FINGER’S ROMA, L’ARMONIA GIAPPONESE SPOSA L’ALLEGRIA SUDAMERICANA
A due passi dalla Piazza del Popolo, in una tranquilla via romana, sorge Finger’s Roma, un elegante ristorante dove gustare la versione più sofisticata della cucina nippo-brasiliana. Finger’s Roma fa parte del brand fondato ormai 20 anni fa dallo chef nippo-brasiliano Roberto Okabe (in società con l’allora calciatore del Milan Clarence Seedorf), la cui storia inizia con l’inaugurazione del luxury restaurant giapponese nel 2004 a Milano, cui sono seguite le aperture a Porto Cervo (2010), a Roma (2017) e altre due a Milano (2021). Oggi, nonostante il cambio della gestione affidata a Danilo Gaggioli, la sede romana mantiene la proposta culinaria nippo-brasiliana, ma punta sulla valorizzazione dell’esperienza per un pubblico che non si accontenta solo di buon cibo.
Grazie ai sessanta coperti, tra tavoli e banco sushi, a cui si aggiungono altre quaranta sedute sotto il portico, ogni sera Finger’s Roma ha spazio per accogliere più di cento ospiti, che desiderano sentirsi al centro del lifestyle capitolino visto che qui non mancano alcuni personaggi di rilievo come calciatori e altri vip. È un locale esteticamente elegante e voluttuoso nello stesso tempo. Colori sobri, poltrone e divani in velluto, musica lounge e luci soffuse: tutto per far sì che il cibo diventi il protagonista assoluto.
Infatti, l’offerta food mantiene lo stile riconoscibile di una cucina spettacolare, fastosa, colorata, fatta di incontri e contaminazioni, coerente con un concept che coniuga la leggerezza e l’armonia della tradizione giapponese con l’allegria sudamericana e il calore mediterraneo. E così, dopo il primo impatto visivo – perché l’occhio vuole la sua parte – si attivano gli altri sensi: olfatto, gusto, tatto e udito. In realtà il sushi è una delle pietanze più sensoriali: incanta la vista, il riso setoso accarezza le labbra, la consistenza di pesce avvolge il palato, la sapidità della soia provoca il naso e il crunch di una guarnizione croccante stuzzica l’orecchio.
Il menù di Finger’s ricalca quello degli omonimi locali, che puntano tutti su una cucina fusion, in cui il meglio del pesce, sia crudo che cotto, e della carne incontrano la frutta e diverse salse (yuzu, ponzu, teriyaki, soia). Il menù include più di 70 proposte, e si sviluppa attraverso una serie di piatti crudi e cotti (carpacci, tartare, tacos, ceviche, maki, nigiri, sashimi, gyoza, yasai soba, udon), alcuni fritti, qualche portata vegetariana e piatti di carne per accontentare tutti i palati. Il pesce è sempre fresco, proveniente soprattutto dal Tirreno, ma non solo: il tonno rosso e la ricciola arrivano dal Mediterraneo, il merluzzo nero viene dall’Alaska, il salmone è biologico e viene allevano in Scozia.
Tra i cavalli di battaglia di Finger’s ci sono il Black code marinato nel miso servito con salsa d’arancia, un piatto caldo la cui preparazione richiede 48 ore, i Nigiri, la Bistecca di Tomahawk da un kg con verdura mista, manioca fritto e patate al forno, la Picanha su base di riso e verdure con uovo fritto e juice di Yakiniku e le salse, tutte fatte in casa. Oltre all’offerta à la Carte è possibile scegliere tra uno dei tre menu degustazione Omakase Seasonal: “Essenza” (70 €), “Prestige” (90 €) e “Luxury Experience” (120 €), l’ultimo con un calice di Champagne incluso.
La drink list è affidata al barman filippino John Rheymar Salazar Bolus, che prepara cocktail declinati in stile nippo-brasiliano, arricchiti dagli ingredienti particolari provenienti dall’Oriente. Tra i best seller ci sono il Lychee Martini preparato miscelando Gin giapponese, succo di Lychee e liquore di sambuco, e il drink signature Ladies Choice a base di Bombay Gin, succo di mirtillo, lampone, ribes, sciroppo e lime. Come se non bastasse, da ottobre 2024, la proposta di Finger’s Roma si amplia con un calendario di eventi musicali come le esibizioni del trio acustico Alberto Laurenti & i Rumba de Mar e le serate dj set nel weekend. Senza dimenticare l’intrattenimento anche dietro il bancone, dove è possibile ammirare il bartender del locale esibirsi nelle sue performance di flair bartending, con cui sorprenderà gli ospiti con una combinazione di giocoleria e mixology acrobatica durante la preparazione dei cocktail.
fingersrestaurants.com