BOLZANO 2019: 170 ECCELLENZE IN MOSTRA

Si è tenuta dal 28 al 31 marzo 2019 la 96esima edizione della Mostra Vini di Bolzano, la più antica e longeva manifestazione enologica dell’Alto Adige che, nonostante i suoi quasi 100 anni, è ancora molto amata e particolarmente sentita dagli appassionati e professionisti di settore della provincia bolzanina e non solo. E anche quest’anno, come da tradizione, la Mostra Vini di Bolzano è stata ospitata all’interno delle suggestive mura di Castel Mareccio, incantevole maniero di aspetto rinascimentale, ma la cui costruzione iniziò nel Medioevo, che sorge a ridosso del centro storico di Bolzano.

Banchi di assaggio all’interno di una delle sale di Castel Mareccio

Il castello, incastonato in uno scenario alpino che toglie letteralmente il fiato e circondato da terreni dove presto verranno impiantati nuovi vigneti di uve autoctone, ha ospitato in occasione della Mostra Vini di Bolzano ben 40 tra le più note cantine dell’Alto Adige che hanno presentato e offerto in degustazione circa 170 vini di eccellenza al folto pubblico di visitatori presente.

Tra i momenti più interessanti della manifestazione enologica altoatesina, ci sono stati, senza dubbio, i numerosi seminari dedicati al vino, condotti da sommelier, giornalisti e altri professionisti del settore che hanno saputo raccontare con passione il territorio, i suoi produttori e i loro vini pregiati anche in abbinamento a prodotti e ricette tipici dell’Alto Adige.

Degustazione orizzontale di Gewürztraminer

Occasione interessante per approfondire la conoscenza sul vino bianco simbolo dell’Alto Adige è stata la degustazione orizzontale di Gewürztraminer con Othmar Kiem, esperto di vini e giornalista della rivista Falstaff. Il traminer aromatico o Gewürztraminer – da Gewürz, che in tedesco significa spezie, e traminer, ovvero Termeno, comune in provincia di Bolzano dove si presume sia nato – è un vitigno a bacca rosa dalle cui uve è prodotto un vino di colore giallo paglierino intenso con riflessi dorati e un inconfondibile bouquet aromatico composto da note fruttate di agrumi, albicocca, litchi e mango, sentori floreali di rosa e gelsomino e spezie; in bocca si percepisce una buona alcolicità ed è piacevolmente aromatico. Tra gli assaggi merita una menzione il Gewürztraminer Kleinstein 2018 prodotto dalla Cantina Bolzano: si tratta di un vino di grande struttura e complessità, con un bel bouquet di note floreali e fruttate, ma anche speziate e lievemente affumicate. In bocca è piacevole con un retrogusto persistente agrumato di cedro. Si abbina alla perfezione con piatti speziati della cucina orientale, ma anche con formaggi semi stagionati e con lo speck, due prodotti di eccellenza del territorio altoatesino. Degno di nota anche il Gewürztraminer 2017 dell’azienda vinicola Messnerhof: ciò che colpisce in questo vino è la sua intensa aromaticità con note marcate di miele che quasi traggono in inganno facendoci pensare a una vendemmia tardiva. In bocca emerge tutta la sua struttura: il gusto è pieno, robusto, piacevolmente speziato e molto persistente. Infine come non citare il Brenntal Gewürztraminer Riserva 2016 della Cantina Cortaccia, vino pluripremiato e già dal naso si capisce il perché: il suo bouquet è caratterizzato da note floreali, di frutta esotica e candita, note calde speziate. E al palato non tradisce le nostre aspettative: è un vino complesso, dotato di una bella struttura, con una piacevole acidità e sapidità e particolarmente adatto all’invecchiamento.

Degustazione di Santa Maddalena

Altro simbolo dell’enologia altoatesina è il Santa Maddalena DOC, vino rosso di carattere, elegante e armonico, un tempo bistrattato perché considerato di qualità inferiore rispetto ad altri rossi del territorio più rinomati, e oggi letteralmente rinato grazie al duro impegno delle aziende vitivinicole della provincia di Bolzano. Il Santa Maddalena prende il nome dall’omonima collina morenica a nord del capoluogo altoatesino in cui è prodotto, che corrisponde alla zona classica dove, peraltro, si trovano i vigneti più antichi di tutto l’Alto Adige. Secondo disciplinare può essere prodotto unicamente da uve Schiava e fino a un 15% di altre uve rosse di qualità come per esempio il Lagrein.

