I VINI DI VIENNA (VOL. 2)

I migliori e più attenti alla promozione tra i viticoltori viennesi hanno creato nel 2006 il gruppo WienWein. I produttori sono uniti dall’obiettivo di raggiungere la qualità senza scendere a compromessi, e da un impegno che va ben al di là del proprio orticello.
Il gruppo intende affermare nuovi standard di qualità per il vino viennese, affinare il suo particolare nerbo e diffondere questo messaggio a livello nazionale ed internazionale. Il gruppo attualmente è formato dalle aziende vinicole Christ, Cobenzl (azienda vitivinicola del Comune di Vienna), Edlmoser, Fuhrgassl-Huber, Mayer am Pfarrplatz e Wieninger.
Un grande obiettivo del gruppo è stato fin dall’inizio il revival del classico Gemischter Satz viennese.
Dall’aprile 2011 esiste un regolamento sul Gemischter Satz viennese, che definisce il suo profilo: il vino dev’essere prodotto al 100% con uve provenienti da vigneti viennesi che vengono raccolte e trasformate insieme. Nessuna varietà deve superare nel blend il 50%, mentre la percentuale della terza varietà per quantità non dev’essere inferiore al 10%.
La fondazione Slow Food per la biodiversità ha inserito questa specialità viennese nell’Arca del Gusto, premiandola come presidio. Dal 2013 il Gemischter Satz viennese ha ottenuto anche il marchio DAC (Districtus Austriae Controllatus), una denominazione di origine controllata.

Ma che tipo di vino è questo che identifica in tutto e per tutto la città di Vienna?
Già nel 1800, quando nella maggior parte delle altre aree coltivate a vite dell’Austria si allevavano vitigni ad alta resa, a Vienna si preferivano vitigni nobili come Riesling, Rotgipfler, Weissburgunder e Traminer, che venivano piantati insieme in vigneti misti e poi pressati per produrre un unico vino.
I vantaggi di questo metodo erano soprattutto due: si riusciva da un lato a produrre vini molto complessi, che erano al contempo freschi, fruttati e corposi, e dall’altro ai viticoltori la resa era assicurata.
Avendo le diverse varietà anche periodi di fioritura diversi, l’annata era sempre fatta salva.
La tradizione non solo è rimasta, ma questo caratteristico vino viennese viene ora venduto sia sfuso, come vino leggero e passante, che anche imbottigliato come ottimo e complesso vino ricco di nerbo.

Fritz Wieninger, Stammersdorf, Wien

Partendo da tradizioni ormai collaudate, negli ultimi anni le metodologie della viticoltura a Vienna si sono rapidamente evolute. Una testimonianza di quest’evoluzione sono le cantine recentemente realizzate, che risultano interessanti anche dal punto di vista architettonico, nonché il nuovo stile scelto per gli Heurige di cui parleremo la prossima volta.
Dovendo tener conto dei regolamenti edilizi in vigore a Vienna, è stato in parte necessario combinare edifici preesistenti con nuovi e funzionali elementi architettonici, rispettando sia criteri di funzionalità che criteri estetici. Un ottimo esempio di questa nuova tendenza è la costruzione di Fritz Wieninger nel sobborgo di Stammersdorf: Wieninger ha restaurato l’antica cantina di un convento, abbinandola ad un tratto nuovo realizzato in stile modernissimo. Molto interessanti dal punto di vista estetico sono anche l’azienda vitivinicola e l’Heurige di Rainer Christ nel sobborgo di Jedlersdorf, che ricorda nella hall un resort scandinavo.
Servendosi di materiali come pietra, cemento a vista, vetro e legno, è stata realizzata qui una nuova cantina che tiene conto di tutte le esigenze di una produzione del vino a passo con i tempi. Inoltre, combinando le tradizionali sale dell’heurige preesistente con un settore nuovo dallo stile semplice ma confortevole, è nato un interessante contrasto, in cui i due diversi stili si valorizzano a vicenda.

Le suggestive vigne di Hajszan Neumann

L’azienda vitivinicola Hajszan Neumann, nel sobborgo viennese di Heiligenstadt, punta invece sulla trasparenza. È qui che si trova il ristorante Amador, il cui chef de cuisine è il celebre cuoco Juan Amador. Dalle sale si possono vedere le estese cantine a volta con le loro pareti in mattoni dove sono sistemati i vini.
Una moderna interpretazione del classico heurige si trova da Hans Peter Göbel nella Kellergasse a Stammersdorf, e da Johannes Wiltschko nel sobborgo di Mauer.
Göbel, che originariamente era architetto, ha allestito il locale secondo i suoi progetti e, al posto del legno scuro e di elementi baroccheggianti, ha preferito la luminosità e linee semplici e nette. Wiltschko è andato ancora più in là, realizzando la prima Heurigen-lounge di Vienna: al centro del locale c’è un bancone con sgabelli per gli ospiti frettolosi, gli altri clienti invece, seduti su comode poltrone e panche rivestite in pelle, si possono godere rilassati la vista sui vigneti; e non sarà difficile sentirsi a proprio agio, poiché la scelta del materiale ed i sofisticati effetti luminosi rendono l’ambiente caldo e piacevole.

Dalla metà di aprile alla fine di ottobre gli heurige appendono una frasca all’entrata per segnalare che sono aperti i giardini nei vigneti: i venerdì, nei fine settimana e nelle giornate festive è possibile assaggiare il vino viennese non solo all’interno del locale ma anche nel mezzo dei vigneti, spesso godendosi una stupenda vista sulla città. Ulteriori informazioni a riguardo e l’elenco degli esercizi che dispongono di un’area all’aperto nel mezzo dei vigneti sono indicati online