PETRA: LA NUOVA VISIONE DELLA COSTA TOSCANA

In occasione delle Anteprime 2024, Vittorio Moretti, Andrea Lonardi, Master of Wine e Consigliere Delegato e Strategic Advisor di Petra e Marco Simonit, hanno presentato il nuovo corso della cantina di Suvereto. Un progetto ambizioso che parte da una profonda valorizzazione del passato per proiettare Petra e i vigneti di Montebamboli verso il futuro della viticoltura toscana, in un territorio — la Costa Toscana — sempre più definito da una propria identità distintiva.

Andrea Lonardi, Vittorio Moretti

Fondata nel 1997 da Vittorio Moretti con l’obiettivo di realizzare una cantina ispirata al modello bordolese, Petra è oggi al centro di una rinnovata visione: guidare l’evoluzione dei vini di taglio bordolese verso un’identità di “Costa Toscana” fatta di autenticità e tipicità. Questa nuova direzione, condivisa da Vittorio Moretti, da Massimo Tuzzi CEO della Holding di famiglia, da Andrea Lonardi e da tutto il team di lavoro, parte da un principio fondamentale: “quando il luogo prende il sopravvento sul modello“. Non si tratta di abbandonare la vocazione originaria, ma di esprimerla attraverso il filtro del territorio, significa tenere conto dell’importanza del carico epigenetico, che è la memoria di questo luogo, è l’impulso silenzioso che la terra trasmette alla pianta. In passato, questi vini erano principalmente frutto del loro modello, fortemente legato al vitigno e all’impronta enologica. Oggi, grazie all’eredità invisibile dagli stessi vigneti e dei vitigni bordolesi, nascono vini che sono molto più frutto del luogo che del modello. Vini più territoriali, succosi, freschi, marini, balsamici vibranti, capaci di interpretare il blend bordolese con sensibilità mediterranea.

Andrea Lonardi

Petra è nata come un progetto ambizioso, con una cantina pensata come uno château contemporaneo” ha dichiarato Vittorio Moretti, Presidente di Terra Moretti. “Oggi, dopo oltre 25 anni di lavoro e investimenti, sono felice di vedere riconfermata la vocazione originaria di Petra, arricchita da una nuova profondità territoriale. Andrea Lonardi ha saputo leggere con intelligenza e rispetto ciò che è stato fatto: dalla zonazione iniziale studiata con Attilio Scienza, Edoardo Costantini e Lizio Bruno, al grande lavoro portato avanti in vigna con Marco Simonit. Questo patrimonio rappresenta oggi la base solida per affrontare un futuro ambizioso, che porterà Petra a posizionarsi tra le grandi cantine internazionali”.

Negli ultimi mesi, il team di Petra ha lavorato a un progetto condiviso, trasversale e strutturato, che ha coinvolto tutte le aree aziendali. Ne è nato un piano triennale/quinquennale che definisce le linee guida di un percorso orientato alla qualità, alla sostenibilità e all’identità. Tra le azioni principali: un’attenta Site Evaluation dei 100 ettari vitati, con vinificazioni e affinamenti per parcella; un’evoluzione stilistica in cantina, per valorizzare la bevibilità e aprirsi a un taglio bordolese; un focus culturale su pedologia, climatologia e architettura della pianta, per leggere il paesaggio con maggiore consapevolezza. Il primo passo è stato definire con chiarezza la spina dorsale di Petra: tre vini organizzati secondo una gerarchia ispirata alla tradizione bordolese. Hebo che rappresenta la base, l’ingresso al mondo di Petra, diretto e territoriale. Quercegobbe, il secondo vino, che incarna il perfetto equilibrio tra struttura e freschezza. Petra, il primo vino, la vetta espressiva del progetto, sintesi di visione, selezione e profondità. Questa trilogia costituisce i tre pilastri del percorso enologico della cantina, un progetto che fonda la propria identità sulla coerenza stilistica e sulla valorizzazione delle “vigne di luogo”. Petra si estende su un territorio che parte dai 30 metri sul livello del mare s.l.m. e arriva fino ai 400 m s.l.m, è qui che sorge Montebamboli, balcone sulla Costa Toscana, luogo su cui Terra Moretti ha deciso di investire. Qui, i suoli acidi, le ghiaie galestrose e arenacee, ricche di minerali, sono alla base di vini freschi, agili e multidimensionali. Un luogo che incarna l’istinto avventuriero di Vittorio Moretti, che ha creduto in questo progetto e oggi contribuisce significativamente alla lotta contro i problemi legati ai cambiamenti climatici.

Dopo il successo della prima edizione a Perelada, sarà Petra ad accogliere nel maggio 2026 la seconda edizione del Simposio sui vini del Mediterraneo, l’evento che riunisce le eccellenze vinicole delle regioni che si affacciano sul Mare Nostrum. Con l’obiettivo di promuovere la qualità dei vini mediterranei, valorizzarne l’identità e stimolare il dialogo tra tradizione e innovazione, il simposio si distingue per un programma scientifico e culturale d’altissimo livello, curato da un comitato consultivo internazionale. Il congresso ospiterà degustazioni tematiche, tavole rotonde, masterclass e momenti di confronto aperti al pubblico professionale, con una forte attenzione alla formazione, alla ricerca e alla sostenibilità. Un appuntamento che conferma il ruolo centrale di Petra nella costruzione della nuova identità mediterranea del vino.

 

 

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