CLOUDY BAY, ALLE ORIGINI DEL MITO

La visita in Italia di Wendy Van Den Schrick, brand ambassador globale di Estates&Wines, ha offerto l’occasione per vivere una speciale Cloudy Bay Experience nella suggestiva cornice di Cracco in Galleria, il ristorante che si affaccia sull’Ottagono, il salotto buono nel cuore di Milano.

Nel corso di un pranzo all’insegna degli accostamenti più ricercati, è stato possibile procedere con un interessante side by side tra i vini rappresentativi della cantina: il Sauvignon Blanc e il Pinot Noir. Ecco quindi il Sauvignon Blanc 2017 a confronto con Te Koko 2014 mentre il Pinot Noir 2015 con Te Wahi 2014. Per capire e apprezzare l’evoluzione di questi vitigni nelle loro declinazioni più affascinanti.

 

La Nuova Zelanda è un paese giovane, un piccolo continente formatosi dopo il distacco dall’Australia tra gli 80 e i 100 milioni di anni fa e modellato dai movimenti tellurici e dall’attività vulcanica. Le catene montuose emerse e i fiumi che si sono formati ne hanno scolpito l’iconico paesaggio. Il Paese è costituito da due isole principali, una a nord e una a sud, che fanno da cornice a numerosi vigneti, nessuno dei quali distante più di 120 km dall’Oceano. Si caratterizza per una ricca biodiversità naturale, dalla costa nella regione del Marlborough, al caldo estremo dell’Otago centrale, la regione vinicola più a sud del mondo.

Il Marlborough si trova all’estrema punta nord dell’isola a sud e copre circa il 73% di tutta la produzione di vini della Nuova Zelanda. Il 77% delle uve del territorio è composto da Sauvignon Blanc, mentre il 10% dei 23.232 ettari coltivati è costituito da Pinot Noir. Sono presenti tre subregioni – le Valleys meridionali, la Wairau Valley e la Awatere Valley – ciascuna con un proprio mesoclima e una conformazione geologica specifica.

Cloudy Bay si trova nella Wairau Valley, caratterizzata da giornate calde e notti fresche, mentre le diverse varietà di terreno – dal roccioso all’argilloso – donano ai suoi vini un carattere e una forza distintivi. La cantina prende nome da Cloudy Bay, un corso d’acqua al confine settentrionale della Wairau Valley. L’esploratore e navigatore James Cook raggiunse la baia durante il suo viaggio in Nuova Zelanda nel 1770 e la sua scoperta coincise con un’alluvione nella regione, a causa della quale grandi quantità di sedimenti si riversarono nel mare. Notando l’opacità dell’acqua, Cook decise di ribattezzare l’area Cloudy Bay.

 

Il fondatore di Cloudy Bay, David Hohnen, visitò per la prima volta la Nuova Zelanda nel 1984, si convinse del potenziale di quest’area e produsse il suo primo Sauvignon Blanc nel 1985, diventando un riferimento per tutti i vini neozelandesi. Il 1986 fu la volta del primo Chardonnay, seguito 8 anni dopo dal Pinot Noir, che riceve riconoscimenti in tutto il mondo. I suoi cloni furono piantati nel 1985.

Nel 2000, ha introdotto Te Koko, un nuovo, complesso e corposo Sauvignon Blanc. Adottando un approccio poco interventista, questo vino viene lasciato fermentare nelle botti di rovere francese prima di raggiungere la maturità. Te Koko è stata un’autentica rivoluzione tra i Sauvignon Blanc prodotti in Nuova Zelanda.

Infine, ha presentato nel 2010 il Pinot Noir Te Wahi: le uve impiegate, crescono nella regione del Central Otago, la regione vinicola più a sud del mondo caratterizzata da un clima semi continentale e da variazioni climatiche di rilievo, nuova frontiera per il Pinot Noir, i cui 1.000 ettari coltivati comprendono il 2,4% della produzione totale del Paese.

L’azienda ha rispetto per la natura, il territorio e i suoi cicli e s’impegna costantemente a ridurre il proprio impatto ambientale, adottando tecnologie e metodologie che rispettano la terra e i suoi equilibri.

 

 

 

Sauvignon Blanc 2017 – 88/100

Le uve provengono da vigneti situati nella Valle di Wairau con terreni che variano da zone rocciose ben drenate ad altre argillose. Nel 2017 si ebbe un clima eccellente durante la maturazione e poi piovve durante la vendemmia, ma la bassa resa e la maturazione precoce hanno permesso una condizione ottimale di vendemmia anche in un’annata difficile. La fermentazione è stata realizzata in botti di acciaio inossidabile con una miscela di lieviti selezionati e naturali. Circa il 10% della raccolta è stata fermentata in barriques di rovere francese e in grandi botti di quercia. L’assemblaggio è stato realizzato includendo solo la parte migliore della vendemmia.

