A TAVOLA CON FEDERICO FELLINI
L’incontro con Francesca Fabbri Fellini si consuma negli eleganti saloni del Grand Hotel Majestic, una meta luxury, inaugurata nel 1912 sulla centralissima via Indipendenza a Bologna. Di lì è passato tutto il bel Cinema, da Ava Gardner a Frank Sinatra, da Clark Gable, a Gina Lollobrigida, da Sean Connery a Sophia Loren, Alida Valli, Anna Magnani, Burt Lancaster, Stanley Tucci, Whoopi Goldberg e naturalmente Federico Fellini. Una prestigiosa location, guidata dall’ottimo Tiberio Biondi, dove alcune settimane fa si è presentato il volume ‘A tavola con Fellini – ricette da Oscar della sorella Maddalena’, insieme alla nipote del grande regista, che ne ha curato la quarta edizione riveduta e corretta, continuando il lavoro iniziato da mamma Maria Maddalena, sorella di Federico Fellini. Giornalista, scrittrice, conferenziera e regista Francesca, dopo aver fatto l’Università a Bologna, ed essersi laureata a Urbino, in lingue e letterature straniere, dal 1987 al 2006 ha lavorato alla RAI, anche come inviata della Vita in diretta con Michele Cucuzza su Rai Uno, tornando in Emilia più e più volte per lavoro e per piacere. L’occasione di presentare il volume al Majestic è propizia e muove le corde della memoria: “Venire a Bologna, per me è tornare a casa. Sono nata a Villa Regina qui a Bologna. Ho fatto l’Università nell’85 e vivevo in via dell’Unione, ho ancora tanti amici qua e anche mio papà si era laureato a Bologna in Medicina e ha continuato a frequentarla, è una città che abbiamo continuato ad amare tantissimo nel corso degli anni”. I ricordi riemergono vividi in Francesca, che da alcuni anni ormai è Ambasciatrice nel Mondo dell’eredità culturale dello Zio Federico, con progetti che ne tengono viva la memoria, tra cui il ‘Fellini Magazine’, il cortometraggio la ‘Fellinette’ e la curatela delle ultime edizioni del volume ‘A tavola con Fellini-ricette da Oscar della sorella Maddalena’, scritto dalla mamma di Francesca, che contiene le consuetudini a tavola del regista cinque volte Premio Oscar.

Francesca Fellini
“Essere la nipote di Fellini è stato un dono del cielo – racconta Francesca –, ma anche nascere da mia mamma, Maria Maddalena, che era la sorella di Federico, è stato un dono. Lei è stata la vera quercia della famiglia Fellini. Era molto importante per noi riunirsi a tavola, con mia mamma che cucinava ed era una meravigliosa padrona di casa, mio papà, insieme allo zio Federico che veniva da Roma, la zia Giulietta, mia nonna Ida che viveva con noi. Era come ‘un richiamo della foresta’, dove lei preparava i capelletti e tutte queste cose buonissime che abbiamo messo nel libro, ed era come tornare alle madeleine di Proust, con il ricordo di quel profumo di brodo meraviglioso, che piaceva tanto a Federico e arrivava in tutta la casa, quel brodo che riportava a quando la nonna Ida, che era la loro mamma, lo preparava, per il marito e i tre figli Federico, Riccardo e Maddalena”. Ida Barbiani, nonna di Francesca, era venuta via da Roma molto giovane, in una fuga d’amore con Urbano (romagnolo), fu amore a prima vista, un colpo di fulmine, ma osteggiato dalla famiglia di Ida, che la diseredò. “Se noi oggi abbiamo avuto i doni dei film di Federico, li abbiamo perché scoccò quell’amore”. A Gambettola comincia la loro nuova vita, nella casa dei bisnonni di Francesca, poi si spostano a Rimini, dove nel ’20 nasce Federico, nel ‘21 Riccardo e nel ‘29 Maddalena. “Lo zio Federico e la zia Giulietta sono stati i miei padrini di battesimo a Bologna, il 6 giugno del 1965, dove ero nata il 24 maggio, quando lui aveva già vinto tre Oscar: ‘La strada’, ‘Le notti di Cabiria’ e ‘Otto e ½’, con lui c’era sempre la sua fata meravigliosa che era zia Giulietta, due creature bellissime, che hanno cosparso la mia culla di polvere di stelle”. Francesca ha avuto un rapporto bellissimo con la nonna Ida, che viveva al primo piano nella villa di famiglia con i suoi genitori a Rimini, un’insegnante di vita, con cui cucinavano per le bambole, curavano le piante e dipingevano, perché la nonna disegnava benissimo e aveva un culto per il giardino “è stato uno degli incontri più importanti della mia vita, dopo mia mamma”.

