CANTINE GARRONE, IL PRÜNENT E LE VALLI OSSOLANE
Marco e Matteo Garrone hanno un progetto enologico che va al di là del vino. O meglio, il vino è il punto di partenza che si modula sulle esigenze del loro territorio: la tutela, il recupero di vigne ultracentenarie e piccoli appezzamenti, la Toppia il sistema di allevamento a pergola tipico delle valli ossolane, alquanto impegnativo nella sua gestione (almeno il triplo delle ore per ettaro). Ci troviamo nella zona più a nord dell’Alto Piemonte, quella che confina con il Canton Ticino e il Vallese Svizzero, esattamente a Oira di Crevoladossola nella Valle Ossola, una zona di montagna creatasi dalla combinazione tra il ritiro di un grande ghiacciaio e il lungo lavoro di escavazione compiuto dai fiumi.

I fratelli Garrone
L’attività della famiglia Garrone risale al 1920 quando il nonno, già commerciante di vino nel Monferrato, si trasferì a Oira per dare vita al ramo ossolano della famiglia Garrone. Tre ettari in gestione diretta, undici dei conferitori sotto la consulenza agronomica aziendale – sono almeno 50 le micro realtà che non hanno capacità produttiva e tanto meno di iscrivere il vigneto alla denominazione – vigne ultracentenarie con punte che superano i 200 anni, a piede franco e inserite all’interno di vigneti che hanno età media di 60 anni; una parcellizzazione che non ha eguali.
In qualità di custodi dei segreti della produzione vitivinicola Ossolana, Cantine Garrone, in collaborazione con l’Università di Torino, ha partecipato al progetto di recupero del materiale genetico del Prünent selezionando tre cloni di “Nebbiolo Ossolano” oggi riprodotti in vivaio. Una tipologia dalla vigoria importante, dal grappolo più grande e un’incredibile capacità di maturazione in condizioni climatiche particolarmente rigide.
La viticoltura, documentata sin dal 1309, contava allora molti più ettari dedicati: ben 759 campi con viti. Cantine Garrone è stata la prima azienda, e per lungo tempo la sola, a investire nella valorizzazione della viticoltura del territorio che vuole essere riconosciuta per il valore connesso del terroir, complessa, eroica e dispendiosa, per l’essere vino montano. “La nostra idea di produzione” dicono Marco e Matteo Garrone “interpreta la storia del territorio. Da quattro generazioni lavoriamo queste vigne e raccogliamo l’eredità di oltre trecento anni di storia che ogni singola famiglia ha nel suo patrimonio. Ogni piccola parcella, infatti, si tramanda di padre in figlio come se fosse un continuum. Noi ci sentiamo orgogliosi di esserne gli interpreti”.
DEGUSTAZIONE
Munaloss
Vino rosso
Salvaguardia del territorio, il vino può essere anche questo: la cura del luogo, la tutela del patrimonio alpino. Munaloss, blend di Prünent 60% e Croatina 40%, rappresenta esattamente la geografia ossolana in sole 25mila bottiglie. Prodotto da uve coltivate dai viticoltori dell’Associazione Agricoli Ossolani che dal 1994 svolgono un’opera di recupero dei vigneti montani, è un sorso snello, poco insidioso, di lunga bevibilità, dai profumi eleganti, tangibile riscontro dell’adattamento al clima delle valli del Toce. Il cromatismo rosso rubino esalta la Croatina che lo accompagna nella sua travolgente personalità.
Ca’ d’Matè 2019
Valli ossolane rosso
Un vino buono, anch’esso in piena coincidenza con luogo d’origine, alchimia di vallate alpine assolate. Offre una beva appassionata, si muove dal fiore al frutto fino a incontrare una leggera speziatura. Intrigante la bocca che si assesta su una centralità palatale nella perfetta dimensione sapido minerale. Evviva il terroir.
Prünent 2019
Valli Ossolane Nebbiolo Superiore
Prünent, il Nebbiolo emozionale eco di luoghi ospitali per vigne centenarie. Forme del suolo e sottosuolo, cime e altezze non eterogenee, il contesto che si impone nel calice raccontando la diversità di un Alto Piemonte che si spinge verso nord, verso uve temprate dal freddo, verso una filosofia di produzione tramandatasi nel tempo. Evidentemente complesso, esibisce un naso ampio di sottobosco, di viola e potpourri, arancia rossa, spezie e sale. Profilo da maratoneta, muscoli e persistenza.