SFORZA E TAGLIENTI, CHE “BUONISSIMA” REUNION A TORINO

Ne contiamo molti di eventi nel mondo della ristorazione. E si concentrano tutti nell’autunno. Non se ne spiega troppo il motivo, l’anno solare è fatto di dodici mesi. Ad ogni modo se il giro di boa è la rossa beh, anche lei ha iniziato a spalmare le sue comunicazioni e a destagionalizzare le notizie. Ad ogni modo, Buonissima a Torino è un format che ha raggiunto la sua dimensione per pubblico e concept, atteso anche dagli chef, che hanno modo di incontrarsi in serate “sperimentative” e di confronto, che parimenti sarebbe difficile organizzare. Quindi un plauso per creare questa opportunità, per loro prima e per i fruitori poi, che beneficiamo di serate uniche, irripetibili.

La prima capitale in autunno è un susseguirsi di eventi, come gli ATP, le impareggiabili mostre in scena alla Reggia di Venaria – in questo periodo è tempo dei paesaggi di Turner e della raccolta inedita dei pranzi dei “Sovrani a tavola”, così ribattezzata – che la città riesce ad accoglierli con gioia e capacità. Possiamo dirlo senza troppi giri di parole. Ed è necessaria questa boccata d’ossigeno dopo i mesi estivi, decisamente più scarichi per la ristorazione torinese.

Cappuccino di funghi di Luigi Taglienti

Ma il tempo vola e resta la passione e la curiosità nello scoprire il livello degli chef soprattutto se in comparata con altri, come nel caso di Stefano Sforza e quello che fu un suo master dal 2012 al 2014 a Milano, Luigi Taglienti. Una reunion riuscita ed emozionante. Per tutti.

Luigi è uno dei più importanti chef per cui ho avuto l’occasione di lavorare. Nella mia cucina la sua firma si vede tutt’ora” ha dichiarato lo chef Stefano Sforza “perché è grazie a lui che ho imparato ad apprezzare quanto lavoro possa essere fatto intorno all’acidità nei piatti. Mi ha fatto piacere incontrarlo nuovamente e credo che la cena del 26 ottobre sia stata l’occasione migliore per farlo. È stato un onore accoglierlo nella mia cucina” conclude Sforza. Di contro, Taglienti, che ora officia nel suo IO a Piacenza, ha detto: “Ritorno sempre con grande emozione in Piemonte, una terra che mi ha ospitato e dato un discreto successo. Sono felice di aver condiviso questa serata con un giovane cuoco che ha lavorato per me in passato, trovando nella sua cucina un pizzico del mio insegnamento”.

Trota, enoki, porro di Stefano Sforza

Dal menù della serata ecco l’Uovo con ananas cotto nel bbq, tuorlo montato, spuma di broccoli e la Trota, enoki, porro di Sforza e il Cappuccino di funghi e il Coniglio in salmì, composto da coniglio grigio di Carmagnola farcito di lepre à la Royale, salsa di lepre e il suo sangue, salsa di coniglio come in salmì proposti da Taglienti. Il tutto accompagnato dalla sensibilità del sommelier Carlo Salino e la sua attenzione sempre rivolta alle esigenze dei suoi ospiti.

 

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