IL GUSTO DEL LUOGO NEL VERMENTINO DI ANTONELLA CORDA

Soffia placidamente il maestrale sui rilievi dai contorni sinuosi di Serdiana, comune del Campidese a quindici chilometri da Cagliari. Accarezza i filari di Vermentino, con leggerezza s’insinua in questa terra libera, amata, coccolata da Antonella Corda, produttrice sarda di talento e di passione.

L’esperienza della vigna la respira sin da bambina. Gioca in campagna, si appassiona alla terra, sceglie sulle orme del nonno paterno, di accogliere ogni respiro di madre natura, decidendo, infine, nel 2010 di dar vita, in uno dei luoghi culto della viticoltura, al suo modello di azienda. Sedici ettari e una grande propensione per il Vermentino, vitigno versatile, giocoso, mai uguale a sé stesso, nel quale perdersi ad ogni vendemmia, sempre alla ricerca delle sue mille identità espressive. Gli studi in Enologia e un Master in Viticultura a San Michele all’Adige, insieme alla preziosa collaborazione con Luca D’Attoma, enologo di successo con un know-how di competenze, sensibilità e creatività, le permettono di crescere, sperimentare, interpretare. Come in un atelier d’alta moda, prendono vita etichette dalle espressioni uniche, vivide, appassionate. Il Vermentino che trova nei suoli profondi di Serdiana terreni freschi, particolarmente calcarei, si esprime con vigore, forza ed energia sposando la semplicità ora dell’acciaio, ora dell’anfora. Unico nei suoi aromi varietali, non tradisce la fedeltà ad un terroir che non aspetta né l’uomo, né le sue leggi.

Vignaiola in conversione bio, sostituisce con un ulteriore grande sforzo lavorativo le azioni di lotta integrata con le azioni di lotta biologica. La volontà è quella di restituire ai vigneti Mitza Manna, 6 ettari a circa 200 metri sul livello del mare – il prediletto di nonno Antonio Argiolas – e Mitza S’ollastu, situato al confine con il comune di Ussana, che comprende anche le bacche rosse di Cannonau, l’integrità di questo piccolo paradiso terrestre. Maggiore sostenibilità del territorio per una maggiore autenticità del frutto, l’annata che diventa protagonista del sorso, definendo la stoffa, l’attacco, la forza gustativa. Ambasciatrice del gusto del luogo: così la definirebbe Jacky Rigaux, una giovane protagonista della nuova era del Vermentino sardo.

 

 

Degustazione

 

Vermentino di Sardegna Doc 2019

94/100

La melodia della terra si riconosce nell’intensità olfattiva di questo splendido sorso di Vermentino. L’aroma di frutta tropicale educa il naso alla bellezza, mentre sfumature di agrumi, accenni di crostata alla crema di limone e nuance salmastre, offrono nuove sinergie odorose. Palato ampio, armonico, polposo, equilibrato, sostanza sottile ed elegante, pulizia e persistenza. Vino del benessere.

 

 

Vermentino di Sardegna Doc 2018

94/100

Un aroma più carnoso rispetto alla vendemmia 2019 concede una ruota di profumi ampia e complessa. Marino, balsamico, riporta alla mente i luoghi di una Sardegna selvaggia tra profumi di anice stellato e nuvole di macchia mediterranea. La bocca è travolta da una grande freschezza cesellata nel gusto marino, calcareo, gessoso di un corpo ricco ed evidente. Dispiega un finale di note fragranti di mallo di noce e mandorle amare, sottolineando la stoffa di un sorso di sole e di mare.

 

 

Vermentino di Sardegna Doc 2017

95/10

Inarginabile l’aroma floreale, fresco e minerale di una vendemmia che è riuscita ad esprimere finezza e struttura. Il frutto si mantiene croccante, definito in una grandissima eleganza di un palato pieno ed avvolgente. Fluiscono in bocca i contrasti di sapidità e dolcezza, mentre risalgono come il mare in burrasca i profumi marini e salmastri. Il più elegante tra tutti, capace di evocare e descrivere una sensibilità esclusivamente femminile.

 

 

Vermentino di Sardegna Doc 2016

94/100

L’inizio del percorso produttivo è segnato da questa gentile espressione di Vermentino che sfiora il naso con una lieve evoluzione, mantenendo tuttavia inalterata la delicata florealità e le calde nuance di spezie dolci. Il profumo, con il suo carico odoroso vivido e seducente, preannuncia un palato ampio, morbido, levigato che si compie in una persistenza gustativa costruita sulla gessosità del suolo e su una decisa mineralità.

 

 

Ziru Isola di Nuraghi IGT 2018

94/100

Una cuvée di grandi autoctoni sardi in una nuova espressione gustativa che trova un sapore specifico nella Sardegna più fedele al suo luogo di coltivazione. Si dona con armonia e con saggia coerenza in una piena maturità del frutto che abbraccia la frutta tropicale, la sferzante acidità dell’agrume rosso. Una ventata salmastra domina il sorso intenso, materico e affascinante, che nella sua decisa persistenza si assurge a potenza, fascino, poesia.

 

 

 

antonellacorda.it