Il Sommelier Leo Larcher durante la degustazione al termine del Bacchus Urbanus

E in occasione della Mostra Vini di Bolzano non poteva certo mancare un momento per approfondire e celebrare il Santa Maddalena come la degustazione orizzontale guidata dal giornalista Slow Wine Fabio Giavedoni e il sommelier e brand ambassador Leo Larcher che hanno guidato professionisti e appassionati in un viaggio sensoriale tra diverse espressioni del territorio e degli stili improntati dalle varie cantine. Tra i vini in assaggio, ricordiamo l’annata 2018 del Santa Maddalena Classico di Pfannenstielhof, piccola azienda che coltiva i vigneti di Santa Maddalena nell’omonima area classica, su terreni composti principalmente da detriti morenici di porfido e dolomia, ben aerati e in grado di accumulare il calore. Il loro Santa Maddalena Classico è fresco e fruttato al naso, mentre in bocca si rivela leggero ma al contempo complesso con un piacevole retrogusto di ciliegia e una chiusura lievemente balsamica. E ancora il Santa Maddalena DOC Vigna Rondell 2017 della cantina Glögglhof della famiglia Gojer, azienda storica nel cuore della tradizionale regione vinicola di St. Magdalener che ha scelto di lavorare nel rispetto della natura e delle differenze di annata cercando di mantenere immutate tipologia e carattere dei vitigni. Si tratta di un vino ricco, succoso, ma allo stesso tempo elegante ed equilibrato nonostante l’annata particolarmente calda. Un Santa Maddalena DOC classico e rigoroso. Infine l’Antheos St. Magdalener Classico 2017 della Tenuta Ansitz Waldgries che si distingue per un carattere più morbido e avvolgente, elegante al naso e corposo con tannini morbidi in bocca e un finale piacevolmente fruttato. In questo vino si fondono otto storiche varietà di Schiava che Christian Plattner, proprietario di questa azienda rappresentativa della zona classica del Santa Maddalena, ha scelto di rimpiantare qualche anno fa per portare avanti un pezzo di storia della sua famiglia. Queste varietà infatti risalirebbero ai tempi del suo bisnonno.

Ma il vino non è stato il solo protagonista della Mostra, infatti durante le quattro giornate ci sono stati anche laboratori dedicati al gusto e all’abbinamento cibo-vino, come per esempio la degustazione guidata di vino e salumi sudtirolesi con la sommelier di carni e salumi Silvia Brunner Ebner e la presidente Associazione Sommelier Christine Mayr e la degustazione di vini dolci e dolci tipici sudtirolesi.

Showcooking a cura di Stefano Cavada

Divertente occasione di approfondimento della cucina tradizionale sono stati anche gli show cooking condotti dallo chef Manuel Ebner del ristorante Rungghof di Cornaiano, quello tenuto dall’associazione “Locande sudtirolesi” e infine quello da presentato Stefano Cavada, cuoco per passione e noto foodblogger altoatesino che ha svelato la ricetta perfetta per preparare i canederli di ricotta con crema di patate, funghi porcini e speck croccante.

Inoltre, nei quattro giorni della manifestazione, i ristoranti partner hanno proposto piatti speciali e iniziative dedicati ai vini dell’Alto Adige e molti negozi del centro storico di Bolzano hanno allestito, sempre a tema vino, le loro vetrine per celebrare degnamente il Fuori Mostra.

Dettaglio di Castel Mareccio

Tra gli altri eventi organizzati in esterna in occasione della Mostra Vini di Bolzano c’è stata anche la singolare passeggiata Bacchus Urbanus in compagnia di una guida esperta della città – Serena Motta – e del preparatissimo e coinvolgente sommelier Leo Larcher che hanno accompagnato un folto gruppo di turisti e appassionati alla scoperta dei luoghi simbolo di Bolzano, rilevanti anche dal punto di vista della lunga tradizione vitivinicola della città.

Una delle insegne storiche della Via dei Bottai a Bolzano

Tappe principali sono il Duomo di Bolzano, gioiello di arte romanica e gotica che svetta nel lato sud-ovest di Piazza Walther con il suo sontuoso campanile filigranato di 65 metri e la sua porticina del vino con statue e decorazioni a traforo presso la quale era consentita la vendita del vino e ancora la storica via dei Bottai con le sue belle insegne in ferro battuto e le numerose locande dalle facciate splendidamente decorate che ci ricordano come viticoltura e commercio del vino rappresentassero nel Medio Evo la principale fonte di reddito per la città.

La Mostra Vini di Bolzano è da sempre occasione unica per scoprire i migliori vini altoatesini in un contesto d’eccezione ricco di storia e bellezza come Castel Mareccio, per assaporare i migliori prodotti enogastronomici del territorio e per godersi al meglio una città viva e accogliente come Bolzano.

 

 

bolzano-bozen.it

vinialtoadige.com

 

Cover: Vista su Castel Mareccio – Mostra Vini di Bolzano