Luminoso al naso, aromatico, fresco, rivela aromi di agrumi come il pompelmo, note tropicali, passion fruit e mango. Al palato è setoso e intenso, con aromi di frutta matura, il tutto sostenuto da una leggera mineralità, con un’acidità agrumata che lascia un finale persistente e gustoso. Stupenda espressione di Sauvignon.

 

Te Koko 2014 – 92/100

Nel 2014, il Sauvignon Blanc per il Te Koko è stato creato da alcune delle viti più vecchie situate in quattro vigneti diversi nelle subregioni di Rapaura, Brancott e Renwick. Questi vigneti producono frutti intensi, caratterizzati da una struttura molto forte. I terreni sono composti da ghiaia drenante, affine al Sauvignon Blanc. La resa è stata leggermente al di sotto della media, mentre la concentrazione e la complessità dei frutti erano evidenti, con i grappoli raccolti nel fresco notturno per preservarne l’acidità e la purezza aromatica. Fermentazione avviata da lieviti autoctoni in barrique di rovere francese (l’8 per cento dei quali era nuovo) sottoponendosi a una parziale fermentazione malolattica.

Aromi di pompelmo e pesche noci offrono un fresco contrappunto alle note dai toni tropicali di albicocca essiccata e agrume candito. I profumi di frutta gialla s’intensificano al palato e la fermentazione nel legno e il tempo trascorso sulle fecce dà aromi di quercia che portano ad una grande persistenza finale fruttata di pesche nettarine e note floreali di gelsomino. Si perde un po’ di acidità ma acquista in complessità e spessore.

 

Pinot Noir 2015 – 87/100

Le uve provengono dai vigneti della regione di Marlboough, terreni stratificati formati da ghiaia e terreno alluvionale e sottosuolo di densa argilla. Grazie al buon equilibrio fra drenaggio e disponibilità idrica, questa composizione di terreno produce il migliore Pinot Noir della regione. La vendemmia 2015 di Pinot Noir ha avuto luogo in eccellenti condizioni di maturazione, dopo alcune gelate ma con temperature sopra la media a dicembre e la stagione vegetativa più asciutta che si ricordi hanno portato a una precoce maturazione. Le condizioni aride della stagione hanno richiesto una maggiore concentrazione su efficienti pratiche viticolturali per assicurare la protezione delle viti da uno stress eccessivo. Le fermentazioni hanno utilizzato colonie di lieviti naturali, e dopo la fermentazione, i vini sono stati invecchiati per 12 mesi in barrique di rovere francese, 35% delle quali nuove.

Intrigante e seducente, il Pinot Noir 2015 è di natura raffinata, con profilo aromatico floreale di rosa e viola, fruttato di ciliegie scure, che evolvono in note di amarene con un sottofondo di spezie dolci. Al palato, è ben strutturato con una fresca e tesa acidità, note speziate di rovere e di erbe conferiscono complessità al vino che si sviluppa producendo note minerali di grafite, in un lungo finale.

 

Te Wahi 2014 – 91/100

Il Te Wahi 2014 è una miscela di uve provenienti da due speciali vigneti, il Calvert, nella regione del Bannockburn, e il Northburn, recente acquisizione di Cloudy Bay, situato sulla sponda est del lago Dunstan. Il vigneto Calvert è caratterizzato da terreni uniformi sedimentosi e argillosi, a un’altitudine di 230 metri sopra il livello del mare. Il vigneto Northburn è caratterizzato da 3 diversi tipi di terreno, tutti di origine glaciale, distribuiti lungo un’area in pendenza situata a un’altitudine di 220-275 metri sopra il livello del mare. Riparata dai venti del Nord, l’area si mantiene temperata e secca durante la stagione di coltivazione delle viti con notti fredde che causano una forte escursione climatica. Un freddo ottobre ha rallentato la crescita, ma le piogge d’inizio novembre, accompagnate da un ondata di caldo, hanno permesso la ripresa del ciclo di crescita delle vigne. Una primavera mite durante la fioritura e lo sviluppo del germoglio ha assicurato un eccellente raccolto. Fermentazione con lieviti naturali e affinamento per 14 mesi in barriques di rovere francese (nuove al 30%).

Al naso è fruttato, con profumi di lampone, mora, prugna nera e spezie, segue una nota di pietra focaia e fragranze floreali. Al palato è un vino giovane con aromi di frutti dolci, supportati da un’intensa acidità. Opulento e duttile con una struttura tannica vellutata ma al contempo decisa, il finale è lungo, calibrato e complesso.

 

 

 

www.cloudybay.co