CANTINA PITARS, VIAGGIO CONTROVENTO

Cuntrevìnt, bottiglia 299 su 700, è opera d’arte dentro e fuori il suo guscio. Un Sauvignon che esalta la grande vocazione e la materia del territorio friulano, luogo ameno su terre scabre, celebrato in un’etichetta d’incredibile bellezza che, una volta sfogliato il primo strato, omaggia il Tagliamento. L’ultimo grande fiume selvaggio d’Europa scorre liberamente conservando il corso originario a canali intrecciati, contenitore culturale simbolo di resilienza e di grande equilibrio per l’uomo e per i vigneti che sorgono sul ciglio dei suoi argini. Candidato a divenire “Riserva della biosfera” dell’UNESCO e protetto con forza dalla cementificazione e dall’inquinamento, è l’ossatura di un lavoro identitario che la Cantina Pitars, famiglia Pittaro, sta portando avanti nella valle omonima. Originaria delle Grave del Friuli ha scelto l’unicità in un viaggio controvento che rappresenta il lavoro e allo stesso tempo un pensiero e un sentimento. Cuntrevìnt, Séris e Braida Santa Cecilia nascono su queste sponde, quell’idea di Sauvignon secondo natura in un abbraccio territoriale che si concentra in una selezione esclusiva. Un focus sui grandi bianchi e su quel varietale così profumato, intenso, di spiccata personalità capace di esprimersi a livelli altissimi.

“Il Sauvignon è un vitigno che interpreta al meglio le potenzialità dei nostri suoli, magri e ricchi di sassi. Proprio i sassi contribuiscono ad accumulare il calore e a drenare il terreno” afferma Stefano Pittaro, enologo “I nostri terreni più magri, con forte presenza di sabbie e quindi più asciutti, godono così del beneficio di una forte escursione termica e contribuiscono a una maggiore intensità aromatica e alla freschezza dei vini. Caratteristiche importanti per ottenere grandi bianchi; basti pensare a zone del mondo, come ad esempio la regione del Marlborough in Nuova Zelanda, in cui terreni di questo tipo permettono di valorizzare al massimo le varietà bianche”.

Le vigne, 165 ettari coltivati e rese molto basse, sono allevate secondo principi di rispetto e cura dell’ecosistema: “Le vigne beneficiano sia dell’aria fresca proveniente dalle montagne, che dello scirocco ricco di sali proveniente dal mare. Allo stesso modo, il terreno e l’acqua di cui le vigne si nutrono sono arricchiti dai costanti apporti del Tagliamento: respirano e si nutrono dell’ambiente naturale creato dal fiume, che fortunatamente ha conservato fino ad oggi un elevato grado di naturalità”.

La cantina condotta dai figli Bruno, Mauro e Paolo Pittaro e dai nipoti Nicola, Stefano, Alessandro, Jessica e Judy è un’impresa di famiglia non sempre facile nella sua conduzione ma fortemente unita in quei valori che hanno radici contadine. Un attaccamento che quotidianamente si risolve nella cultura del fare bene. Diversità, integrazione, sogni e relazioni umane: eccellenze e annate inconfondibili tra ciottoli, ghiaia e sabbia. Il Tagliamento sinuoso e sostenibile è l’identità di Pitars, un ambiente naturale intorno al quale svolgere la sostenibilità a 360 gradi, un impegno e un dovere, in particolare verso i vigneti della tenuta San Martino situati nell’ambiente protetto del Parco Fluviale. Un ecosistema complesso quanto fragile che la famiglia Pittaro tutela attraverso scelte produttive favorevoli nel ridurre al minimo l’impatto ambientale, tanto in vigneto quanto in cantina. Strumenti “intelligenti” e tecnologie 4.0, monitorano le emissioni di CO2 ed erogano solo il necessario per i trattamenti.

La vite è una pianta intelligente, che riesce ad adattarsi a quasi tutte le latitudini ottimizzando le risorse a disposizione” commenta Alessandro, classe 1993, che segue con Paolo la parte agronomica. Un terreno ricco di sassi e magro può condizionare la crescita della vite ma ciò non è un limite per la qualità del prodotto; anzi, al contrario, contribuisce a caratterizzare i vini delle nostre zone. Noi abbiamo scelto di associare a ogni suolo le varietà a esso più congeniali”.

 

 

DEGUSTAZIONE

 

VENEZIA GIULIA SAUVIGNON IGT CUNTREVÌNT 2019

94/100

La sua intensa personalità, il caleidoscopio di aromi che costantemente sconvolgono l’olfatto, quella tensione sapida che richiama bevibilità, il gusto deciso, vivido e al contempo calibrato di mango, frutto della passione, salvia, melone e un pizzico di menta, definiscono un Sauvignon la cui eleganza e struttura penetrano in una complessità profilata di sapidità e tensione acida.

 

VENEZIA GIULIA SAUVIGNON IGT SÉRIS 2019

93/00

Le migliori uve di Sauvignon, clone R3, compongono una ruota olfattiva contrassegnata da una sonorità di ampie sfumature: i fiori di ciliegio, la pesca bianca, le note tropicali, l’agrume e la gradevolezza della macchia mediterranea. Raffinato, dal gusto sapido e teso, in una struttura di materia e complementarietà.

 

BRAIDA SANTA CECILIA 2018

93/100

È un equilibrio unico, perfetto, inimitabile. Le ghiaie, il terreno avaro e il clima, sono il contenimento di un’esuberanza che emerge distinta in una tonalità olfattiva modulata e di imponente eleganza. Il naso volge verso i toni tipicamente varietali, salvia e bosso. Il palato, equilibrato e fresco, si avvolge morbidamente su una sapidità che esorta un piacere privo di costrutti regolari.

 

pitars.it

 

Cover: la famiglia Pittaro