SANTA LUCIA MACCARESE, IN CONTATTO CON LA NATURA

In mezzo ad una tra le più grandi aziende agricole d’Italia, Maccarese S.p.A. (oggi proprietà del gruppo Benetton), che si trova nel comune di Fiumicino e si estende su una superficie di 3200 ettari, sorge Santa Lucia Maccarese, una residenza agricola, divenuta in pochi anni un gioiello di ospitalità e di gastronomia. Santa Lucia nasce nel 2020 dal recupero di un ex ovile nel territorio dell’agro romano, dove si sono conservati, intatti, i tipici paesaggi agricoli di bonifica, tra le strade bianche, i filari alberati, i canali di bonifica e i caratteristici centri agricoli dei primi ‘900, le cosiddette “case rosse coloniche. Qui non sembra di essere a 20 km da Roma e a due km dal mare, tanta è la pace e la quiete tra l’infinito verde dei campi (di carote in questa stagione), interrotta solo dal canto degli uccellini. L’agriturismo è concepito in perfetto stile coloniale, ideale per assaporare il piacere della vita di campagna. I due accoglienti porticati di legno da entrambi i lati dell’edificio principale, le poltrone sospese e divanetti e poltroncine in bambù con morbidi cuscini color écru, sembra, invitino ad accomodarsi per entrare in contatto con la natura.

La “casa rossa” è circondata da un giardino pieno di verde, dove le piante fanno da padrone, tra i lussureggianti cespugli di alloro e rosmarino, le esotiche sterlizie, il bambù e le palme, ma anche gli ulivi e gli aranci che in questo periodo invadono l’aria con un inebriante profumo di zagara. Gli elementi “Terra” e “Aria” si completano con “Acqua” e “Fuoco” grazie alle due piscine con acqua salata. Nella piscina grande si può praticare il nuoto controcorrente, o semplicemente stendersi sui lettini a bordo vasca dopo il bagno. Nella piscina piccola, invece, ci si rilassa con l’idromassaggio e la cascata a lama d’acqua. Nelle vicinanze ci sono tre piccoli spazi con i bracieri dove cenare in intimità sotto il cielo stellato.

Tutte le otto stanze della struttura sono diverse tra loro, ma hanno in comune l’eleganza e la sobrietà, le tinte e i materiali naturali come legno di tiglio, cotone e juta, gli arredi creati dagli artigiani locali e tanta luce. Alcune di esse hanno l’accesso diretto al giardino e un piccolo déhors privato. Altre, al primo piano, hanno le aperture sul tetto in legno che donano tanta luminosità e la possibilità di dormire “sotto le stelle”. Un’importante novità di questa stagione è la Garden Spa, un’area wellness che rappresenta un’ulteriore immersione nella natura. Sauna, bagno turco e tinozza finlandese sono parte di un progetto di benessere che nasce per combinare i benefici delle SPA tradizionali con il piacere rigenerante dell’aria aperta.

Cappellaccio ripieno di coniglio e scarola, crema di carote, stracchino e polvere di porro

Passando al ristorante, un luogo luminoso ed accogliente come il resto della struttura, si ha la conferma che la sua proposta gastronomica ha un legame indissolubile con il territorio. Le materie prime quali ortaggi, erbe aromatiche e spezie, ovviamente biologici, provengono principalmente dall’orto dell’agriturismo. E visto che in Santa Lucia regna la filosofia del “fatto in casa”, in cucina si preparano le paste all’uovo ripiene, il pane, la biscotteria, i dessert e le torte. Per tutti gli altri prodotti Santa Lucia collabora con piccoli produttori laziali sia di carne che di formaggi e salumi.  Per questo la proposta gastronomica, sia del menù à la carte sia dei menù degustazione, si rinnova abbastanza spesso, basandosi sul ritmo delle stagioni. Daniele Iubei, classe 1982, l’Executive Chef del ristorante di Santa Lucia e di Controvento (un altro ristorante della proprietà che si trova nel loro stabilimento sul mare a Fregene), è nato e cresciuto in queste campagne, che conosce tutte le tradizioni gastronomiche contadine. Mancato architetto, si è innamorato dei fornelli da Glass Osteria, e oggi invece di progettare gli edifici, progetta i piatti.  La sua brigata è composta dai ragazzi giovani ed entusiasti con una curiosità in comune: tutti quanti sono stati formati nella cucina stellata di Cristina Bowerman, presso Glass Osteria o Romeo Chef and Baker, come Alessandro Squicquero, Head Chef che si occupa della cucina di Santa Lucia, e Alessandra Gravarelli, l’unica donna nel team, a cui è affidata la parte più dolce del menu, la pasticceria.

Carciofo croccante con aioli alla mentuccia e patate allo zafferano

Tante proposte interessanti in carta, a partire dal Carciofo croccante con aioli alla mentuccia e patate allo zafferano, Vol-au-Vent dell’orto, ripieno di cipollotto, asparagi, carciofi, spuma di pecorino e tartufo nero pregiato. Imperdibile la selezione dei Salumi artigianali di Santa Lucia, stagionati e cotti, di produzione propria, serviti con la focaccia. Molto gustoso il Cappellaccio ripieno di coniglio e scarola, crema di carote, stracchino e polvere di porro. Merita l’attenzione lo Spaghettone fave e Pecorino, mantecato con yogurt , fave fresche e bottarga d’uovo marinato. Le Costine di manzo a cottura lenta in terrina servite con purè affumicato e cicoria ripassata dell’orto si sciolgono in bocca, ed è stuzzicante il Galletto con patate dell’orto, battuto di erbe e limoni del nostro giardino, maionese leggermente piccante, fondo bruno. La creatività della chef patissier ha “sconvolto” in modo inaspettato diversi dolci classici, dando loro altre forme e consistenze, come lo Strudel, racchiuso tra due sfoglie croccanti, crema vanigliata, gel al rum e uvetta, gelato mela e cannella o la Sacher agrumata, in veste di crostatina al cacao, brownie, cioccolato fondente, confettura di limoni. Per finire non potevano mancare i distillati agricoli, prodotti dall’azienda: mirto, gin, limoncello e amaro.

Un’altra novità della stagione 2025 è la nuova cantina e la carta dei vini rinnovata, curata dalla Master Sommelier Livia Belardelli, che va a rimarcare ulteriormente il legame del Santa Lucia con il suo territorio. Una selezione ampia e rappresentativa delle eccellenze del Lazio, circa un’ottantina di etichette, è infatti il suo focus principale. Tante nuove referenze che raccontano le migliori espressioni dei vitigni autoctoni della regione, dal Cesanese al Bellone, dal Nero Buono alla Malvasia Puntinata. A completare l’offerta, una selezione di Champagne e Crémant, oltre ad alcune etichette internazionali.

Oggi la cura e l’attenzione verso l’ambiente è doverosa” sottolinea Raffaello Coletta, proprietario del Santa Lucia Maccarese. Noi siamo un’azienda agricola biologica e l’agricoltura, ancor di più quella biologica, non può prescindere dalla qualità delle risorse naturali. Il pubblico di oggi è sempre più attento e consapevole ai temi ambientali e questo diventa un ulteriore stimolo per noi imprenditori a valorizzare materie prime di qualità, sane e rappresentative del nostro territorio e della stagionalità. L’agricoltura deve essere la sentinella vigile di uno stato morale ed essere traghetto per una rinascita delle coscienze”.

 

 

santaluciamaccarese.it