LA “VÒCE” DI AIMO E NADIA APRE A MILANO

Già il nome e il logo Vòce (ideato da Gavino Sanna) evoca tantissime suggestioni. Intanto il nuovo “Luogo”, curato da Aimo e Nadia è a 20 metri dalla Scala di Milano presso le Gallerie d’Italia, e nel suo concept non c’è una sola “nota stonata”. Anzi, come in una sinfonia che coinvolge tutti e cinque i sensi, il nuovo Ristorante, Caffetteria e Libreria s’inaugura proprio nel segno del “Romanticismo“, in coincidenza con l’allestimento della mostra in corso queste settimane in piazza della Scala e a pochi giorni dall’apertura della stagione operistica.

Lo studio aMDL diretto dall’architetto Michele De Lucchi ha compiuto un lavoro eccellente, ha creato uno spazio elegante e insieme funzionale, in modo da far convivere e dialogare quattro diverse realtà: il ristorante gourmet, la caffetteria e tavola fredda, la libreria e le annesse sale espositive delle raccolte d’arte delle banche del gruppo Intesa Sanpaolo, forti di una collezione di ben 30 mila opere di tutte le epoche.

Fabio Pisani, Stefania Moroni e Alessandro Negrini

Ma anche il menù del ristorante dialogherà con la galleria d’arte“, assicurano Stefania Moroni, Alessandro Negrini e Fabio Pisani. “Vòce è come una soglia che si apre alla città, un luogo che connette culturalmente la cucina italiana, vini inclusi, all’arte e al mondo, rappresentato dai tanti turisti che approdano a Milano”.

Gli Chef Alessandro e Fabio ci tengono inoltre a sottolineare che troveremo piatti semplici e piatti complessi, ma solo nella preparazione in cucina accanto alla quasi dimenticata tavola fredda milanese. “Io ho nostalgia dell’uovo alla coque con il pane in cassetta“, ci dice Negrini.

Le proposte del ristorante sono tutti studiate ad hoc, in carta non troveremo nessuna replica del menù del Luogo di Aimo e Nadia, anche se la gran parte dei fornitori delle materie prime sono gli stessi. E medesima è l’ambizione di dare lustro alla tradizione culinaria italiana e ai suoi prodotti. Ecco allora che in carta, nel menù “Romanticismo“, ci sono la Pappa al pomodoro con burrata di bufala campana al basilico e la Guancia di vitello piemontese, zucca, castagne. Dalla carta un gustoso Risotto (Gran Riserva Carnaroli), barbabietola, burrata, limone di Amalfi e i Gamberi rossi del Mar Mediterraneo, crema di fagioli del Vulture e polvere di alloro.

Qualche anno fa, intervistando Aimo Moroni, chiedemmo perché aprì il suo “luogo” in una posizione periferica della Milano d’allora. Ci rispose che, a quei tempi, non poteva permettersi di aprire in centro. Oggi quello spirito che appartiene ad uno dei Maestri della Cucina Italiana ha conquistato il cuore di Milano.

 

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Photo credits Paolo Terzi