BROADWINE. VINO, CUCINA E MISCELAZIONE

A Milano, a pochi passi dal cuore di Corso Buenos Aires, nelle vie animate di un quartiere che mantiene la propria identità cittadina, tra botteghe, fornai, e la bellezza di portoni di palazzi liberty e case nobiliari, BrodWine, osteria contemporanea, l’osteria evoluta ma che rimane il luogo in cui “si va a bere ed eventualmente a mangiare qualcosa”, accoglie in un contesto di sofisticata armonia tra suggestioni newyorkesi e quelle più intime e care della vecchia Milano da bere.

Desiree Brunet e Luca Marcellin

Broadwine nasce da un’idea di Luca Marcellin e Desiree Brunet, già proprietari del Gruppo Drinc, drinc e drinc different, noti cocktail bar di Milano a pochi metri dalla nuova apertura. La volontà è quella di nuovi livelli di interazione dove vino, miscelati e cucina moderna si intrecciano per divenire punto di riferimento per un pubblico alla ricerca di un gusto contemporaneo e che contestualmente guarda al cibo di una volta, ai sapori veri, messi da parte per un mood sempre più internazionale.

Abbiamo cercato di fare un locale che come tutti gli altri nostri progetti avesse un’anima elegante e raffinata” racconta Luca Marcellin, “ecco perché ‘osteria’ contemporanea: la parte osteria è il modo in cui approcciamo il servizio, un po’ più easy per accogliere un menù che sia il giusto mix di piatti pop e tradizionali. Non volevamo, infatti, essere né un vero e proprio ristorante, né un classico wine-bar con le mensole in legno e i taglieri di salumi e formaggi. Volevamo fare qualcosa che a Milano non ci fosse, un palco di convivialità che unisse vino, cibo e miscelazione”.

Mauro Molon

La proposta di Broadwine si sviluppa dall’aperitivo fino all’after-dinner senza dimenticare la cena. In cucina, il cuoco Mauro Molon, classe 1984, vanta esperienze significative nel settore del banqueting dove ha costruito il suo bagaglio di competenze e conoscenze successivamente traslate a Padova e Milano. Sono arrivate dopo le contaminazioni e i profumi della Bolivia, dove ha trascorso due anni, e la Spagna, dove ha vissuto i successivi dodici mesi prima del ritorno a Milano, proprio alla guida di Broadwine. Un locale cosmopolita che rifugge le barriere: esce di scena il tradizionale bancone tipico dei bar e locali, per una convivialità che accoglie la condivisione e la multidisciplinarietà dell’offerta gastronomica con una cucina di gusto, curata in ogni dettaglio tra cotture che valorizzano pienamente gli ingredienti tramite lavorazioni specifiche che vanno dalle marinature, le cotture a bassa temperatura, le affumicature e le influenze di tecniche molecolari, che si compongono al palato in un’alchimia di sapori ed equilibrio.

Si riaffacciano i sapori di una volta, quelli un po’ dimenticati della cucina milanese. Le Polpette di manzo al sugo di pomodoro e origano sono un’estasi di piacere che ti riporta con il gusto e la fantasia alla cucina popolare, proprio come il Coniglio porchettato avvolto nella pancetta di maiale, con erbe di montagna, salsa verde e spinacino. Intriganti e delicatissimi anche i Tagliolini all’uovo al ragù di agnello e pistacchio. Non manca, per chi ha meno voglia di sperimentare, un classico come la Guancia di vitello al vino rosso con purea di patate. Un po’ fusione con il giusto tocco esotico, il Sashimi di Ombrina, zucca al pepe, latte di mandorle, olio di aneto. Una cucina internazionale, popolare e moderna allo stesso tempo, che strizza l’occhio a piatti tradizionali contaminati da una giusta dose di creatività. “La mia cucina è amore, emozione e ricerca di ricordi felici” racconta Mauro Molon, che porta in tavola pensiero, grazia e ricercatezza. Bello il menù 10 portate realizzabili anche in mezza porzione più due special stagionali che cambiano in base alla stagionalità degli ingredienti. Al menù classico si affianca un menù degustazione creato dallo chef. Solo su prenotazione, anche Bourguignonne, Chinoise e Plateaux di crudi.

L’ambiente di design vede spazi ampi che permettono la giusta privacy ma che non penalizzano la socialità. Entra in scena il tavolo monolitico di design, chiamato Il Palco ispirato alla centralità dell’albero della vita che diventa uno spazio salottiero all’insegna della “dolce vita milanese”, tra boiserie pregiate e marmi lucidi a richiamare gli anni ’60, ’70, ’80, mai eccessivi, e fortemente coinvolgente. “Broadwine perché vogliamo essere una vineria; broad, ampio, largo, perché vogliamo essere l’insieme di tante cose, un posto scenografico dove si crei vera e propria magia”. Tutto è pensato nei minimi dettagli, dai colori fino al sound, studiato ad hoc da un sound designer.

La Milano da bere è anche nella selezione di cocktail, i grandi classici e non solo, che sposano alla perfezione qualsiasi pietanza. Interessante anche la wine list, sempre in divenire, che conta circa 100 etichette di vini italiani ed esteri, e una selezione al calice che vede un’offerta mensile dedicata. “È ancora una carta vini di partenza” continua Luca Marcellin, sulla quale stiamo lavorando perché sia sempre meno commerciale e molto più attenta ai territori del vino. Una regione italiana e una dal mondo collegate tra loro da arte, eventi, enogastronomia, in un match che alla gente sta piacendo molto. Niente di troppo complicato, pochi tecnicisti e prezzi medi”.

Non può mancare lo Champagne in locale che pulsa di energia e che nel periodo estivo si apre su un favoloso dehor brandizzato RSRV Champagne Garden: “abbiamo avviato una bella collaborazione con RSRV Champagne, riproducendo il banco esterno nel Garden a loro dedicato. Un luogo per degustare le cuvée RSRV di Mumm in uno spazio accogliente e raffinato che fa dimenticare di essere a Milano”.

 

 

broadwine.it