SANFELICE 1893, LA PRIMA BANCA DEL VINO

San Felice sul Panaro (Modena), quasi undicimila anime, una suggestiva Rocca appartenuta agli Estensi, un centro storico caratteristico che ha saputo rialzarsi dopo il sisma del 2012 e tante idee, a pochi chilometri da dove nel 1463 nacque Pico della Mirandola, umanista e filosofo dalla cultura enciclopedica e dalla prodigiosa memoria, capace di tenere a mente le opere che leggeva e di recitare la Divina Commedia al contrario, partendo dall’ultimo verso. Una cittadina dove ha sede la banca SANFELICE 1893, che nelle scorse settimane si è fatta promotrice di una iniziativa per gli appassionati di top wine, decidendo di destinare uno spazio dei suoi sotterranei ai collezionisti di vino pregiato, che vogliono dormire sonni tranquilli, conservando le preziose bottiglie in condizioni ideali, al sicuro da furti, eccessiva luce, vibrazioni, umidità e sbalzi di temperatura.

C’è una certa vitalità da queste parti, lo scorso ottobre nella località modenese si è dato vita a un grande evento commemorativo su Fantozzi, che ha attirato oltre diecimila persone e un enorme visibilità mediatica, grazie ad ambientazioni cinematografiche, oltre duecento figuranti, macchine d’epoca e gag esilaranti ricostruite in ogni vicolo e piazzetta, nel più grande omaggio mai attribuito a un attore italiano, in questo caso Paolo Villaggio e il suo personaggio Ugo Fantozzi, il ragioniere più famoso d’Italia. E ora la prima Banca del Vino, dove correntisti e non, potranno usufruire di un nuovo servizio, non cosi usuale per un istituto di credito, la possibilità di ricoverare le bottiglie pregiate che hanno a casa, in un caveau sotterraneo dove proprio accanto all’enorme cassaforte blindata, sono state ricreate tutte le condizioni ideali che richiedono i grandi vini da invecchiamento. Alcuni metri di cemento, acciaio e mattoni a tutela di un bendidio di bottiglie di pregio, di produzione locale, nazionale e internazionale, che i collezionisti potranno depositare proprio come si fa con il denaro, in tutta sicurezza, per poterne poi nuovamente disporre alla prima necessità.

Gli spazi austeri della sede dello storico istituto, con 16 filiali tra le provincie di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Mantova, conterranno ora anche vini di culto, proprio di fianco al Caveau del Salame, lo spazio allestito nel 2015 sempre nei sotterranei del Palazzo dell’ex Monte di Pietà, attiguo alla sede della SANFELICE 1893, per celebrare il prelibato Salame di San Felice, con tanto di tavolini, tovaglie a quadretti e salumi appesi, richiamando a una specialità locale che connota l’attività di una decina di produttori, posti nei nove Comuni della Bassa modenese uniti in un rigido disciplinare stabilito dalla Camera di Commercio di Modena. La sala con le apposite cellette adibite alla conservazione delle bottiglie, una volta sbrigate le ultime formalità burocratiche, potrà riempirsi di etichette importanti delle maggiori regioni enoiche d’Italia e del mondo, mentre in un’area dedicata sono state già poste le riserve dei più premiati produttori locali di Lambrusco, ottenute grazie ai lunghi affinamenti del metodo classico, tra cui Cantina della Volta, Garuti, Cavicchioli, Paltrinieri, Bergianti, Fattoria Moretto, VentiVenti e Tenute Campana.

Lo scorso 12 dicembre il Vice Direttore Generale di SANFELICE 1893 Banca Popolare, Simone Brighenti, il Presidente Flavio Zanini e il Direttore Generale Vittorio Belloi, hanno invitato nei locali della Banca del Vino i titolari delle più blasonate aziende di Lambrusco, insieme a Remo Pasquini, il falegname dei più importanti appassionati di vino italiani, che con la sua arte ha curato la realizzazione della cantina, avvalendosi delle esperienze dell’azienda di famiglia, la Remo Pasquini di Bovolone (Verona) un brand di alto artigianato, fondato nel 1957, specializzato in arredi di alto profilo. “SANFELICE 1893 Banca Popolare continua in questo modo a valorizzare il territorio – dichiara il direttore generale Vittorio Belloi – assimilando due prodotti tipici e amati, il Lambrusco e il Salame di San Felice, a grandi vini da invecchiamento di blasonate cantine, beni preziosi da tutelare e custodire con cura, valore finanziario che rappresenta un sicuro investimento”. Una banca dunque, apparentemente un luogo non convenzionale dove realizzare una cantina, ma che viceversa promuove un’idea di territorio che mette in luce le sue migliori eccellenze e valorizza l’alto artigianato della Food Valley. “In occasione dei 130 anni della Banca, quest’anno abbiamo organizzato diversi eventi – aggiunge il presidente Flavio Zanini – e in questo scenario la Banca del Vino è un progetto che abbiamo costruito, che contiamo di incentivare e che resterà anche in futuro, mentre si celebra l’anniversario dei 130 anni della banca”.

E il passaparola dei collezionisti si è già messo in moto, con appassionati, che hanno annunciato di voler depositare le proprie perle, al sicuro nel sotterraneo della banca modenese, con bottiglie del calibro del Brunello di Montalcino 2018 Argiano, miglior vino del mondo per Wine Spectator, del Taurasi Radici Riserva 2016 Mastroberardino e del Chianti Classico Marchese Antinori Riserva 2020, rispettivamente 5° e 7° nella prestigiosa classifica che ogni anno proclama i 100 vini best of the world. C’è chi ha promesso che metterà al sicuro il raro esemplare di ‘Ora da re‘, vino che Luigi Veronelli non esitò a definire “mostruoso”, ultima incredibile vendemmia del 1932 vinificata dal Barone Jacona della Motta, scordata per più di mezzo secolo dentro a monumentali botti di quercia di una cantina murata a Mazzaronello in Sicilia, da cui venne ricavata una limited edition, utilizzando per le casse in legno le doghe dei barili. Insieme ad altri nettari pregiati, tra i più ricercati dai collezionisti, come Monfortino di Giacomo Conterno, Masseto di Tenuta dell’Ornellaia, Amarone Riserva di Giuseppe Quintarelli, Biondi Santi Brunello Riserva, Barbaresco Sorì Tildin di Angelo Gaja, Amarone di Romano Dal Forno, Solaia del Marchesi Antinori, Barolo di Giuseppe Mascarello, Redigaffi di Tua Rita, Sassicaia di Tenuta San Guido.

 

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