DORIC ECO BOUTIQUE RESORT & SPA, TRA PASSATO E FUTURO
Il parco archeologico della Valle dei Templi si estende per 1300 ettari lungo le alture di Atena, di Girgenti, la Collina dei Templi e di Monteluna, tra il mare ed Agrigento (è il più grande parco archeologico d’Europa e del Mediterraneo). Cuore straordinario dei famosi templi dorici dell’antica città ellenica di Akagras, dal 1997, l’intera area del parco è inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco ed è meta di appassionati da tutto il mondo. Anche noi ci siamo incamminati, di sera, lungo il viale ben curato che, dal Tempio di Ercole, conduce al Tempio di Giunone, ammirando il meraviglioso Tempio della Concordia che, assieme al Partenone di Atene, è il meglio conservato al mondo.
Uno spettacolo sublime che incanta le migliaia di visitatori che ogni giorno visitano il sito Unesco. Non solo i templi sono un richiamo irresistibile ma, anche la macchia mediterranea fatta di mirti, carrubi, tamerici, palme nane, inframmezzati a vigneti mandorleti, uliveti, agrumeti, senza dimenticate gli alberi da frutta, fra cui spiccano gli alberi di fichi e pistacchio, oltre ai fichi d’india e ai geometrici campi di grano di specie antiche riportate a nuova vita come il tumminia. Il parco dal 2005 commercializza le sue produzioni agricole con il marchio Diodoros, grazie alla collaborazione con aziende del territorio di altissimo profilo qualitativo ed ecologico.
Un paesaggio bucolico che concilia il cuore e fa sopportare (aimè) la vista poco gradevole dei palazzoni che oscurano la bellezza del centro storico di Agrigento, ricco di suggestione e di vicoli che si perdono in piazzette nascoste dove le comari in tempi passati, commentavano tutto e tutti e, dove Luigi Pirandello, premio Nobel per la letteratura nel1934, ambientò molte delle sue novelle. “Addio, Sicilia; addio, Valsanìa; Girgenti che si vede da lontano, lassù, alta; addio, campane di San Gerlando, di cui nel silenzio della campagna m’arrivava il ronzìo; addio, alberi che conoscevo a uno a uno… Voi non vi potete immaginare, come da lontano vi s’avvistino le cose care che lasciate e vi afferrino e vi strappino l’anima!”. Dalle pagine de “I vecchi e i Giovani”, attimi cristallizzati dell’amore per questa città siciliana. Che, nel 2025 sarà la Capitale della Cultura del nostro paese.
Camminiamo senza fretta fra gli stretti vicoli per arrivare alla meravigliosa “Biblioteca Lucchesiana”, un vero e proprio scrigno di preziose pergamene del 400 e di manoscritti arabi su pelle di capra custoditi nell’armadio segreto dal cordiale e simpatico Direttore Don Angelo Chillura. In questo universo di bellezza senza tempo, spicca un altro tempio dedicato all’ospitalità, l’elegante “Doric Eco Boutique Resort & Spa”. Luogo raffinato e moderno, per rigenerare anima e corpo perdendosi tra la proverbiale ospitalità siciliana e la perfetta ecosostenibilità.
Situato a mezzacosta, in posizione panoramica, da cui si può ammirare il non lontano tempio di Giunone, il resort è composto da 25 camere e suite eleganti e raffinate, alcune delle quali con piscina privata che, fanno da contorno all’incantevole piscina a sfioro, alla Spa e l’elegante terrazza-ristorante Ambrosia, cuore pulsante del resort. L’ecosostenibilità è fondamentale nella filosofia della struttura, con impianti fotovoltaici e solari e batterie ad accumulo, che garantiscono al momento l’80% del fabbisogno energetico, che salirà, entro il 2026, al 100%. Inoltre, il Doric, dispone di un eccellente sistema di fitodepurazione naturale delle acque reflue in grado di garantire l’autosufficienza nell’irrigazione dei giardini e delle coltivazioni, riducendo notevolmente lo spreco d’acqua.
Il recupero e la valorizzazione agricola di prodotti del territorio è un altro aspetto importante della filosofia Doric. Olio extravergine di oliva, pistacchi e verdure vengono coltivati nei terreni di proprietà del resort ed utilizzati in cucina assieme ad altri prodotti a chilometro zero di allevatori e coltivatori locali selezionati, per garantire un’alimentazione sana e dal tratto caratteristico di questa terra. Inoltre, in collaborazione con l’Università di Palermo, è stato recuperato e riportato a nuova vita, un antico vitigno autoctono siciliano di Inzolia a bacca nera, la cui produzione era stata abbandonata da decenni.
Nel passato questa vite mescolata con altre viti, in modo particolare con il Perricone, regolava il ph del mosto e ne agevolava il processo di fermentazione. Nel 2025, finalmente, il Doric sarà l’unica etichetta al mondo di vino rosso Inzolia. Fra l’altro, anche gli ospiti possono essere partecipi di questo meraviglioso recupero, aderendo al progetto: “adotta una vite, assapora la storia”, in cambio la soddisfazione di esser parte attiva del patrimonio enologico siciliano e di poter assaggiare il vino prodotto. Se il design creato dal Patron-architetto Vincenzo Agrò è un tratto distintivo del Doric, ancora di più lo è la cucina gourmet proposta nel ristorante Ambrosia, che unisce i migliori prodotti gastronomici ed enologici locali, coltivati all’interno della farm e da produttori locali dal tratto decisamente green, in un rapporto completo con la storia, la natura e l’armonia dei sensi, non per altro il motto del ristorante è: “Teti unse l’infante Achille nell’ambrosia e lo immerse nel fuoco per renderlo immortale”.
Il Patron Vincenzo crede fortemente nella tutela, nella promozione del territorio e nella crescita delle realtà locali, non solo nella vendita di prodotti a chilometro zero ma, anche attraverso progetti per i più bisognosi. Infatti, una parte del ricavato, viene devoluto alla Cultural Farm Park di Favara, che si occupa di progetti sociali, come l’aiuto concreto a donne immigrate provenienti dal continente africano. Un soggiorno al Doric in fondo significa: sostegno alla Comunità Locale, promozione dei prodotti locali, autenticità siciliana ed eccellenza nell’architettura e nel design.
doric.it
visitsicily.info
livingagrigento.it
diodoros.com
Photo credits: Mauro Parmesani, Martina Parmesani