRANCESCO”, EMOZIONI QUALCHE GRADINO PIÙ IN “SU”
I vicoli di Roma hanno sempre un grande fascino e passarci attraverso può rappresentare un modo sempre diverso di vivere questa bellissima città. Anzi, ogni volta ci possono regalare sensazioni, emozioni, sempre diverse e sempre uniche.

Da Francesco, ritratto di famiglia
In uno di essi, Vicolo del Fico, tra le storiche Via della Pace e Via del Governo Vecchio, c’è uno storico e poliedrico ristorante sempre più meta di giovani avventori in cerca della buona cucina. “Da Francesco”, infatti, aperto nel 1957, è un locale che negli ultimi anni ha provato a lasciare le vesti di osteria romana per divenire sempre più ristorante a tutto tondo. All’interno di questo progetto di crescita arriva una bellissima idea, una straordinaria sfida fatta all’interno di due meravigliosi locali al primo piano.
Si tratta di “Francesco Su” con entrata in Via del Corallo 3. L’ambiente è curatissimo, perfettamente immaginato per rappresentare un momento di gioia da vivere a tavola. Le mura frammentate da pietra e antichi mattoni romani creano un caldo abbraccio, elegante e sobrio. Le luci e gli arredi completano il quadro che la proprietà voleva dipingere per rappresentare un angolo di assoluta qualità. Il personale è gentile e professionale, sempre pronto a soddisfare le esigenze del cliente.
I tavoli allestiti con cura e raffinatezza presentano delle mise en place essenziali ed eleganti. Piacevole anche il gioco degli specchi che dona maggiore profondità alla seconda sala, la più piccola.

Gen Nishimura e Mario Boni
La cucina è stata affidata dalla famiglia Boni a due giovani e talentuosi cuochi. Il primo è il diretto erede di quella signora Amalia (la nonna) che con suo marito Francesco fondarono il ristorante. Mario Boni, infatti, accompagnato dalla sorella Francesca e dal cognato Federico (sommelier ed esperto wine lover) segue attentamente e direttamente le esigenze del cliente sin dalla cucina. Il secondo, a suggellare un ipotetico ponte tra Oriente e Occidente, è Gen Nishimura. Giapponese, 37 anni, che vive in italia dal 2005. In questi anni ha acquisito una profonda conoscenza della nostra cucina e della nostra cultura gastronomica, a cui ogni giorno fa incontrare in modo creativo quella giapponese attraverso nuove dinamiche e nuove idee. Il risultato è senza alcun dubbio straordinario.

Uova su fondente di patate e tartufo bianco
Il percorso immaginato per noi è stato un primo assaggio di un menù articolato e senza dubbio attento alla stagionalità. Il benvenuto si presenta attraverso un classico d’autunno, Uova su fondente di patate e tartufo bianco. Se esiste un confort food capace di stringerti come un caldo plaid questo è il matrimonio tra uova, patate e tartufo bianco. L’alchimia ti conquista inesorabilmente. In abbinamento uno Chardonnay, Alta Langa, millesimato 2010. A seguire un piatto che per certi versi ci appartiene, Cappesante scottate in brodo di porcini e indivia belga. Il porcino crudo accompagna la capasanta (cotta perfettamente) all’incontro con l’indivia, il brodo poi chiude l’assaggio in modo perfetto. A questo punto la proposta vira verso il mare con i Tortelli di gamberi rossi, sedano rapa e Verdello della Basilicata. Il fondo che raccoglie i tortelli e il verdello candito è veramente ben fatto. Il piatto non delude, tutt’altro. Ci racconta di Sicilia, di profondità, di gamberi rossi e viene servito un Grechetto Colli Martani 2018.

Risotto
Arriviamo al Risotto, questa volta terra, Piemonte e Oriente. Il riso accoglie paziente e premuroso la coscia di quaglia e le chips di topinambur. Poi, quasi fosse una magia, escono le note lunghe, speziate e aromatiche dello shiso. Abbinamento con il Lazio, un Merlot 2011 IGP capace di garbo e fermezza.

Animelle
L’ultimo piatto stupisce: Animelle magistralmente glassate che si appoggiano a un’insalatina di carciofi. Risultato eccellente.
Ultimo riferimento è un dovuto omaggio a Federico. La sua è una carta dei vini di assoluto valore al cui interno ci sono grandi etichette, note e meno note, ma la novità sta nel trovare, in prima pagina, l’elenco delle bottiglie fruibili in mescita. Poche, straordinarie, il gotha della produzione nazionale e internazionale. Per chi come noi vive di emozioni, questa è una chance veramente unica.