Da sinistra Maria Maddalena Fellini, Federico Fellini con in braccio la nipotina Francesca, Ida Barbiani (nonna di Francesca) Riccardo Fellini e la figlia Rita a Villa Fellini Fregene
Il rapporto di Francesca con lo zio Federico, invece, era quello di una nipote con suo zio, per lei non era il grande regista, che aveva vinto i premi: “E’ lo zio, e sei felice quando può stare con te e sta intorno al tavolo, a raccontare, ma poi crescendo e facendo la giornalista ho avuto il rimpianto di non avergli mai potuto fare un’intervista, perché sapevo che lui non amava parlare del suo lavoro, non amava essere intervistato, era una forma di rispetto, di non volerlo disturbare, di stargli vicino, un po’ in punta di piedi, accorgendoti che eri al cospetto di un gigante. Quando ci veniva a trovare stava in salotto e tamburellava con le dita, pensando alle musiche da proporre a Nino Rota e disegnava, mia mamma mi diceva di non fare troppo rumore perché lo zio stava creando e io che ero una bimba molto ligia, lo guardavo, per me era come un mago. Tornava nella casa di Rimini con una certa frequenza, insieme a zia Giulietta, ma era molto impegnato e la sua vita l’aveva vissuta tutta dentro il Teatro 5 di Cinecittà, dal 2014 rinominato Teatro Federico Fellini, non è andato un giorno a fare una vacanza all’estero, non amava viaggiare, nè prendere l’aereo”. Ad andare nel mondo a ritirare i premi, ci pensava la moglie Giulietta Masina, sollevandolo da queste incombenze. Era Goodwill Ambassador dell’Unicef e viaggiava per incontrare i bambini, lei e Federico erano complementari. E arriviamo alla tavola: “Un’altro dono per noi. Il nonno Urbano Fellini aveva fatto per tutta la vita il commesso di generi alimentari, girava in Italia con la sua valigia piena di prodotti incredibili, densa di sapori e profumi della nostra Emilia Romagna, il Parmigiano, il caffè, l’olio. Poi c’era la cucina della nonna, che diceva sempre: ‘A tavola ragazzi, non dovete mangiare in piedi, ci vuole rispetto per la tavola, una bella tovaglia, i fiori sopra, una bottiglia di buon olio, il pane buono e una scheggina di Parmigiano. Sulla nostra tavola quel formaggio non mancava mai e piaceva anche a zio Federico, che iniziava con quello e con un gheriglio di noce, che porta la saggezza e se lo guardi ha la forma del nostro cervello, glielo avevano insegnato i giapponesi, poi un’insalata, che aiutava a sentirsi sazi, perché lo consigliavano i nutrizionisti, in un rituale consolidato che precedeva il pranzo”.

Da sinistra Ida Barbiani (nonna materna), mamma Maria Maddalena e Francesca nel giardino di Casa Fellini
Fellini era un grande regista anche a tavola, nelle pause durante le riprese, andava al ristorante con gli attori e con i suoi amici, evitando accuratamente il ‘cestino’ che davano a Cinecittà: “Claudio Ciocca, che è morto a 89 anni, era uno dei suoi caratteristi più fedeli, ma anche proprietario dell’Osteria del Fico a Grotta Ferrata sui Castelli Romani, uno dei posti che Federico prediligeva. Gli piaceva stare a tavola, ma non potevi assolutamente decidere che cosa mangiare durante una cena al ristorante, perché diceva: ‘allora Luca prende delle tagliatelline, Francesca prende il polletto alla cacciatora, Giovanni l’arrosto… ordinava praticamente tutto il menù del ristorante e poi spiluccava nei vari piatti, per poter sentire tutti i sapori”. Giulietta era la compagna inseparabile di Federico Fellini: “Era una donna che sapeva fare la moltiplicazione dei pani. Lo zio Federico telefonava e diceva: ‘Giugliettina saremmo in dieci stasera…’ Aveva sempre il sorriso e quando cucinava ballava, era piena di vita e di gioia, mi ha insegnato tantissimo, anche a fare le valigie. Il suo trolley era sempre perfetto e lei sempre in ordine come se fosse appena andata dalla parrucchiera, anche quando usciva di casa per fare la spesa…sapeva cosa voleva e la sua carriera continuava a darle soddisfazioni, aveva fatto due sceneggiati scritti da Tullio Pinelli Eleonora (1973) e Camilla (1976) per la RAI che erano andati benissimo”. Dopo il riuscito evento al Majestic dello scorso novembre, al Circolo Ufficiali dell’Esercito, in via Marsala 12 Bologna, il 29 gennaio 2025, alle ore 18:00, si terrà una conferenza a cura di Francesca Fabbri Fellini, su Federico Fellini e Giulietta Masina, dal titolo ‘Uno Nessuno Centomila volte visionario’, con la proiezione del cortometraggio di Francesca F. Fellini, “La Fellinette” (vincitore di un Nastro d’Argento speciale 75), insieme alle musiche al sassofono e al pianoforte di Debora Vico che suonerà i pezzi più belli dei suoi film. L’evento, organizzato dall’Associazione Amici delle Muse, con la sua presidente Marinella Dogliotti, celebra i 105 anni dalla nascita di Federico Fellini, (1920-2025), un’occasione per scoprire la vita, l’arte, la lunga carriera del grande Maestro e il rapporto speciale che lo legava a Giulietta Masina. (Info e prenotazioni: amicidellemuse@gmail.com – cell. 348 7236126).
Photo credits: Francesca Fabbri Fellini, Graziano Villa, Davide Minghini