PARTICOLARE, IL RISTORANTE DA ‘PORTARE CON SÉ’

Spesso sono i particolari a fare la differenza. Particolare è il nome scelto da tre soci per il loro locale. Tre uomini accomunati dalla stessa passione, quella per la ristorazione: lo chef Andrea Cutillo, il maître e sommelier Luca Beretta e Mino Traversi, F&B manager.

“In ogni viaggio, in ogni persona che guardo negli occhi, nei ristoranti in cui sono stato ospite e nei loro piatti come dentro in un calice di vino, ho sempre cercato un particolare da catturare e da fare mio” racconta lo chef Andrea Cutillo “Quel particolare che ti rimane dentro e quando serve ti riporta un po’ in giro per il tuo mondo anche a occhi chiusi, un po’ come fanno i profumi… Quello che vorremmo è che ogni persona che viene al Particolare si prenda il suo…e ci porti con sé.”

Da sinistra: Luca Beretta, maître e sommelier, Andrea Cutillo, chef, e Mino Traversi, F&B manager di Particolare.

Lo chef propone una cucina creativa d’impronta mediterranea, con spunti asiatici, realizzata con materie provenienti da piccoli produttori, privilegiando soprattutto l’allevamento italiano ed etico attraverso una filiera corta e pulita, ma selezionando anche le migliori carni argentine e giapponesi.

Nel menù, sempre in continuo movimento, sono presenti piatti concreti, senza voli pindarici, ma di sostanza ed effetto. Tra gli antipasti si fanno notare il polpo in tre cotture, patate, peperone piquillo e pimenton; l’uovo 64° in crosta di panko, vellutata di patate e porri e tartufo estivo; e il tonno flambato, sesamo al wasabi, lardo di Arnad e passion fruit. Nella scelta tra i primi piatti, da provare assolutamente i ravioli di riso, wagyu e patate, salsa di soia e zucchine marinate; o le chitarrine abruzzesi, aglio e olio e peperoncino, ricci di mare, salicornia e limone. Ottimi  i risotti tra cui spiccano quello mantecato al timo, porcini e tartare di gamberi; e con rapa rossa, crema di burrata e salsa al basilico.

Uovo 64° in crosta di panko, vellutata di patate e porri e tartufo estivo.

Nei secondi troviamo proposte sia di carne che di pesce: dal black code cotto a bassa temperatura, vaniglia, limone, fave e aria di acqua di mare e pepe, al petto d’anatra grassa, coulis di lamponi, bieta spadellata e sale maldon affumicato, passando per l’hamburger di wagyu, friggitelli, cipolla caramellata e burrata.

Non si può finire un pasto senza il dolce e qui bisogna provare il Tiramisù Particolare, degno del nome che porta perché realizzato sotto forma di crema, dove i savoiardi sono proposti in versione cialda croccante. Singolare anche oyster, cioccolato bianco, panna cotta alla menta e spuma di cocco. A chi non ama i dolci invece è dedicato Dolce ma non troppo, gazpacho di pomodoro, gelato al basilico, sale e olio evo.

Tiramisù Particolare

Per l’abbinamento vino ci pensa Luca Beretta, che ha selezionato etichette dalle più grandi realtà italiane insieme a quelle di produttori di nicchia, con tante bollicine sia italiane che straniere.

Il locale si trova a Milano in Porta Romana, il design della struttura è stato curato dagli architetti Rodolfo Sormani, Alessandro Tonassi e Matteo Ranghetti che si sono ispirati all’eleganza degli anni Cinquanta e Sessanta, con citazioni ai grandi maestri dell’architettura del secolo scorso, attraverso le prospettive specchiate, le textures a rombi, gli accostamenti cromatici, le linee degli arredi e le lampade dorate.

Plus del ristorante è il giardino segreto che, aprendo le vetrate  della veranda, durante la bella stagione diventa un unico spazio, dove è possibile consumare anche un aperitivo post lavoro. Ogni settimana il sommelier Luca Beretta propone cocktail differenti, oltre alla mescita di vini appositamente selezionati.

 

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